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L’utilizzo contemporaneo della canapa in edilizia è presente in Europa da ormai oltre trent’anni, mentre in Italia la prima casa in canapa è stata realizzata nel 2010 in Emilia Romagna, la Regione che poco più di 60 anni fa ne produceva la maggiore quantità a livello nazionale.
La canapa può essere utilizzata nelle nuove costruzioni, nelle riqualificazioni energetiche, nel recupero, nelle ristrutturazioni e nel restauro del patrimonio edilizio esistente. Per saperne di più ne abbiamo parlato con Graziella Caria, Agente del Cambiamento e coordinatrice del corso “Tre giorni con la canapa” che si terrà dal 9 all’11 giugno a Guspini, in Sardegna.
Graziella insieme alle sue sorelle gestisce l’azienda di arredamento ecologico Nuove Tecnologie, è specializzata in inquinamento indoor e lavora anche come consulente, fornendo consigli e suggerimenti per creare un ambiente domestico sano e protetto.
Quali sono le applicazioni della canapa in bioedilizia?
Molteplici. Della canapa non si butta via nulla: canapulo, fibra, come riempimento per intecapedini, con la calce e canapulo per tamponamenti, in pannelli coibenti, in miscela per gli intonaci, materassini di vari spessori per coibentazioni dei tetti etc.
Quali vantaggi comporta l’utilizzo della canapa?
La canapa è un prodotto naturale, a ciclo chiuso, non è attaccabile dai parassiti, durevole, totalmente riciclabile alla dismissione. Le sue applicazioni vanno dall’alimentazione, al tessile, alla medicina. La canapa viene inoltre usata per bonificare i terreni contaminati e fertilizzare quelli terreni stressati. È anche adatta come coltura di rotazione.
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Nel nostro Paese è diffuso l’utilizzo della canapa in bioedilizia?
Sì e soprattutto, sempre più, ne viene fatto un utilizzo consapevole nell’architettura naturale.
A chi si rivolge questo corso?
Il corso è rivolto ai professionisti, alle imprese edili e agli appassionati.
Cos’è l’Associazione nazionale di architettura bioecologica (ANAB), promotrice del corso?
Un’associazione di esperti che hanno come indirizzo comune l’architettura naturale e bioecologica. L’obiettivo è quello di promuovere la tutela della salute di chi abita una casa e far capire che da un edificio costruito con materiali da petrolchimica possono derivare molte patologie dei tempi moderni. L’ “inquinamento indoor”, infatti, è molto comune nelle nuove case costruite con materiali chimici che esalano composti dannosi, causa di allergie, problemi respiratori etc.
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