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Il 2 giugno 2017, ad Aradeo (LE) torna “La cosa pubblica”, evento in cui ogni anno si aprono le porte del Fondo Cafazza, centrale operativa del progetto Karadrà. Per l’occasione, la Rete Salento Km0 ha chiamato a raccolta decine tra aziende agricole, coltivatori diretti, associazioni e promotori di Gruppi di Acquisto solidale, per firmare pubblicamente il Manifesto per l’agricoltura naturale nel Salento. Un documento redatto a seguito di una serie di incontri svoltisi in forma itinerante dal 2016, per fissare nero su bianco i valori di questa grande comunità agricola.
Il Salento è un territorio fortemente colpito da scempi ambientali e afflitto da una situazione sanitaria sconcertante. Al consumo del suolo – con il tasso più alto d’Italia – alla cementificazione selvaggia e all’impoverimento degli habitat naturali, all’alta concentrazione di inquinanti nell’aria, nel suolo e nelle acque, si vuole aggiungere la costruzione di grandi opere fortemente impattanti tra cui spicca il gasdotto TAP.
È proprio per opporsi a questo scenario che nasce la Rete per l’Agricoltura Naturale del Salento. Sotto la spinta del gruppo di Salento Km0, numerose realtà che praticano agricoltura naturale e salvaguardano la biodiversità agricola, da alcuni mesi stanno sviluppando progettualità comuni, con il fine di diffondere pratiche eco-compatibili e migliorare le condizioni ambientali ed economiche del territorio. Il documento nasce come un patto tra realtà che si impegnano a intraprendere azioni concrete per difendere l’ambiente, proteggere la bellezza del paesaggio e tutelare la salute delle comunità, basandosi non sulla competitività, bensì sul mutualismo e sulla collaborazione.
Con la firma di quest’atto, i soggetti pongono le basi per la nascita di un distretto dell’agricoltura naturale salentina, autoregolamentandosi e seguendo principi e obiettivi condivisi. Tra questi, il rifiuto totale di utilizzo di prodotti chimici nella conduzione delle terre, la tutela della biodiversità e il recupero delle antiche varietà agricole del Salento, il rispetto della salute dei consumatori e dei diritti dei lavoratori, la difesa e il ripristino del paesaggio.
Dal Nord-Salento al Capo di Leuca, decine di soggetti differenti, si accingono a scrivere un pagina storica per il Salento, sulle cui basi si sta costruendo un’alternativa giusta e concreta ai modelli di produzione e consumo imposti dalla grande distribuzione organizzata e dalle multinazionali del cibo.
Quello della rete per l’agricoltura naturale non è un nuovo modello di sviluppo bensì un modello di vita, che mette al centro le persone, le relazioni umane e il rispetto reciproco. Un corpo sociale ed economico che già esiste e che giorno per giorno vede l’adesione di nuovi soggetti intenti a ricostruire un Salento che non vuole più essere la vittima passiva di sciagurate politiche agricole, economiche ed ambientali.
Durante l’evento, sono previste numerose attività tra cui la presentazione della nuova “Guida Salento Km0 – Coltivatori di cambiamento” e uno spazio informativo del movimento NO TAP, che si oppone al progetto di costruzione di un gasdotto sulle coste della Puglia.
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