3 Lug 2017

Cambiare? È dura, ma dopo diventi padrone della tua vita!

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Per presentare i due corsi intensivi settimanali di facilitazione al cambiamento che si terranno presso l'ecovillaggio Tempo di Vivere a fine luglio e fine agosto, abbiamo intervistato Katia e gli altri membri di questa comunità ecologica per farci raccontare come hanno fatto a cambiare vita.

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Cambiare vita non è sicuramente un percorso semplice né immediato, ma è importante che questa scelta sia consapevole e ponderata. Per capire meglio cosa comporta questo passo, sia a livello interiori che nel contesto sociale, abbiamo chiesto ai membri della comunità di Tempo di Vivere di raccontarci la loro esperienza, dato che ci sono già passati.

cambiare2«L’impegno da mettere in campo è alto», ci spiega Katia, che da quattro anni vive presso l’ecovillaggio con la sua famiglia. «Prendersi il tempo per comprenderci e comprendere ciò che realmente vogliamo e ciò di cui abbiamo bisogno è impegnativo, organizzare al meglio il “viaggio”, attraverso le strategie migliori, è utile, ma tutto ciò, rende più rapidi e sicuri i passi verso la realizzazione del nostro sogno. Ciò che alla fine si ottiene è inestimabile: la piena padronanza della nostra vita, il piacere di sentirla nostra, autentica e saldamente nelle nostre mani, pronta per essere coccolata e indirizzata verso ciò che vogliamo: FELICITÀ e BEN-ESSERE!».

 

Quali sono stati i principali dubbi e paure che avete dovuto affrontare quando avete lasciato la vostra vita e aderito al progetto di Tempi di Vivere?

 

Dubbi nessuno, la scelta è stata un percorso durato quattro anni, una preparazione al cambiamento che avevamo bisogno di assimilare, la risposta al bisogno di crescere e maturare emotivamente. In questo periodo sono emerse le paure: e se non riusciamo a formare il gruppo o saremo troppo pochi? E se anche riuscissimo, saremo in grado di vivere insieme, come reagiremo alla mancanza di privacy, alla convivenza tra persone così diverse? E se poi non andiamo d’accordo? E se non riusciamo a mantenerci economicamente?

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In che modo le avete superate?

 

Mettendoci in gioco, affrontandole una alla volta. I primi tempi sono stati i più difficili, tutte le paure si sono trasformate in realtà, discussioni e incomprensioni erano all’ordine del giorno, le entrate economiche pari a zero. La volontà di crescere e proseguire sulla strada che avevamo scelto è stata più forte, abbiamo iniziato a parlare onestamente di noi e dei nostri sentiti, abbiamo cominciato a conoscerci e ad apprezzarci, a considerare le nostre diversità come ricchezza, a guardarci l’un l’altro con amore e comprensione, a guardare alla discussione e al conflitto come doni, a riconoscere e a celebrare ogni passo avanti, ogni successo come qualcosa di importante e di meritato, siamo cresciuti nelle relazioni e nella capacità di comunicare in modo sano ed efficace.

 

I quattro anni di “preparazione” e crescita si sono dimostrati importantissimi, ci hanno permesso di creare le fondamenta, di rendere possibile il cambiamento, di trasformare paure e difficoltà in nuove risorse a nostra disposizione. L’aver scritto insieme la visione, l’aver deciso come realizzarla, l’aver compreso di condividere gli stessi valori e di avere gli stessi intenti sono state le luci che ci hanno indicato la direzione da seguire nei momenti di tempesta (emotiva e non).

 

Li ritrovate anche nelle persone che partecipano ai vostri corsi?

 

Sicuramente i dubbi e le paure che impediscono o rallentano il cambiamento sono simili in tutte le persone. 

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Il giudizio che dà la società influisce?

 

Nel nostro caso, no, proprio per il percorso di crescita e consapevolezza che ci siamo permessi di fare. Per le persone che incontriamo durante i corsi, il giudizio della società e delle persone a loro vicine, diventano degli ostacoli spesso insormontabili.

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Negli ultimi tempi riscontrate una maggiore necessità diffusa di cambiare vita? Da cosa dipende secondo voi questo fatto?

 

La voglia di cambiamento è una costante della nostra vita, è una delle sensazioni che, molto spesso, ci accompagna. Sicuramente, oggi, la necessità al cambiamento è in netta crescita, proporzionalmente con la crescita del disagio che invade la vita di moltissime persone. Ci manca il tempo, perché dobbiamo lavorare troppo, dobbiamo lavorare troppo perché, per qualunque cosa, occorrono i soldi. Soldi per mantenere un bimbo che a malapena vediamo, soldi per pagare una persona che ci pulisce la casa dove, a malapena, passiamo qualche ora, soldi per vivere una vita che non ci godiamo, e … non rimangono energie per vivere realmente sé stessi e le relazioni affettive a cui teniamo. Sempre più si risveglia il desiderio di uscire dal circolo vizioso “Lavoro-Produco-Consumo”, e il sogno di una vita migliore, più semplice, genuina, dedicata a noi stessi, nel rispetto di desideri e passioni e meno legata a condizionamenti sociali, dei quali è, spesso, difficile liberarsi.

 

Essere supportati da una comunità piccola o grande (la famiglia, gli amici, altre persone che stanno compiendo questo percorso, chi l’ha già fatto) può essere un aiuto importante per chi vuole cambiare vita?

 

Sicuramente ritengo sia essenziale per sentirsi supportati, accompagnati e facilitati. L’esperienza di persone che l’hanno già fatto, dà l’occasione di trovare e acquisire informazioni utili, aiuta a evitare alcuni errori, l’esempio permette di comprendere che È POSSIBILE, l’affiancamento aiuta a non sentirsi né soli né “strani”, a superare le difficoltà, a trasformare le paure in coraggio, i dubbi in opportunità.

 

Se vi sentite pronti per intraprendere questo percorso o volete semplicemente saperne di più, cliccate qui

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