27 Lug 2017

Il decreto vaccini e la mobilitazione per proteggere la libertà di scelta

Scritto da: Annalisa Jannone

Il decreto vaccini, che pur in assenza di un'emergenza impone l'obbligo delle vaccinazioni per l'iscrizione a scuola, ha portato alla mobilitazione di migliaia di persone in tutto il Paese. "Una fetta di popolazione consapevole e non violenta ha riempito le strade arrabbiata e umiliata perché ignorata. La posta in gioco è troppo grande, la salute dei propri figli e la libertà di scelta".

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Il diritto alla salute, l’accesso alla terra, all’acqua e all’aria pulita, all’informazione e alla libertà di scelta sono argomenti trattati quotidianamente da Italia che Cambia.

 

Il decreto sull’obbligatorietà dei vaccini pone all’attenzione un inasprimento del conflitto per la difesa dei diritti fondamentali dell’uomo contro gli interessi di pochi. Ciò vale per altre importanti questioni come il pericolo dell’approvazione degli accordi CETA, che minano la sovranità giuridica degli Stati nei confronti delle multinazionali, la battaglia per l’eliminazione del glifosato, il diserbante più usato in Italia e al mondo “probabilmente cancerogeno” e ora la campagna mondiale di vaccinazione di cui l’Italia è capofila.

 

Difficile orientarsi e capire: dati, fatti e opinioni si mescolano per annientare ogni riferimento, per confondere e indebolire la scelta consapevole.

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Ma perché proprio l’Italia? Proviamo a capire.
Il livello di corruzione delle Istituzioni governative e amministrative sembra inarginabile, il continuo ricorso ai decreti estromette gli iter democratici scavalcando il patto di equilibrio sociale. Le pratiche di assunzione nelle Università, negli Ospedali, nelle Asl e nelle istituzioni sanitarie in genere hanno, negli anni, preferito spesso il modello clientelare piuttosto che quello meritocratico creando un corpo di professionisti squalificati e mansueti. Questa è sicuramente un’opinione ma difficile da confutare. Ultimo la libertà di stampa, vero potere di democrazia, in Italia da anni in fondo alle classifiche degli stati industrializzati e non.

 

Può bastare? Le condizioni ci sono, è il paese giusto per investire nella vendita dei vaccini.

L’etimologia della parola Guarigione porta all’azione di guardare, difendere, proteggere. La salute come la libertà va difesa. Il progetto vaccinale è un attacco profondo al diritto alla Salute, alla Costituzione e bisogna imparare a difendersi.

 

La cosa più dolorosa che è emersa prepotente in questi due mesi di discussione è la quantità di danneggiati gravi da vaccino esistenti, solo in Italia (solo pochi già risarciti con una legge apposita del ’92). Da anni le associazioni nazionali per la libertà di scelta vaccinale lottano per essere visibili dall’opinione pubblica. In questi mesi ho incontrato e ascoltato le testimonianze di centinaia di genitori con figli morti, autistici, poliomelitici (da vaccino) e tante altre menomazioni gravi. Eppure gli studi clinici sugli eventi avversi gravi sono tantissimi, molte patologie sono scritte sugli stessi foglietti illustrativi dei vaccini. Molti anche gli studi sui danni a lungo termine. In tutto il mondo scientifico l’argomento è studiato ma a livello politico non se ne tiene conto, semplicemente si nega e si impone il silenzio.

 

E’ pericoloso chiedere vaccini sicuri, puliti, singoli e ad personam. I medici che fanno notare di voler scegliere per singolo caso vengono radiati, senza sbagli o denunce a carico, solo per avere messo in discussione la pratica vaccinale proposta. Molti senatori hanno sollevato forti dubbi e spiegato le motivazioni anche scientifiche dell’inappropriatezza del decreto in merito alla salute pubblica, ad esempio il senatore e dottor Romani. Molte, invece le notizie dall’estero, parlano del diffuso dissenso che ha portato migliaia di cittadini a sfilare per le città italiane ogni giorno e della censura dei media. Anche il premio Nobel per la Medicina Montagnier auspica logiche di precauzione alla vaccinazione di massa.

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Ma il popolo nostrano sta riattivando i propri anticorpi. C’è una grande voglia di ribellarsi (tornare al bello?), di autorganizzarsi e autodeterminarsi.

 

Protagonista assoluto whatsapp. Migliaia di persone condividono appuntamenti, notizie, aggiornamenti, idee, proposte, studi clinici e iter giuridici difensivi. Medici, avvocati, giornalisti, genitori, insegnanti e amanti della libertà continuano a scambiarsi informazioni che condividono con altri gruppi istantaneamente. Una rete in evoluzione e sempre più coesa. Mail bombing, petizioni, lettere diventate virali a giornalisti come quella diretta a Mentana, fiaccolate, incontri informativi, alcune mamme hanno raccolto il denaro per poter essere presenti sui giornali e poter spiegare le ragioni di questa mobilitazione ignorata. Si registrano picchi di ascolto di alcune radio come Radio Gamma 5, grazie al lavoro di Marcello Pamio, ospita discussioni ricche di spunti preziosi e approfondimenti.

 

Vari comuni hanno concesso aule per convegni e si oppongono pubblicamente al decreto, la Regione Veneto ha depositato il Ricorso alla Corte Costituzionale. Chi vuole espatriare chi intasare i tribunali e le Asl, molte le disponibilità per offrire gratuitamente luoghi per le future homeschooling. Altri difendono il diritto fondamentale, indipendente dallo stato vaccinale, di poter frequentare la scuola sancito da tutte le convenzioni internazionali.

 

Una fetta di popolazione consapevole e non violenta, quella più legata ai valori del pensiero critico e del rispetto dei diritti umani ha riempito le strade arrabbiata e umiliata perché ignorata. La posta in gioco è troppo grande, la salute dei propri figli e la libertà di scelta.

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Certo, per ora non basta a frenare il decreto ma nuove forme di opposizione non violente, coerenti con il mondo che vogliamo, ma più incisive, più inaspettate sono in incubazione. Inizieranno i boicottaggi delle aziende (scelte ad esempio) per far arrivare il messaggio che uniti si può scalfire il potere su quello che ha di più caro: il guadagno economico personale.

 

E’ importante investire parte del proprio tempo per informarsi, partecipare e fare rete, non delegare, ogni piccola comunità può organizzarsi dividendosi i compiti. Ma è anche necessario trovare forme più evolute per difendere i propri diritti.

 

Bisogna capire che non è solo un discorso di pratica vaccinale, ognuno è coinvolto in materia di libertà e tanti professionisti iniziano a metterci la faccia. Le case farmaceutiche sono condannate a risarcire miliardi per scandali di corruzione e frode sanitaria in tutto il mondo ma solo una difesa attiva e ben congegnata può contrastare tale potere (1). E’ il momento delle scelte, piccole o grandi e di nuove azioni. E’ il tempo anche di ricaricarsi e riposarsi evitando paura e sconforto. Ma comunque agire.

 

  1. http://www.fedaiisf.it/cina-maxi-multa-alla-glaxo-smith-kline-per-corruzione/

https://it.wikipedia.org/wiki/GlaxoSmithKline 

http://www.linkiesta.it/it/article/2016/08/19/fusione-bayer-monsanto-un-disastro-da-evitare-perlagricoltura-mondial/31514/

 

 

 

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