23 Giu 2017

Dalla facilitazione dei gruppi alla costruzione della comunità

Scritto da: Pubbliredazionale

In che modo la facilitazione può migliorare le relazioni all'interno dei gruppi e, di conseguenza, favorire la costruzione della comunità? Ne abbiamo parlato con Robin Clayfield, pioniera della permacultura ed esperta facilitatrice che condurrà il corso “Dynamic group and Dynamic Learning” in programma dall'8 al 13 luglio a Burolo, in provincia di Torino.

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La facilitazione è uno strumento prezioso nella creazione di gruppi vitali in cui tutti i membri si sentono inclusi, coinvolti, potenziati e autorizzati a fare il meglio per se stessi, il gruppo ed il processo di apprendimento. Migliorare le dinamiche di gruppo è fondamentale per la costruzione della “comunità”, che si crea quando le persone che appartengono a un gruppo si sentono incluse e prese in considerazione in maniera attive e significativa.

Ne abbiamo parlato con Robin Clayfield, pioniera della permacultura ed esperta facilitatrice che condurrà il corso “Dynamic group and Dynamic Learning”  in programma dall’8 al 13 luglio a Burolo, in provincia di Torino.

In che modo la facilitazione può aiutare le relazioni all’interno dei gruppi?

Credo che la facilitazione sia davvero importante quando si interviene sulla cultura delle persone, educandole a imparare piuttosto che imporre una mole enorme di informazioni, spesso senza filtrarle e direzionarle correttamente ai destinatari giusti. Quando si lavora con i gruppi, le squadre e le organizzazioni, la facilitazione è un supporto per tutti e aiuta questo insieme a raggiungere i propri obiettivi e mantenere i propri scopi.

La ragione principale per cui amo facilitare in un modo creativo e interattivo è che questo stile aiuta il gruppo a sentirsi più forte e a raggiungere il proprio obiettivo. Se si tratta di un gruppo che lavora per portare un cambiamento positivo nel mondo, allora i suoi obiettivi vengono conseguiti più rapidamente e facilmente, le persone sono ispirate e coinvolte e il rischio che si verifichino problemi e conflitti diminuisce. Se ci si trova in una classe o in un ambiente dedicato all’apprendimento, le persone imparano più facilmente, al contempo si divertono, sono più ispirate e più propense a interiorizzare i contenuti del programma o della lezione.

Cosa sono i “Gruppi dinamici/Dynamic groups”?

“Dynamic groups” è il nome che coniai qualche anno fa per dare il titolo ai miei corsi che in genere chiamavo “Corso avanzato di Permacultura per insegnanti e facilitatori creativi”. A questo corso erano interessate anche persone al di fuori della Permacultura, che volevano apprendere gli strumenti, i processi e la mia esperienza in questo settore. “Gruppi Dinamici” mi è sembrato essere un nome breve che avrebbe attirato le persone. È come se parlasse da sé e inoltre è un cambio rispetto a “Dynamics Group”, che è il termine comunemente usato. Quindi, i gruppi dinamici trattano soprattutto le dinamiche di gruppo, il come creare gruppi vitali in cui tutti i membri si sentono inclusi, coinvolti, potenziati e autorizzati a fare il meglio per se stessi, il gruppo e il processo di apprendimento.

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Che cosa porta di nuovo questo corso alle comunità, gruppi ed individui?

Ci sono molti validi metodi di apprendimento e processi di lavoro in gruppo nel mondo. È stato osservato da diverse persone che la mia metodologia “Dynamic Groups, Dynamic Learning” combina insieme il meglio di tutto ciò. In più, aggiunge e integra l’etica e i principi della Permacultura, utilizzati per progettare intenzionalmente il gruppo e l’ambiente di apprendimento. Questa metodologia enfatizza l’”empowerment” personale e del gruppo, i metodi interattivi e collaborativi oltre a un immaginabile creatività.

Cosa viene insegnato?

Il corso, molto completo, copre i vari metodi di apprendimento e la teoria che ci sta dietro, approfondisce la metodologia proposta da “Dynamic Groups, Dynamic Learning” che utilizza molte attività e applicazioni pratiche-esperienziali. Gli argomenti includono temi riguardanti le modalità e gli stili di apprendimento, la creazione di una dinamica di gruppo, il creare fiducia, il cervello incredibile, l’utilizzo e la progettazione di processi creativi, il come accelerare l’apprendimento, il rompere il ghiaccio, l’energizzare, la scatola degli attrezzi, la pianificazione di una sessione, il tempo necessario per un corso o un evento, le risorse necessarie, il creare fiducia in se stessi, la risoluzione di problemi, la trasformazione dei conflitti, la valutazione, la revisione e molto di più.
Questo corso ispira e potenzia positivamente le persone, aumenta le abilità personali, la fiducia a condurre e facilitare gruppi, a insegnare in qualsiasi contesto ci si trovi in modo creativo e interattivo.

A chi si rivolge il corso?
È un workshop rivolto a facilitatori, insegnanti, formatori, leaders, agenti del cambiamento, a coloro che lavorano nella e per la cooperazione, che vivono e che lavorano in/con ecovillaggi e comunità, che operano nel settore della cura, guarigione e sostenibilità, nel movimento delle città di transizione, chi lavora in progetti sociali, chi vuole apprendere la facilitazione per sentirsi più confortevole ed efficace nel condurre i gruppi, chi si occupa e studia le tematiche di genere, agli uomini e donne di affari interessati/e ai processi di community e team building.

Cosa intende per “costruzione della comunità” e come può essere facilitato questo processo?

La “comunità” si crea quando le persone che appartengono a un gruppo si sentono incluse e prese in considerazione in maniera attive e significativa. È importante che vi sia fiducia, bisogna partire da accordi condivisi e procedere al ritmo giusto per ciascuno. La facilitazione e il processo di costruzione di una comunità intenzionale si fondano sui bisogni del gruppo. Una buona facilitazione supporta questo processo e sono convinta che avere un’etica incentrata sul cuore e fare ricorso a creatività e attenzione ai bisogni dei membri sia la chiave per ottenere un buon risultato.

Robin Clayfield

Robin Clayfield

Chi è Robin Clayfield
Robin, considerata una pioniera della Permacultura, conosciuta a livello internazionale, inizia il suo percorso nella Permacultura nel 1983, come attivista, agente del cambiamento e studentessa radicale. Solo dopo avere frequentato il suo primo corso di Permacultura (il 4° tenuto nel mondo) rivolto a solo donne, Robin si rende conto che il suo atteggiamento di “contestatrice e oppositrice” nei confronti dell’incipiente sfruttamento del territorio, doveva cambiare. Robin vive nella comunità intenzionale di Crystal Waters, in Australia, il primo ecovillaggio creato secondo i principi progettuali della Permacultura.

Robin racconta: “all’inizio degli anni 80, gli insegnanti di Permacultura erano pochissimi, grazie alle sollecitazioni del mio insegnante di allora, ho iniziato ad insegnare. Sono stata una delle prime donne che operavano in questo settore, per me è stato un onore, è stata un’esperienza di empowerment”.

Verso la fine degli anni 80, Robin con il suo partner di allora, Sky, hanno iniziato a portare nuovi impulsi al metodo di insegnamento convenzionale seguito fino ad ora.  “E’ stata una vera rivoluzione anche per il mondo della Permacultura, siamo stati i primi!”.

Robin, che è sempre stata un po’ ai margini del mondo classico della Permaculura, dedito soprattutto alla cura della terra, si è interessata molto agli aspetti sociali e, pertanto alla cura delle persone. Dalla fine degli anni 80, insieme a Sky inizia a sperimentare una nuova metodologia d’insegnamento, più dinamica, creativa, partecipativa, che coinvolge con entusiasmo i partecipanti, dando loro nuovi strumenti con cui relazionarsi, esprimersi, facilitare ed “emprower singoli individui e comunità. Con gli anni, grazie anche al contributo di altri colleghi, Robin crea il metodo dei Dynamic groups and dynamic learning.

Questa fantastica ed esperta facilitatrice, mamma e nonna, sostenitrice del mondo femminile, creatrice di cerchi di donne, cerimoniera di rituali, nel corso della sua vita ed esperienza, si è resa conto di quanto fosse importante utilizzare nuovi metodi, creativi, per gestire un gruppo, le relazioni tra i singoli soggetti di una comunità/gruppo, le dinamiche, i conflitti e la diversità che spesso caratterizzano un gruppo variegato di persone.

Spesso, l’insuccesso di una comunità intenzionale, il collasso di un gruppo (sia esso formale od informale) è insito nelle relazioni e nell’incapacità di integrare la diversità, i soggetti che si trovano più in una zona definita “margine”, che, spesso, sono una ricchezza prorompente e trasformativa di situazioni stagnanti.

Robin, appassionata del benessere delle persone e dei gruppi, avendo a cuore il tema comunitario e la resilienza di una comunità di persone, ha studiato, sperimentato in diverse situazioni ed in varie parti del mondo, tanti metodi, fino ad arrivare a quello che oggi propone con il nome: Dynamic Groups, Dynamic Learning’ Creative teachers, Facilitators and Group Leaders.

Prendendo spunto dalla Permacultura, dall’etica (cura delle persone, cura della terra e ridistribuzione dei surplus) Robin è stata la prima persona nel mondo della Permacultura, a creare, quella che oggi viene chiamata: Permacultura Sociale.

“Fare attenzione alle diverse zone e aspetti sociali, prendersi cura degli altri, metterci il proprio cuore, far emergere i talenti, trasformare in positivo e arricchente i limiti personali, accompagnare le persone a prendere consapevolezza del ricco potenziale insito in ogni essere umano …, senza pretendere di essere gli unici a sapere fare ciò, è stata la filosofia con cui abbiamo iniziato questa nuova avventura”, racconta Robin.

Durante questo corso intensivo di 6 giorni, Robin ci accompagnerà nel mondo della facilitazione, insegnandoci, con amore e attenzione, i segreti, le “chicche” per diventare facilitatori/trici ed insegnanti creative/i o migliorarci nella facilitazione, gestione e conduzione di gruppi ma anche per acquisire più dimestichezza e confidenza di fronte ad una platea.

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