10 Apr 2017

“Dead Zone”: come gli allevamenti intensivi mettono a rischio la biodiversità

Scritto da: Elena Risi

La produzione intensiva di cibo minaccia il 70% della biodiversità terrestre globale. Scenari preoccupanti che possono trovare una svolta positiva solo con un consumo consapevole. A lanciare l'allarme è Philip Lymbery, che ha pubblicato anche in Italia il libro 'Dead Zone'.

Salva nei preferiti

Che cos’hanno in comune un elefante asiatico, un falco pellegrino e un giaguaro? Che sono tutte specie animali messe a rischio dalla produzione intensiva degli allevamenti. È questo il tema del nuovo libro inchiesta di Philip Lymbery intitolato “Dead Zone” e edito dalla “Nutrimenti”.

 

Con “Farmaggedon”, bestseller pubblicato nel 2015, l’autore aveva già iniziato ad esplorare le contraddizioni economiche e le conseguenze negative sulla salute arrecate da un sistema agricolo industrializzato. Ora l’indagine prosegue con questo nuovo testo, con l’obiettivo di dimostrare attraverso un avvincente viaggio intorno al mondo come molte specie animali – anche molto diverse tra di loro – e l’intera biodiversità siano minacciate dalle coltivazioni di cereali sempre più estese, utilizzate per nutrire le decine di miliardi di animali allevati ogni anno nel mondo.

factory_chick

Secondo l’autore per fare questo ogni anno viene disboscata una superficie grande quanto metà dell’Italia. E proprio la distruzione degli habitat naturali sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte specie animali nel mondo, Italia compresa. Un intero capitolo è dedicato infatti ad alcune problematiche riguardanti proprio la biodiversità nel nostro Paese.

 

Non bisogna però pensare a “Dead Zone” come ad un libro catastrofista, anzi. L’autore scrive al pubblico anche per raccontare cosa è possibile fare per invertire la rotta e salvare il pianeta. Philip Lybery è il direttore generale di Compassion in World Farming (CIWF), la maggiore organizzazione internazionale non governativa per la protezione e il benessere degli animali d’allevamento e ha guidato il lavoro dell’organizzazione con oltre settecento aziende alimentari a livello mondiale, migliorando in questo modo le condizioni di vita di milioni di animali d’allevamento.
Un primo appuntamento italiano per conoscere l’autore è stato organizzato per il 24 aprile a Bologna in occasione del Gusto Nudo Festival dove presenterà il suo libro in un dialogo con Giulia Innocenzi.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Biodiversità: le api e il loro miele sono fra gli indicatori più preziosi
Biodiversità: le api e il loro miele sono fra gli indicatori più preziosi

Natura Sicula, l’ambientalismo che denuncia e genera cultura
Natura Sicula, l’ambientalismo che denuncia e genera cultura

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare
Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Attentato a Trump: cosa sappiamo e cosa cambia adesso – #966

|

I numeri del disastro ambientale nel Sulcis tra PFAS, cadmio e mancate bonifiche

|

Festival delle Cose Belle 2024: “asimmetrie” per ridefinire i paradigmi di perfezione

|

Metodo TRE®, come imparare a rilasciare lo stress postraumatico fisico e psicologico

|

GUFI: “Le foreste non hanno bisogno di essere gestite dall’essere umano”

|

Nasce un nuovo impianto fotovoltaico collettivo: servirà 75 famiglie

|

La pesca nello Stretto di Messina, tradizionale e sostenibile, diventa presidio Slow Food

|

Discarica di Lentini, tra chiusure e riaperture emerge la gestione dei rifiuti fallimentare in Sicilia

string(9) "nazionale"