Spettacolo teatrale di studenti e detenuti al Migranti Film Festival
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Cuneo - Pollenzo (CN) – Anche il carcere è parte della comunità in cui viviamo. Tuttavia, ai più, sembra un oggetto distante dalla nostra quotidianità, al quale meno ci si avviciniamo e meglio si sta. Eppure. Eppure, come dimostrano tante esperienze nel territorio italiano e anche piemontese (esempio il progetto Pollici al Verde del Biellese Che Cambia), forse è necessario spingere più in là tale sensazione e capire come la comprensione e il confronto con il mondo del carcere possano generare un impatto positivo per la nostra società.
Se vi ritrovate in questa riflessione, siete invitati il 10 Giugno 2017 a Pollenzo per la visione del progetto teatrale “Giochi di luci e ombre”, nel quale sei studentesse dell’Università Bicocca e sette uomini detenuti presso la Casa di Reclusione di Opera si incontrano sul palco e raccontano frammenti delle loro storie di vita. Lo spettacolo rientra nella prima edizione del Migranti Film Festival, organizzato dalla Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Lo spettacolo teatrale “Giochi di Luci ed Ombre”
Presso il carcere Casa di Reclusione di Milano Opera, Alberto Giasanti – professore di Sociologia del diritto all’Università degli studi di Milano Bicocca – tiene un corso istituzionale della laurea magistrale in “Programmazione e Gestione delle politiche dei servizi sociali”. Si tratta di un corso dell’Università tenuto all’interno del carcere, dove circa trenta studenti insieme allo stesso numero di detenuti partecipano alle lezioni, si dividono in gruppi e affrontano direttamente questioni quali la mediazione e i conflitti.
Da questa esperienza è nato un libro, intitolato “Università@Carcere“. Ed uno dei capitoli della pubblicazione, chiamato “Giochi di Luci e Ombra”, è divenuto uno spettacolo teatrale.
Un telo bianco diviene il mezzo che permette di giocare con luci ed ombre, per emozionare e raccontare le storie di vita di studenti e detenuti che si mischiano e si contaminano l’un l’altro. Per approfondire la loro storia, vi invitiamo a visionare la nostra videointervista sul portale nazionale agli studenti e al professor Giasanti.
Migranti Film Festival alla sua prima edizione
Lo spettacolo è all’interno del Migranti Film Festival, organizzato dall’Università di Pollenzo, Univiersità che ha fatto della diversità culturale e dell’internazionalità il suo pilastro portante.Un luogo ideale per trattare il tema delle migrazioni, anche alla luce dello stretto legame tra il cibo e le culture in movimento.
I film in concorso svelano una realtà attuale, complessa e profonda: si scopriranno storie incredibili di donne e uomini, del loro viaggio e delle loro vite. La prima edizione del Migranti Film Festival è rivolto alla tematica dei migranti, con particolare attenzione ai fenomeni migratori nella loro complessità, agli esempi di inclusione e integrazione e ai giovani delle seconde generazioni. Questo festival è ideato e organizzato dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (UNISG), in collaborazione con Slow Food e la Città di Bra, parte del progetto MigrArti del MIBACT, e con il sostegno di NovaCoop e della Fondazione CRC.
Il progetto nasce da un’idea del Laboratorio Cinema dell’Università di Scienze Gastronomiche, luogo dove si sviluppano narrazioni audiovisive sul mondo del cibo, parte integrante della didattica dell’ateneo. Afferma Dario Leone, direttore del Festival e coordinatore del Laboratorio Cinema UNISG: “Il Migranti Film Festival vuole essere un’occasione per raccontare il tema dei migranti come emergenza sociale, ma anche come emergenza culturale, cercando di creare piattaforme di connessioni che possano contribuire a costruire la cultura dell’accoglienza“.
Fortissimo l’interesse suscitato dal tema del festival nei filmakers di tutto il mondo: alla chiusura del bando di concorso, lo scorso 15 maggio, sono giunti un totale di 2509 film provenienti da 113 paesi, di cui 174 italiani.
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