13 Giu 2017

Parco Talon: a rischio uno dei polmoni verdi di Bologna

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Il Parco Talon, uno dei polmoni verdi dell’area metropolitana di Bologna, rischia di essere privatizzato. Questo potrebbe portare a chiusure di alcune parti del parco, alterazione dell’equilibrio biologico e avvio di attività commerciali. Qui di seguito pubblichiamo il comunicato del comitato Cittadini per l’Ambiente che si oppone al progetto.

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Bologna - Paradossale davvero la storia del Parco Chiusa – Talon, patrimonio pubblico storico ambientale, uno dei polmoni verdi più importanti della Regione Emilia Romagna, sito di importanza Comunitaria (SIC) che il Comune di Casalecchio di Reno (BO) ha il privilegio di avere sul suo territorio. Pur di acquisirlo come verde pubblico, negli anni ‘70, l’amministrazione comunale diede addirittura il permesso di edificare in una delle sue parti, poi una volta ottenutolo ha cercato, negli anni, soluzioni per liberarsi dal suo “peso”.

talon3Prima il sindaco Luigi Castagna nel 2004 decise di mettere in vendita la corte colonica Montagnola di Sopra e i cittadini sono intervenuti! Oggi invece si vuole percorrere la via dello sfruttamento commerciale! Nel prossimo ottobre 2017 scade il contratto dell’attuale gestione del parco. Il Comune sta preparando a brevissimo un nuovo bando che prevede una gestione affidata a un privato per 25 anni; la realizzazione di attività di ristorazione e agrituristica negli edifici del parco; l’impegno da parte del privato a un investimento di circa 2 milioni di euro per ristrutturare i complessi colonici ancora non recuperati, in ognuno dei quali si prevedono posti letto; il triplicamento, da 7 a 20 ettari, delle superfici destinate all’attività agricola che non avrà più una funzione didattica e di ricerca come ora, ma bensì sarà orientata al reddito commerciale e produttivistico.

 

Ecco alcune considerazioni su questa situazione:

 

  1. Per far ciò dovranno essere dissodate zone completamente rinaturalizzate. Dovranno essere sacrificati alberi, la flora protetta spontanea e tutta la vegetazione naturale che ha consolidato il terreno del Parco in tanti anni.
    2. I campi coltivati dovranno essere protetti da recinzioni per salvaguardare i raccolti dalle popolazioni di cinghiali e di caprioli, snaturando completamente il parco. Ci sembra ovvio che un privato che investe in modo così consistente, in piena legittimità, cercherà di far quadrare i conti e quindi proteggerà i suoi raccolti.
    3. Una parte consistente delle zone frequentate dalla maggior parte dei cittadini nel parco saranno private e precluse alla libera fruizione.
    4. Non è per tutti arrivare a piedi nelle varie strutture dell’agriturismo, lontane chilometri dagli accessi al parco. Come si ovvierà a questo problema? Sarà concesso di usare le auto ai fruitori dell’agriturismo? Si è considerato l’inquinamento in una zona così sensibile che deriverà dai veicoli che porteranno i clienti e i rifornimenti necessari all’attività dell’agriturismo?

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Ci domandiamo inoltre:

 

  1. Perché si è pensato di snaturare e privatizzare un patrimonio storico ambientale unico, Sito di valore e importanza Comunitario (SIC), che fa parte di “Rete Natura 2000”, “Oasi di Protezione della Fauna Selvaica”, Zona di “Tutela del Paesaggio Naturale”, invece di considerarlo qual è: un dono inestimabile da proteggere? Quale è il pensiero che ci sta dietro?
    2. Perché il Comune di Casalecchio di Reno, con un bilancio di 50 milioni di euro, spende 50.000 euro per il Parco della Meridiana (fruito dagli abitanti della Meridiana), mentre non vuole spendere almeno la stessa cifra per la manutenzione ordinaria del Parco Talon della Chiusa?
    3 Perché le Case del Parco (la Casa per L’ambiente, la Montagnola di Sopra, la Montagnola di mezzo, Casa Margherita), che sono state recuperate con soldi e finanziamenti pubblici e oggi sono a disposizione dei cittadini e dell’associazionismo, con questo progetto verrebbero invece ceduti al privato, per le sue finalità commerciali, per 25 anni?
    4. Perché il progetto è stato dato a un professionista toscano (costato più di 6.000 euro), che non vive e conosce il nostro territorio, con tutti i professionisti e agronomi di valore della nostra provincia che conoscono bene il territorio perché lo vivono e frequentano da sempre?
    5. Perché il progetto porta cifre poco credibili, del valore ricavato dalle future produzioni?
    6. Perché si pensa di passare da 7 a 20 ettari di coltivato, nonostante nei 2000 ettari dell’Oasi destra Reno (dal Parco Talon sino al Balzo dei Rossi) tutti gli agricoltori hanno abbandonato le loro coltivazioni (ne sono sopravvissute solo il 5%), per l’eccessiva presenza di cinghiali e caprioli che depredano le coltivazioni stesse (a meno di recintare i campi con reti doppie e interrate per che costano ben 1000 euro a ettaro)?

 

Sembra che si stia mascherando la privatizzazione di un Parco storico ambientale, togliendolo da Rete Natura 2000 e inserendolo nella “Rete Turistica Bolognese” cioè nella “Rete Alberghiera”, facendo guadagnare un privato e depauperando il patrimonio di tutti i cittadini della comunità.

 

I Cittadini per l’Ambiente di Casalecchio di Reno lanciano il loro sentiero partecipato per raccogliere idee e contributi utili a costruire con l’amministrazione il futuro Piano di gestione del Parco della Chiusa – Talon. Sarà un percorso magari più lungo e tortuoso, ma sarà sicuramente coinvolgente e avvincente per chi lo intraprenderà con noi. Raggiungendo, una volta arrivati al termine, una soddisfazione più grande perché più condivisa.

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Invitiamo gli interessati a questo primo appuntamento dove si andranno a stabilire il numero congruo di incontri pubblici, i focus group, gli eventuali laboratori e si presenterà la piattaforma telematica su cui raccoglieremo e renderemo pubblici i contributi raccolti. Il sentiero partecipato sarà orientato a coinvolgere tutti gli attori locali, sia in qualità di semplici cittadini che di portatori di interessi specifici, per definire gli intenti, la gestione, le funzioni, di uno spazio che sta a cuore a tutta la città di Casalecchio e a quella della Bologna Metropolitana tutta.

L’invito è aperto a tutti, potrete partecipare in modo diretto o scrivendo a cittadinixambiente@gmail.com.

 

Sarà un ulteriore supporto a quanto già intrapreso dall’amministrazione, utile a raccogliere una maggiore pluralità di voci, idee e contributi e anche – perché no? – critiche. Un insieme di dati e informazioni utili a ottimizzare e armonizzare il futuro Progetto di Gestione del Parco della Chiusa – Talon rispettandone le peculiarità ambientali e sociali raggiunte.

 

Clicca qui per leggere i dettagli delle richieste che rivolgeremo al Comune di Casalecchio.

 

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