L’Economia della Cultura, talk show
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Pierluigi Sacco, docente dello IULM, studioso noto a livello internazionale; Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola, che realizza ogni anno il report “Io sono cultura” e calcola il cosiddetto Prodotto Interno della Cultura; l’imprenditore Gianni Gori, presidente di Graziella Group, grande marchio dell’oreficeria e del made in Italy; Roberto Rossi, Presidente della Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche. Saranno questi gli ospiti del talk show sull’Economia della Cultura, ideato e coordinato dal giornalista Gianluca Baccani, in programma il prossimo venerdì su iniziativa del Centro Creativo Casentino e dell’Associazione Prospettiva Casentino.
Come emerge dall’ultima indagine condotta dalla Fondazione Symbola, il 6,1% della ricchezza prodotta in Italia, pari a 89,7 miliardi di euro è direttamente generato dalla cosiddetta economia della cultura. Ma non finisce qui, perché la cultura ha sul resto dell’economia un effetto moltiplicatore pari a 1,8: in altri termini, per ogni euro prodotto dalla cultura, se ne attivano 1,8 in altri settori. Gli 89,7 miliardi, quindi, ne ‘stimolano’ altri 160,1, per arrivare a quei 250 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale, il 17% del valore aggiunto nazionale, col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano. Questi i numeri che descrivono l’economia della cultura in Italia, ovvero una straordinaria opportunità da coltivare per ripartire e per sostenere la ripresa economica.
Si può dunque pensare di costruire la ripresa partendo dalla cultura? Per capire come fare occorre andare oltre il concetto stereotipato di cultura, intesa come bene immateriale e magari anche superfluo. Bisogna avere la capacità di immaginare un intero Sistema Produttivo Culturale e Creativo che comprende industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico artistico, produzioni creative, green economy, innovazione tecnologica e altro ancora.
La creatività italiana è l’altro valore in gioco, fondamentale motore. Ma che cos’è la creatività? Cosa sono i beni simbolici, quali le conseguenze dell’aumento della componente intellettuale dei beni, quali le caratteristiche originali di un inatteso macrosettore economico culturale che vale, solo nel nostro Paese, quasi il 10% del prodotto interno lordo e impiega quasi due milioni di persone?
Dopo “Turismo 2.0”, “Food Economy”, “Innovazione, Start Up e Sapere Fare”, l’incontro “L’Economia della Cultura”, intesa come arte, patrimonio storico e creatività, vuole gettare uno sguardo sui temi dello sviluppo, con una visione globale che possa offrire spunti all’iniziativa locale.
La serata potrà essere seguita in diretta streaming sul portale ufficiale della Toscana InToscana e su twitter #economiadellacultura.
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