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Venerdì 5 maggio si è svolta la presentazione di un nuovo progetto educativo a Bologna: un percorso innovativo molto esperienziale e poco frontale rivolto soprattutto ai giovani tra i 14 e i 19 anni che abbandonano la scuola pubblica.
Costanza Nadalini, Daniele Quattrocchi e Valeria La Pietra, promotori del progetto, hanno raccontato come è nata l’idea sulla base dell’esperienza della non-scuola Artademia di Milano e con il supporto della rete degli agenti del cambiamento di Italia che cambia.
Circa 50 persone tra giovani, educatori, genitori e realtà associative bolognesi hanno partecipato all’evento che comprendeva un collegamento skype con Silvia Pagani, fondatrice di Artademia e un laboratorio partecipativo.
Silvia Pagani ha raccontato la sua storia e risposto a diverse domande sull’approccio didattico completamente diverso da quello tradizionale. Poi, con l’aiuto di Mavi Gianni dell’associazione Zoè Teatri, ci si è divisi in gruppi per lavorare in maniera interattiva su tre tematiche principali: come troviamo i soldi, come troviamo la sede, come troviamo il nome.
Coinvolgendo le persone presenti, il team intendeva mantenere un filo conduttore collaborativo nello spirito del progetto, che nasce da un’idea di alcuni ma si sviluppa mantenendo una struttura aperta e inclusiva.
Tutto è avvenuto in un clima molto positivo e accogliente che ha messo in luce il grande interesse che si sta diffondendo verso iniziative che puntano a colmare il disagio sociale dei giovani che non riescono a sviluppare i propri talenti e a trovare una vocazione nella vita.
Le prossime tappe saranno la costruzione dell’identità attraverso il nome, un sito web e una pagina Facebook e culmineranno nel prossimo appuntamento di giugno: un evento di raccolta fondi.
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