19 Giu 2017

“Lavoravo in banca poi ho seguito il mio sogno: aprire una azienda agricola”, la storia dell’Orto di Eolo

Scritto da: Roberto Vietti

Dal diario del Biellese Che Cambia, l'esperienza di Stefano Formigoni, ex banchiere che ha deciso di lasciare il suo lavoro sicuro per riconnettersi alla propria terra. Il suo è un gentile invito alla riflessione, sperando che altre persone seguano la sua strada.

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Biella - MONGRANDO (BI) – Sveglia allo 8.00 in punto. Colazione a base di centrifugato di frutta e verdura (sedano, cavolo, mele), marmellate, tè verde e quant’altro. Salutiamo Alberto. E’ stato un incontro speciale, che ricorderemo con immenso piacere. Ci aspetta un po’ di salita. Passiamo proprio davanti alla casa di due amici di Edoardo che ci offrono un tè ed un caffè.

Dopo una densa chiacchierata arriviamo alla frazione Ruta dove ci attende la prima realtà da incontrare del giorno: L’Orto di Eolo.

Ecco Stefano che ci viene incontro. Questa mattina era stato a Torino alle 4 del mattino per andare ai mercati generali. Ha un delicato sorriso mentre ci racconta della sua attività. Sembra di poche parole ma invece non lo è. Con orgoglio ci racconta del suo cambiamento: lavorava in banca, poi ha deciso di lasciare tutto e seguire il sogno di aprire una azienda agricola biologica, e così ha fatto. Insieme alla moglie tedesca si è tuffato in questa avventura, seguendo questa sua esigenza interiore.

Il biologico
, ci dice, permette di entrare in sintonia con la natura e grazie ad esso ne diventi sua parte. E’ necessario ascoltarla e non sempre è facile accettarne le sue logiche. E’ orgoglioso di poter dare lavoro ad un giovane della frazione. Vorrebbe vedere più persone che si mettono in gioco per dare speranza al futuro e lancia un consiglio a chi abbandona il suo luogo natio: cercate di tornare e fare il proprio per aiutare la propria comunità.

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Dalla sua posizione può permettersi di dirlo. E’ così gentile da offrirci il pranzo insieme alla sua famiglia: c’è suo padre, il figlio Kevin, e c’è anche la sorella giunta da Aosta apposta per prepararci un succulento pasto, ovviamente a base di verdure dell’orto. Dopo un piccolo riposino ci salutiamo e siamo pronti a ripartire per la prossima tappa sotto la pioggia.

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