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Un piccolo Eden in un canyon a ridosso della costiera amalfitana. Un luogo fiabesco, degno della più fervida immaginazione. È qui che Gianni ha trascorso quasi l’intera vita. La sua dimora è un antico padiglione moresco coloratissimo, oggi abitato da galli, oche, pesci rossi, gatti, tortore, tartarughe e da una quarantina di cani di piccola stazza. Non vi è elettricità e l’acqua si raccoglie dal torrente.
A scoprire questo luogo incantato la sua compagna Vali Mayer, famosa artista australiana, una figura visionaria con la quale Gianni trascorse buona parte della sua vita. La scelta radicale di allontanarsi dal consorzio umano gli ha dato la possibilità di tessere un rapporto autentico con la natura: una relazione incentrata su una conoscenza reciproca, nella quale ritrovare quelle leggi universali che animano l’esistenza nelle sue diverse manifestazioni.
La natura è stata per Gianni un fonte inesauribile di conoscenza, una via che conduce ad una maggiore e profonda comprensione della realtà.
“Non ho mai sofferto la solitudine, anzi, mi potrebbe uccidere essere in una città che pullula di esseri umani. Amo questo luogo più di me stesso, conosco le creature che ci vivono e tutto. Ma come puoi spiegare questo agli altri? Ben poche persone possono capire. Un’esperienza mistica che non puoi descrivere in parole”.
Le storie degli eremiti incontrati durante questo viaggio, i conflitti e la vocazione di chi ha scelto di vivere in solitudine saranno raccontati nel documentario “Voci dal Silenzio”, che cercherà di sviluppare un discorso corale sull’esperienza ascetica. Per partecipare al progetto clicca qui.
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