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Il progetto Asilo nel Bosco del Casentino, nato ad ottobre 2015 dalla volontà di alcuni genitori, per promuovere in Casentino un nuovo Paradigma Educativo ispirato ai principi della Natura e in particolare alla Pedagogia del Bosco nord europea, un approccio che vede stare i bambini prevalentemente all’aria aperta e che mette le relazioni e l’affettività al centro, propone un nuovo momento di confronto e informazione.
Dopo la presentazione pubblica dello scorso 12 settembre e l’avvio del campo permanente presso la Fattoria di Selvoli, due giorni a settimana più i sabato che ha coinvolto con regolarità nove bambini e bambine, dai 4 ai 6 anni, è arrivato il momento di valutare insieme l’esperienza sin qui maturata e iniziare a divulgare il nuovo progetto sperimentale di “elementari nel bosco”.
Sabato 17, dalle 16 presso l’Auditorium di Romena, saranno presenti: Giannozzo e Benedetta Pucci, Fondatori dell’Asilo e Elementari nel Bosco di Ontignano Fiesole; Cecilia Gandolfo, MMG e pediatra; Denise Pantuso, psicologa e psicoterapeuta; Mario Tanga, Dottore di ricerca in Storia della Scienza, laureato in Filosofia e in Pedagogia.
Cos’è un Asilo nel Bosco
L’Asilo nel Bosco è una realtà pedagogica mondiale che accoglie bambini degli ultimi anni del nido e della scuola dell’infanzia. Le attività educative si svolgono quasi completamente all’aperto per favorire la formazione di un sano rapporto con la natura. I bambini imparano facendo, in un contesto permeabile alla loro curiosità ed alla loro immaginazione. Gli educatori accompagnano i piccoli a crescere secondo i principi dell’autonomia e della creatività.
Nel nostro paese questo modello educativo ha stentato a prendere piede, ma oggi sembrerebbe vivere una vera primavera, grazie anche al supporto di alcune Università (Università degli Studi Roma Tre, Prof.ssa Sandra Chistolini, Università degli Studi di Bologna, Prof.ssa Michela Schenetti) che studiano gli effetti benefici dell’educazione all’aria aperta.
Metodo pedagogico
I riferimenti teorici di questo indirizzo pedagogico sono riconducibili alla cosiddetta “rivoluzione copernicana dell’educazione” (cit. John Dewey) iniziata a fine Ottocento e sviluppatasi nei decenni successivi – Rousseau, Montessori, Frohm, Agazzi, Pizzigoni, Freire, per dire solo alcuni nomi – che consiste nel «passaggio dalla centralità del maestro e del programma a quella del bambino».
Il progetto Asilo nel Bosco del Casentino prevede la presenza di almeno un educatore e si ispira a molteplici modelli pedagogici quali Montessori, Reggio Emilia Approach, Pedagogia della Lumaca, Educazione Libertaria, Pedagogia Olistica. In sintonia con i creatori dell’Asilo nel Bosco di Ostia si ritiene però che il ruolo dell’educatore consista nell’ascoltare i bambini per arrivare a creare insieme a loro il modello educativo più adatto, che si basa essenzialmente su tre punti: la relazione con il bambino (senza amore non c’è possibilità di ascolto e comprensione); le emozioni (in linea con la definizione di Skills for Life dell’O.M.S.) ; la relazione con i genitori (l’armonia fra i suoi due punti di riferimento, educatore e famiglia, è fondamentale per un sereno sviluppo del bambino).
Le basi scientifiche
La letteratura scientifica di maggiore rilevanza è costituita da una ricerca svolta nel 2002 dal prof. Peter Hafner dell’università di Heidelberg e da uno studio dell’università di Bologna di Lena Gruener e della Prof.ssa Michela Schenetti. L’analisi tedesca mette in evidenza come i bambini che frequentano l’asilo nel bosco sono molto creativi e curiosi, prestano una maggiore attenzione e si concentrano di più, rispettano di più le regole e risolvono i conflitti in modo pacifico, si esprimono in maniera più precisa e argomentano meglio le proprie opinioni.
L’ambiente naturale, contrapposto a quello artificiale delle aule, stimola la creatività e un sano sviluppo psicofisico, creando benessere sia nei bambini che negli educatori. L’apprendimento esperenziale, quando i bambini imparano senza la mediazione degli adulti, è ormai ritenuto fondamentale da molta letteratura scientifica. Le neuroscienze e la psicologia positiva confermano che le migliori performance nascono dalle cose fatte con passione. La felicità ed il benessere dei bambini sono quindi fondamentali anche per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo educativo durevole.
Le basi legislative
Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (2012) prevedono per la scuola dell’infanzia cinque campi di esperienza: Il sé e l’altro, Il corpo e il movimento, Immagini suoni e colori, I discorsi e le parole, la conoscenza del mondo. In un Asilo nel Bosco appare evidente la piena corrispondenza con le indicazioni del Ministero.
Perché un Asilo nel Bosco in Casentino
La conoscenza diretta dell’ambiente naturale, qui dominante, è l’eccezione e non la regola. Inoltre, date le locali condizioni climatiche e stazionali, i momenti utili per le uscite, durante l’autunno e l’inverno, sono al mattino e nel primo pomeriggio, proprio quando i bambini stanno al chiuso negli asili e nelle scuole.
Un Asilo nel Bosco in Casentino quindi, oltre ad avere il valore pedagogico già enunciato, costituisce un primo passo per la creazione di un legame profondo fra i bambini ed il territorio, che li porterà ad una maggiore consapevolezza e partecipazione alla sua tutela e valorizzazione.
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