Tempietto Tantrico Torino: una nuova consapevolezza nello spazio sacro della sessualità
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Torino - TORINO – Fa particolarmente freddo in questi giorni. E’ mattina ed è molto presto. Incontro Kadesh e Magdala nel loro meraviglioso e accogliente Tempietto Tantrico, nel cuore di Torino. Beviamo un caffè insieme e nel mentre ci immergiamo in una piacevole e sorprendente chiacchierata.
Seduti su un futon riscaldato, iniziamo a parlare di questo luogo, ed è Magdala a presentarmelo. “Nasce con l’intenzione di portare le persone ad avvicinarsi ad una nuova consapevolezza sul modo di vivere la propria energia sessuale”. Per il tantra, infatti, l’energia sessuale è energia vitale. “Desideriamo – aggiunge – avvicinare le persone a prendere coscienza di questa energia che si crea nel proprio corpo e ad espanderla a livelli superiori”. Questa è l’intenzione del tempietto tantrico.
Kadesh si focalizza subito sul concetto del Tantra che, ammette, è “uno dei termini più abusati in questo momento. Per molti rievoca le famose nove ore di Sting di sesso continuo, per altri può rievocare sesso di gruppo, orge”. C’è, quindi, molta confusione sul significato del termine e Kadesh prova a fare un po’ di chiarezza a riguardo. “Il tantra vuole essere l’intenzione di portare una nuova consapevolezza nello spazio sacro della sessualità. Ciò significa permettersi anche di sperimentare tutti i colori che si possono muovere all’interno dell’energia sessuale, attivandola attraverso la consapevolezza e la coscienza”.
L’intento è quindi chiaro: non farsi dominare da queste energie ma, con la pratica, usarle per fare “un percorso di conoscenza di sé, di (ri)connessione con il proprio corpo, con il proprio potere profondo”. Così come quelle per il denaro, esse sono energie potenti che non sono di per sé brutte o cattive, giuste o sbagliate”.
E così Magdala prosegue il discorso: “proprio per questo è importante fare in modo che questa energia nutra ogni parte del corpo, mentre solitamente è un’energia che viene legata ad un aspetto puramente sessuale. Dietro la sessualità c’è molto: ci sono i ricordi, i blocchi, il momento che uno sta vivendo, ci sono gli estremi”. Una volta compiuto questo percorso, “un corpo leggero e sostenuto, vivrà la sessualità in maniera completamente diversa. Perché sarà tutto il corpo a vibrare di questa energia, e non soltanto più la parte genitale”.
L’intesa tra i due protagonisti del tempietto si esprime anche nei discorsi, che fluiscono in modo armonico e naturale. “Utilizziamo il massaggio – continua Kadesh – come primo strumento per cominciare questo percorso di (ri)connessione con il proprio corpo, andando così a lavorare su temi quali la vergogna, la fiducia, il lasciarsi andare: attraverso la sfera della sessualità e della sensualità possono essere approfonditi. Un corpo è anche fatto di nodi energetici legati a blocchi emozionali che possono essere accompagnati ad essere sciolti”.
Così Magdala dice che “chi viene qui non viene solamente per ricevere un massaggio, viene per lavorare sui propri blocchi, sui propri condizionamenti”. Ecco svelato il ruolo del tantra, che “vuole proprio andare a de-condizionare queste parti, partendo dal corpo”.
La missione di fondo del tempietto tantrico è quella di riaprire il dibattito sul tema della sessualità. “Proprio in un momento in cui la pornografia – aggiunge Kadesh – sembra essere l’unico riferimento e l’unico parametro”. La risposta della città di Torino alla proposta sembra essere positiva: “sempre più persone si stanno avvicinando a questo approccio, in particolare coppie”.
Due premesse hanno anticipato la risposta alla domanda sul significato per Kadesh dell’Italia Che Cambia: “la prima è che questa mattina mi sono svegliato particolarmente bene e la seconda è che sono un ottimista di natura”. Inoltre, “vedo che stiamo vivendo uno dei momenti più incredibili della storia umana. Per la prima volta questo risveglio di coscienza che è in atto non è legato a bandiere o a religioni ma a percorsi che buona parte delle persone sta iniziando a fare, cercando soluzioni trasformative nella loro vita – nel qui e ora – per un maggiore benessere psicofisico spirituale”.
E così Magdala aggiunge che “alcune generazioni hanno messo un semino che sta fiorendo nelle altre generazioni. L’Italia Che Cambia rappresenta questa transizione, questo passaggio, in cui ora ci sono dei fiori che stanno sbocciando e che tra un po’ saranno dei campi fioriti”.
Esco dal tempietto, riprendo il mio cammino e ripenso all’incontro appena avuto con Magdala e Kadesh. E’ bello sorprendersi ogni volta nel conoscere persone che in campi così diversi l’uno dall’altro vanno in cerca di consapevolezza.
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