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I campi di volontariato sono una realtà in molti parchi nazionali italiani. Nascono da una crescente voglia di partecipazione in progetti a contatto con la natura, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale.
Alcune aree protette italiane si sono già cimentate nell’applicazione di procedure codificate ed è sorta l’esigenza di un confronto e di riferimenti da condividere per impostare in maniera efficace uno strumento importantissimo, sia per ciò che concerne il supporto alle attività istituzionali degli enti di gestione che per tutte le implicazioni che riguardano i risvolti sociali di questa formula spontanea di impegno e cittadinanza attiva: la costruzione del team, la formazione al lavoro e la creazione di momenti di relazione e condivisione, anche rivolti a particolari categorie di disagio.
Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, “la presenza del volontariato permette la realizzazione di tante attività importanti. Chi condivide il lavoro e le finalità di un’area protetta, specie in un ambiente unico, come quello delle Foreste casentinesi, ne diventa il miglior supporter. In questo Parco un corretto rapporto tra natura e attività dell’uomo è condizione necessaria per investire sullo sviluppo e garantire elevati standard di biodiversità”, ricorda Luca Santini, il presidente dell’ente di gestione dell’area protetta.
Dopo sei anni di Volontariato nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi con centinaia e centinaia di volontari provenienti da tutta Italia, e felici esperienze internazionali, è arrivato il momento di “tirare le somme” ed attrezzarsi per le sfide future. Da qui l’idea di convocare una giornata studio di carattere nazionale, a cura dell’Ente Parco e della Cooperativa In Quiete, già gestore del progetto di Volontariato nell’area protetta nel triennio appena trascorso. Un progetto a tutto campo che in questi sei anni si è molto sviluppato, dai turni classici di due settimane a weekend tematici dedicati alle singole specie, da singole giornate rivolte a particolari categorie di disagio fino ad esperienze che hanno travalicato i confini della stessa Unione Europea, con partecipanti dal Messico fino alla Corea del Sud.
La giornata di venerdi 17 all’Ecomuseo della Vallesanta di Corezzo si aprirà alle 10.
Nella mattinata verranno affrontate le esperienze dei parchi nazionali Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna e Abruzzo, Lazio e Molise.Previsto anche un intervento di Federparchi Europarc sui progetti comunitari appena svolti e attualmente in corso, una panoramica sull’ampio respiro e l’attenzione dell’Europa per la partecipazione attiva dei cittadini a difesa dell’ambiente.
Nel pomeriggio verranno prese in rassegna le prassi dei parchi nazionali del Gran Paradiso e della Valgrande e di quello naturale delle Alpi Marittime. Da metà pomeriggio si terrà una tavola rotonda tra tutti i soggetti coinvolti, dai Parchi stessi alle Associazioni, con l’ambizioso obiettivo di un confronto costruttivo volto ad affrontare le criticità emerse, e a porre le basi per progetti comuni.
Alle 16, 30 sarà la volta della tavola rotonda tra tutti i soggetti coinvolti.
Per le 18 è prevista una visita all’Ecomuseo, con musica e proiezione di immagini della Vallesanta. Al termine si potrà partecipare alla cena a base di prodotti tipici del territorio a cura della pro loco di Corezzo.
Nella giornata di sabato, a partecipazione facoltativa, si potrà prendere parte ad una escursione nel Parco a cura della cooperativa In Quiete, con sopralluoghi presso interventi svolti dai volontari.
Per info e prenotazioni: volontariato@parcoforestecasentinesi.it.
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