Biodanza, la danza della vita
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La Biodanza è un sistema di sviluppo personale e collettivo che unisce musica, movimento e dinamiche di gruppo per facilitare la manifestazione dei potenziali umani, la conoscenza di sé, l’incontro con l’Altro ed il risveglio della coscienza del corpo. Per saperne di più abbiamo intervistato Carolina Oro (1), facilitatrice insieme a Valentina Malferrari della Biovacanza che si terrà dal 12 al 16 agosto nel paradiso toscano di Mandale Tre Querce, nel Podere Castellaccia a Volterra (Pisa).
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Cos’è la Biodanza, quando e in che contesto è nata?
Dal greco “bios” (Vita), la Biodanza è la “Danza della Vita“, un sistema creato da uno psicologo, antropologo e poeta cileno chiamato Rolando Toro. Dagli anni 60′, periodo durante il quale Toro iniziò a testare gli effetti di questa disciplina su persone adulte con diverse condizioni psico-fisiche, ad oggi, la Biodanza è divenuta un movimento universale per la pace e per l’integrazione umana, che unisce musica, movimento e dinamiche di gruppo per facilitare lo sviluppo e la manifestazione dei potenziali umani, la conoscenza di sé, l’incontro con l’Altro e il risveglio della saggezza del corpo.
La finalità della Biodanza è quella di accompagnare le persone nel cammino verso la loro piena realizzazione di sé e verso la gioia di vivere. Non è un ballo: la danza per il sistema di Rolando Toro è considerata nel suo significato primordiale di collegamento alla vita, un movimento integrante e naturale che ci è proprio ancora prima del linguaggio.
Più specificamente la Biodanza è stata definita da Rolando Toro come “un sistema di integrazione umana, di rinnovamento organico, di rieducazione affettiva e di riapprendimento delle funzioni originarie della vita”, e anche “un sistema di accelerazione di processi di integrazione a livello cellulare, immunologico, metabolico, neuroendocrino, corticale ed esistenziale mediante la vivencia indotta in ambiente arricchito dalla musica, la danza, il contatto, la carezza e la presenza del gruppo”. Per vivencia si intendono esperienze di intenso coinvolgimento emozionale, cenestesico, viscerale e spirituale, vissute e percepite dalla persona con presenza nel “qui ed ora”.
https://youtu.be/Bx5iducw6FM
Quali sono i benefici della pratica?
Con la pratica della Biodanza si ristabilisce l’equilibrio organico, si acquisisce una percezione più vasta e più luminosa di Sé e della Vita, rafforzando la Presenza nel qui ed ora e risvegliando la gioia di vivere. La Biodanza costituisce una pratica di incontro, dove i partecipanti sono invitati a superare ideologie e separatismi e a riscoprire il profondo valore nel ristabilire il legame a sé, al simile e all’Universo. Un legame che tutti coloro che lo desiderano sono in grado di ristabilire, perché parte dall’esperienza del corpo vivente e dall’esplorazione delle sensibilità che abitano questa coscienza incarnata.
Nell’esperienza di integrazione l’individuo è in grado di sentire la vita scorrere dentro di sé, di percepire il senso di solidarietà umana, la sensualità del vivere, l’impeto vitale e la forza creatrice che tutti abbiamo. Nelle parole di Rolando Toro: “La Biodanza (…) si propone di restaurare nell’essere umano il vincolo originario con la specie come totalità biologica, e con l’Universo come totalità cosmica”.
Quanto è diffusa in Italia e dove viene praticata?
La Biodanza è ampiamente diffusa in Italia e all’estero. Ci sono più di 15 scuole di formazione in Italia in quasi tutte le regioni del paese. Le basi metodologiche sono comuni a tutti i facilitatori che si formano nelle scuole riconosciute dall’Associazione Biodanza Italia. Detto questo, è importante evidenziare che come con qualsiasi altra metodologia del genere, l’utilizzo di questo efficace strumento varia a secondo degli ambiti di applicazione e soprattutto della formazione, esperienza e sensibilità dei singoli facilitatori.
Che cos’è una biovacanza?
Una biovacanza è una vacanza durante la quale vengono svolte delle sessioni di Biodanza ogni giorno per favorire la rigenerazione dell’organismo e l’integrazione di corpo-mente-spirito, in un contesto di bellezza ed ispirazione naturale ed in compagnia di altre persone mosse dalla stessa ricerca di benessere interiore. Il programma della biovacanza rispetta i ritmi delle persone, la necessità di rallentare, di avere momenti di riposo, di stare con se stessi o con la propria famiglia e di condividere con altri. In una biovacanza si fa esperienza del gruppo come potente strumento di conoscenza e di crescita personale e collettiva.
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A chi è rivolta?
È rivolta a persone adulte dai 20 ai +65 anni, in coppia e/o con bambini, con o senza esperienza in Biodanza, desiderose di fare una vacanza in luogo di bellezza naturale e in gruppo.
1. Chi facilita
Carolina Oro, agente del cambiamento, co-fondatrice di La Via dell’Albero a.p.s. – Centro Olistico del Casentino, laureata in psicologia, facilitatrice di sviluppo transpersonale e Biodanza Sistema Rolando Toro, conduce gruppi settimanali di Biodanza e stage ad Arezzo, Bibbiena e Perugia. Unisce la sua formazione in psicologia transpersonale alla Biodanza, approfondendo principalmente l’esperienza trascendente ed affettiva nel suo insegnamento.
Valentina Malferrari, facilitatrice di Biodanza Sistema Rolando Toro, conduce gruppi settimanali e residenziali. Ha conseguito specializzazioni in Biodanza ed espressione in argilla, Educazione Biocentrica per bambini e adolescenti, Biodanza in natura e tutt’ora continua la sua formazione in Biodanza Clinica. È membro attivo dell’associazione di artigianato artistico, opere dell’ingegno San Giuseppe Color, che con il suo tradizionale mercato nel centro storico di Bologna, promuove la creatività, l’artigianato artistico e le libere arti di strada.
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