8 Mag 2017

Bookcrossing, lo scambio di libri fa il giro del mondo

Scritto da: Veronica Tarozzi

Lasciare un libro in un posto pubblico perché sia letto da qualcun altro, che poi farà la stessa cosa. Il cosiddetto bookcrossing ha attraversato 132 paesi e messo in relazione tra loro comunità vicine e lontane in un linguaggio globale fatto di generosità e condivisione di saperi ed emozioni.

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In Italia si sa, non siamo mai stati dei grandi lettori e addirittura dall’ultimo rapporto Istat sulla lettura viene fuori che il 48% degli italiani nel 2015 non ha aperto neppure un libro, e da stime precedenti che riguardano le ore che dedichiamo alla lettura settimanalmente risultiamo tra gli ultimi paesi nella classifica mondiale.

 

Probabilmente in Italia si legge poco anche perché i ritmi di lavoro diventano gradualmente più intensi o perché oggigiorno per l’intrattenimento si preferiscono televisione e internet, ma una cosa è certa: i tempi cambiano ed i modi per accedere ad un buon libro si moltiplicano, rendendo la lettura sempre più accessibile e stimolante.

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Ad esempio sono in crescita i lettori di ebook, ovvero libri digitali che si possono scaricare da appositi siti, anche in forma gratuita. Certo i puristi della lettura potrebbero storcere il naso, ma se pensiamo all’altra faccia della medaglia la lettura di ebook risulta essere il miglior modo per leggere libri nuovi senza arrecare danno all’ambiente, oltre che risparmiando la fatica di portarsi appresso eventuali pesanti volumi (1).

 

Ma il modo più ecologico per leggere un libro che non sia stato appena pubblicato, è sicuramente il BookCrossing (dai termini in lingua inglese book, libro e crossing, attraversamento, passaggio anche noto con il suo acronimo BC, o come Libri liberi o Libri in libertà), ovvero la pratica di lasciare un libro in un posto pubblico perché sia letto da qualcun altro, che poi farà la stessa cosa.

 

Sebbene idee simili siano state messe in pratica fin dall’antichità, ad esempio con i messaggi nelle bottiglie liberate in mare, come faceva nell’antica Grecia il filosofo Teofrasto (371-287 a. C.), discepolo di Aristotele, fino ad arrivare al più recente 1971, quando l’informatico Michael Hart creò il Progetto Gutenberg per costituire una libera biblioteca di libri in versione elettronica, molto prima della diffusione di internet (precursore dell’ebook, v. sopra), la realizzazione del BookCrossing (BC) come lo conosciamo oggi, nasce nel 2001 da un’idea dei coniugi americani Ron e Kaori Hornbaker, che lanciarono il sito www.bookcrossing.com per lo scambio libero dei libri.

cabina libreria

La versione italiana del sito www.bookcrossing-italy.com conta più di 500.000 iscritti e 3 milioni di libri tracciati! Ma come funziona il BC? I libri si possono trovare casualmente nei posti più disparati: in una stazione, in un parco, nella metropolitana, oppure in una zona di scambio ufficiale (Official Crossing Zone, OCZ). Sul libro poi è inserito il codice del libro, BCID, e il link www.bookcrossing.com in modo che il lettore possa entrare nel sito, inserire il codice e registrare ufficialmente il ritrovamento del libro. Il tutto è gratuito e non è necessario registrarsi al sito. Finito di leggere il libro bisogna lasciarlo “libero di seguire la sua strada”, allo stesso modo in cui si è trovato.

 

Ciò che rende davvero speciale questa pratica è che il BC non conosce confini: puoi sentirti libera/o di portare il libro che hai letto in vacanza e lasciarlo anche dall’altra parte del mondo! In questo modo il BC nel tempo ha attraversato 132 paesi e messo in relazione tra loro comunità vicine e lontane di bookcrosser in un linguaggio globale fatto di condivisione e generosità.

Tifeo

In Italia il BC ha ispirato numerose iniziative simili, ecco alcune tra più creative: la Banca del Tempo di Candelo (BI) ad esempio, tra le tante attività di cui si occupa, lascia piccole o grandi valigie piene di libri in diversi punti del paese di Candelo: sono “valigie speciali che fanno viaggiare i libri”, regalando loro una nuova vita; l’Associazione Melting Pot di Arcore (MB) organizza letture di libri nei posti più disparati e recentemente anche in tenda; mentre l’Associazione Tifeo di Ribera (AG), nata con l’intento di rivalutare e risanare il territorio locale, costruisce delle bellissime casette in legno “Free Books”, posizionandole in giro per il paese, per dare a chiunque passi la possibilità di prelevarne liberamente un libro per la lettura.

 

La condivisione incondizionata dei beni e del sapere pare sia una vera e propria valvola di sfogo per la creatività… e tu cosa aspetti? Segnalaci la tua iniziativa di condivisione libri: l’Italia Che Cambia si regge anche e soprattutto attraverso la condivisione delle informazioni e del sapere!

 

  1. Per quanti poi non riescono a trovare il tempo per fermarsi a leggere un buon libro, ma devono portare avanti i compiti della routine quotidiana, ad esempio le/i casalinghe/i, un ottimo compromesso è l’audiolibro, che infatti negli ultimi anni risulta essere un settore in forte crescita.

 

 

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