14 Mar 2017

Suonando, s’impara… non solo a suonare

Scritto da: Roberto Vietti

L'Anbima è l’Associazione Nazionale delle Bande Musicali Italiane Autonome. In tutta la penisola aderiscono 1.500 formazioni, con 67.000 associati. Il percorso intrapreso nel Piemonte ha portato grandi soddisfazioni e risultati per la crescita dei giovani di molte bande musicali locali.

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VENARIA REALE (TO) – Neanche ho tempo di metabolizzare il ricco ed emozionante incontro con Carlo Taglia, che si avvicina la visita nel primo pomeriggio a Ezio Audano, presidente dell’Anbima Piemonte.

Prima di capire di chi sto parlando e quale associazione rappresenta, permettetemi di dire cosa pensavo proprio mentre stavo salendo le scale del condominio dove lui abita con la sua famiglia.

Giungere in cammino sino a casa sua con lo zaino in spalla, mi ha fatto ripensare a quando andavo a piedi con la cartella contenente il clarinetto e gli spartiti nella sede dell’associazione musicale del mio paese, il Corpo Musicale “G.Verdi” di Venaria Reale, per fare settimanalmente la lezione di musica. Lì ho potuto imparare a suonare il clarinetto, ma non solo. Alle prime note si accompagnavano le prime conoscenze, che negli anni si sono trasformate in grandi amicizie. La crescita musicale si è abbinata a doppio filo ad una crescita personale, con l’assunzione delle prime responsabilità a livello organizzativo e a livello umano. E così, in gruppo, si è cresciuti insieme, tanto da farmi dire che l’associazione e i suoi partecipanti hanno caratterizzato, rappresentato e valorizzato la mia esistenza nell’età adolescenziale. A tutti loro va la mia più sincera gratitudine.

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Giungo davanti la porta di casa ed è Melina, la moglie di Ezio, che mi fa gli onori di casa.
Ezio arriva poco dopo dalla camera. Purtroppo ha subito un brutto intervento operatorio alla gamba, dal quale si sta riprendendo un po’ alla volta.
Ezio è direttore di un ente di formazione professionale. La sua passione è la banda musicale. Questa passione l’ha portato ad impegnarsi nell’associazionismo bandistico tanto che ora è presidente regionale dell’Anbima, l’Associazione Nazionale delle Bande Musicali Italiane Autonome.

Pensate che in tutta la penisola aderiscono 1.500 formazioni, con 67.000 associati. Solo in Piemonte vi sono 292 formazioni con 14.000 associati.
Lui è entrato nella banda musicale di Venaria Reale all’età di tredici anni. Ha trovato un ambiente che l’ha coinvolto, nel quale è cresciuto ed ha trovato occasione di aggregazione: persone con sani principi con i quali è cresciuto in tutti i campi. E’ un impegno che negli anni è andato via via crescendo, infatti è stato per molti anni segretario della banda e poi per altrettanti anni ne è stato presidente.

In questa occasione, avendo relazioni con altre formazioni amiche, si è reso conto come fosse importante avviare dei percorsi condivisi tra le varie associazioni per costruire insieme un qualcosa in grado di far accrescere le associazioni piemontesi e nazionali sul piano culturale, sociale e musicale. Sostanzialmente la banda musicale è un’associazione di ordine culturale ma è anche una associazione sociale, dato che ha una valenza aggregativa sul territorio notevole. E’ l’unica associazione che riesce a far condividere un progetto a tre generazioni diverse. Di qui è partito il suo interesse per l’Anbima, l’associazione di categoria che radunava le bande musicali. Ha incominciato ad impegnarsi per creare percorsi di crescita all’interno delle diverse formazioni.

Così ci racconta della sua esperienza in Anbima, in particolare legata alla crescita dei giovani, sui quali si è puntato molto in quanto ritenuti l’elemento fondante dell’associazione, in grado di dare continuità al percorso intrapreso. Per Ezio dai giovani arriva quella freschezza di idee, quella volontà di cambiamento che aiuta a tenere aggiornate e attive le associazioni in questione. C’è una idea che le bande musicali siano una proposta rivolta agli anziani: l’esempio dell’Anbima del Piemonte dimostra che non è così. Lo stesso Ezio ci racconta che all’interno della Banda Musicale di Venaria vi sono molti giovani che partecipano attivamente alle attività proposte dall’associazione. E così succede in tanti altri gruppi in Piemonte e in Italia.

Una grossa opportunità si è presentata in occasione di Torino Capitale Europea dei Giovani nel 2010. Hanno partecipato a questo progetto 1.200 ragazzi in tutta la regione. Si sono così costituite sette bande musicali giovanili provinciali, composte dai ragazzi che arrivavano dalle formazioni delle varie province. E da queste sette è stata creata una formazione di eccellenza, fiore all’occhiello dell’associazione, che è la Banda Regionale Giovanile del Piemonte. E’ composta da cento giovani che arrivano da tutta la regione.

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Ammette che il grande impegno non è stato tanto quello di creare una formazione di eccellenza, ma quella di creare una occasione per far crescere i giovani che allo stesso tempo, tornando nelle loro bande di competenza, potessero portare qualcosa di nuovo all’interno delle loro formazioni.

Gli chiedo se c’è stato un concerto che gli è rimasto particolarmente impresso nella memoria e soprattutto nel cuore, tra quelli che la Banda Regionale Giovanile del Piemonte ha fatto. Per Ezio ogni concerto ha una valenza particolare, anche grazie alla capacità dei ragazzi di dargli nuovi stimoli. Sentirli suonare gli da nuova motivazione e linfa per portare avanti il progetto. Quello che però ricorderà per sempre è stato il concerto di debutto fatto all’auditorium della RAI. Questi ragazzi mai più avrebbero pensato di poter suonare in una struttura di così alto prestigio e hanno così coronato il loro sogno. Ha visto nei loro volti la soddisfazione e la gioia nell’aver raggiunto quell’obiettivo. 1.200 persone che hanno assisto al concerto in un ambiente bellissimo, con una esecuzione magistrale da parte dei ragazzi.

L’Anbima sta lavorando per fare in modo tale che le bande si integrino sempre più nel territorio, cercando di coinvolgere i giovani. L’obiettivo è quello di portare la musica bandistica all’interno delle scuole. Le bande sono presenti in tutti i paesi. In questo modo i ragazzi quando hanno concluso l’apprendimento musicale nelle scuole possono dare continuità al loro percorso, al loro divertimento e al loro piacere di stare insieme con altre persone, nella banda del paese.

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L’altro obiettivo è quello di costruire per i Maestri e i dirigenti delle associazioni dei percorsi di crescita in modo tale da qualificare sempre più le formazioni affinché non vi sia una concezione riduttiva del lavoro svolto nelle Bande Musicali. Ritiene non ci sia solo un aspetto di ordine culturale, ma dietro v’è anche un aspetto educativo, formativo e sociale, che da valenza alle associazioni. Senza contare che la ricchezza della musica porta nei giovani una ricchezza di animo, perché chi suona e lo fa in gruppo sa benissimo che ci sono delle regole che diventano modi di essere e modi di vivere, quali: l’assumersi una parte, rispettare le regole, condividere un progetto, il successo di un gruppo. Sappiamo che ultimamente nei giovani sono elementi che molte volte sono un po’ critici.

Per Ezio il cambiamento è avere la capacità di trasformarsi senza perdere la propria identità adattandosi ai tempi, proponendo cose nuove senza dimenticare quelle che sono le proprie radici. E’ ciò che vuole per le formazioni dell’Anbima. Rendersi attuali, di proporsi – soprattutto ai giovani – e allo stesso tempo fare musica con nuove concezioni e con nuove modalità.

Saluto Ezio e mi incammino nuovamente verso casa. Oggi è stata una giornata incredibilmente densa e ricca di stimoli ed emozioni. Ho rivissuto in un attimo il mio passato. Ho pensato a quanto importante e fondamentale è il lavoro che associazioni come l’Anbima e il Corpo Musicale “G.Verdi” portano avanti giornalmente nel silenzio, volontariamente, solo per il benessere di una comunità, per promuovere la cultura, e formare i giovani di un territorio. Ho visto negli occhi di un giovane viaggiatore torinese l’energia più pura e sincera per la Vita. Il desiderio di raggiungere un proprio sogno, e realizzarlo. La conoscenza di altre culture per conoscere meglio se stessi.

Che dire, non vedo l’ora di vivere un’altra giornata come questa.

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