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Padova - Dal 15 al 25 giugno Padova vivrà, per la prima volta, l’Elefante Festival del tempo lungo. Otto giorni per una rosa di quattrodici eventi: spettacoli, passeggiate urbane, audioascolti, tavole rotonde, aperitivi, installazioni, proiezioni, presentazioni e un importante convegno sulla transizione urbana, tutto all’insegna di un diverso modo di guardare al tempo e al futuro. Attraverso la creatività e il confronto, infatti, l’Elefante Festival del tempo lungo intende esplorare insieme alle persone, e in particolare ai più giovani, nuove vie per superare la violenta logica del tempo “puntillistico”, come lo ha chiamato Zygmunt Bauman, che brucia tutto nell’istante e ci nega sia la memoria del passato, sia la fiducia nell’avvenire.
Il programma di Elefante Festival del tempo lungo, evento ideato dall’Associazione Pop Economix di Padova, costruito insieme a otto partner e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del bando Culturalmente 2016 è stato presentato nella mattinata di lunedì 5 giugno, presso la sede padovana della Fondazione, al Palazzo del Monte di Pietà, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente.
I cinque temi toccati, infatti, sono strettamente connessi con la sfida della sostenibilità, in relazione sia alle scelte per la vita economica, sia a quelle per la vita urbana e civile. «Abbiamo scelto – spiega Nadia Lambiase, presidente di Pop Economix e direttrice di Elefante Festival del tempo lungo – di parlare di Terra, Cibo, Spazi urbani, Materiali, Impresa e lavoro. Sono temi che incrociano, in modo diverso, una prospettiva che ci sembra cruciale e che ormai è al centro dell’interesse anche dell’Unione europea, come lo è stata, di recente, del Forum di Davos: l’economia circolare». L’economia circolare, infatti, ha proseguito Lambiase, «è caratterizzata dalla creazione di beni e servizi senza la produzione di rifiuti, quindi è capace di trasformare ogni prodotto a fine ciclo in risorsa, o perché totalmente riciclabile, o perché perfettamente biodegradabile».
Da qui l’importanza di fare interagire concretamente le persone con questa prospettiva, ha concluso Lambiase, «facendo scoprire, ad esempio, ai ragazzi di un liceo padovano che il ritorno alla terra da parte di giovani concittadini è un “ritorno al futuro” che assume un significato importante nel ridisegnare il volto di parti di città e nel creare lavoro».
Per la scelta dei temi il Festival ha ricevuto il sostegno istituzionale e scientifico di quattro partner importanti come il Comune di Padova – Progetto Giovani, il Centro Studi Toniolo, Banca Popolare Etica e la SEC – Scuola di Economia Civile. E ha come media partner un soggetto innovativo come l’Italia che cambia.
Il programma del Festival nasce dalla scelta di affrontare queste tematiche attraverso un incrocio di arti e discipline, dalla fotografia all’inchiesta giornalistica, dal teatro al videodocumentario. Il percorso è stato costruito da Pop Economix insieme agli otto partner di progetto – Associazione LIES, Cooperativa Spazi Padovani, Cooperativa E.S.T. /Co+, Associazione La Mente Comune, OAT – Officine Arte Teatro, Associazione L’Osteria Volante, Associazione Vite in Viaggio e Associazione Studenti Universitari Padova – ed è frutto anche di laboratori e iniziative portate avanti tra marzo e giugno 2017 facendo interagire operatori della cultura e dell’arte con i cittadini, con i ragazzi di due scuole padovane, un’impresa e con persone depositarie di pezzi di storia e cultura del territorio.
Da ciò è scaturito un ricco menu di eventi, tutti gratuiti, che si apre giovedì 15 giugno alle 19 parlando di materiali e prosegue sino al 25 giugno alternando incontri, workshop e spettacoli che affronteranno tematiche relative al cibo, alla terra, agli spazi urbani e a importanti temi come impresa e lavoro. Qui il programma completo.
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