18 Lug 2017

Abitare condiviso e green: gli ecovillaggi italiani si incontrano

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Dal 27 al 30 luglio si terrà il raduno nazionale della RIVE, la rete italiana degli ecovillaggi. Sarà un momento per diffondere la cultura dell'abitare condiviso, delle buone pratiche e della sostenibilità ambientale, ma anche un'occasione per le realtà del cambiamento italiano per confrontarsi e co-progettare il prossimo futuro.

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Un’occasione per conoscersi tra persone e comunità diverse, uno spazio per condividere la propria esperienza, una dimensione in cui è possibile sentire di creare qualcosa di bello e profondo, a partire dalle nostre diversità. Il raduno della RIVE, la Rete Italiana Villaggi Ecologici, che si terrà fra pochi giorni, sarà un modo per diffondere uno stile di vita sostenibile, resiliente, legato alla natura, improntato sul benessere. Ne parliamo con Francesca Guidotti, che fa parte del network degli ecovillaggi italiani.

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Che importanza riveste questo incontro per i membri della RIVE e, in generale, per il mondo dell’abitare condiviso ed ecologico?

 

È l’opportunità di lavorare concretamente fianco a fianco e di conoscere e coinvolgere nuove persone. È anche l’unica fonte di entrata economica, se si esclude il tesseramento annuale (30 euro singoli soci, 50 euro o più per le comunità). Il ricavato del raduno estivo copre tutte le spese associative di un anno. Tutti i soci indistintamente sono volontari ed il ricavato viene suddiviso principalmente in iscrizioni a GEN e ECOLISE, rimborsi spesa per i viaggi, materiale per l’attività associativa, borse di studio/formazione, assicurazione, prefinanziamento per la realizzazione del raduno dell’anno successivo. Per il mondo dell’abitare condiviso ed ecologico, che è estremamente ampio e variegato, è una possibilità di incontro, di scambio informazioni, di connessione ad esperienze simili alla propria, anche se fino ad oggi, ufficialmente, si è limitata alla presenza della Rete italiana cohousing e di Mondo Comunità e Famiglia. L’abitare è certamente una delle caratteristiche principali degli ecovillaggi ma le diverse realtà hanno come focus l’agricoltura, l’educazione infantile, la politica, la cura del benessere psico-fisico della persona, la bioedilizia, l’autosufficienza, ecc… quindi il raduno è un momento importante anche per incontrare i rappresentanti di reti o realtà affini, come Transition town Italia, l’Accademia di Permacultura, i gruppi di decrescita, Edilpaglia, la Scuola di Agricoltura Sinergica, Terra Nuova, Italia che Cambia, e molti altri ancora.

 

Uno degli aspetti fondamentali è quello della creazione di legami fra i nodi della rete: con quali obiettivi e quali modalità?

 

La modalità è la conoscenza di persona. In un mondo dove la maggior parte delle nostre relazioni passano attraverso lo schermo, incontrarsi di persona è ciò che crea la relazione nel modo più immediato ed autentico. In generale l’obiettivo principale è “vederci”, “riconoscerci”, “contaminarci”. Sapere che esistiamo e che ci siamo reciprocamente. Avere una lettura più ampia del cambiamento che sta accadendo in Italia e nel mondo grazie alla condivisione di esperienze. Durante l’anno, negli incontri stagionali, RIVE dedica parte del tempo alle decisioni collettive, ai resoconti delle attività e alla progettazione partecipata. L’altra metà del tempo lo dedica a “lavori di gruppo”, ovvero a momenti di scambio profondo relativi a conflitti, difficoltà nelle comunità, esplorazione delle emozioni, espressione corporea, apprendimento di metodi per la costruzione di comunità. Oltre a crescere come singoli e collettivo, queste esperienze ci avvicinano molto l’un l’altro. Questo spesso fa “scattare la molla” della relazione tra singoli e comunità e tra comunità, aprendo la strada alla collaborazione, al co-apprendimento, allo scambio di prodotti e competenze, che in generale rafforzano la rete e i suoi legami.

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Dicci qualcosa di più sul tema di quest’anno: l’acqua.

 

Due anni fa svolgemmo il raduno estivo ad Habitat e chi vi ha partecipato certamente ricorderà la difficoltà dovuta alla necessità di razionare l’acqua. Nonostante i miglioramenti effettuati successivamente dalla comunità, l’accumulo idrico risultava ancora non sufficiente e l’impegno economico per ampliarlo risultava al momento troppo oneroso. Così hanno pensato di proporre a RIVE un progetto. Faccio un passo indietro. Ogni anno Rive suddivide gli introiti al netto a fine raduno, in una proporzione di 60% per RIVE, 40% per l’ecovillaggio ospitante. Habitat ha sottoposto un progetto di miglioramento dell’ecovillaggio relativamente al potenziamento dell’area di accumulo e di distribuzione idrica. RIVE, da parte sua, aveva dei criteri relativi al luogo del raduno e Habitat, considerato il potenziamento idrico, poteva essere il luogo giusto. Questo ha scatenato, direi, anche una sorta di cambio attitudinale: stiamo passando da creare un raduno “crea e smonta” ad un approccio lungimirante, dove l’energia delle decine di volontari che realizzano il raduno, resta nel tempo a favore di un miglioramento strutturale dell’ecovillaggio. Quindi, possiamo dire che l’acqua è l’ospite d’onore al raduno e riportare attenzione sull’essenzialità di questo elemento come fonte di vita e benessere è indispensabile. Il raduno sarà un invito alla massima attenzione all’acqua, a essere consapevoli del proprio consumo, ad essere grati di averla tutti i giorni a casa. La scoperta dell’acqua calda? Forse, ma sono sicura che per molti sarà un’esperienza sorprendente.

 

Puoi dirci due parole sull’ecovillaggio Habitat, che ospiterà il raduno?

 

Habitat è un ecovillaggio giovane e di piccole dimensioni: sei “habitanti”, tutti intorno ai trent’anni accudiscono un terreno di 13 ettari in parte coltivato, in parte pascolo. Le attività della comunità si articolano nel miglioramento progressivo degli spazi di accoglienza e di attività, visto che Habitat in origine era un campo di olivi e ettari incolti. Si occupano quindi di agricoltura, di sperimentazione ecologica, accoglienza di giovani che arrivano da tutta Europa per progetti formativi o di volontariato. Ambiscono a vivere di e in quel luogo ma al momento devono dividersi in lavori esterni per provvedere alle spese quotidiane e di progetto. Vivono in modo essenziale, immersi nella natura, apprezzandone l’infinita bellezza e la temprante scomodità.

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Quali saranno in sintesi i momenti salienti della manifestazione?

 

I momenti salienti saranno il venerdì e il sabato mattina, quando gli ecovillaggi e i rappresentanti delle reti si confronteranno in una conferenza interattiva sul tema dell’acqua, dal punto di vista filosofico/simbolico e quello tecnico/fisico. Nei relativi pomeriggi invece, ci rarà la presentazione dei progetti di ecovillaggio e dei laboratori dei singoli soci, il giorno seguente, la presentazione degli ecovillaggi ed ecovillaggi in costruzione. Anche se intellettualmente venerdì e sabato sono i momenti più densi di informazioni, invito a partecipare per tutta la durata del raduno. Non solo perché ha un prezzo agevolato ma perché ogni momento del programma ha un senso nel disegno generale, che è ciò che permette di vivere un’esperienza profonda e trasformativa. Il “turismo culturale” lo scoraggiamo, sopratutto per chi partecipa per la prima volta. Due giorni non sono sufficienti neanche per “annusare” ciò che anima e rende viva questa scelta di vita e ne motiva costantemente l’impegno, lo spirito e la responsabilità.

 

Cosa si porteranno a casa i partecipanti?

 

La ricchezza più grande se la porteranno “dentro”. Non è facile da descrivere. Potrebbe riguardare lo stupore di non sentirsi soli, potrebbe essere la scoperta del piacere delle cose semplici, oppure il senso di fratellanza e sorellanza, di comunità, o anche la sensazione che la natura ti parli di te, in modo forte e chiaro. Spesso a casa ti porti emozioni forti, immagini che ti fanno stringere il cuore, la pelle d’oca, una carica di energia…e una miriade di cose su cui riflettere. Tanti spunti capaci di attivare i cambiamenti che desideri compiere nella tua vita.

 

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