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Ieri, 14 marzo, si è celebrata la prima Giornata del Paesaggio: 120 iniziative in tutta Italia e la cerimonia per la consegna del Premio Paesaggio Italiano nel Salone Spadolini del Collegio Romano. L’evento, voluto per promuovere la cultura del paesaggio e sensibilizzare i cittadini riguardo i temi e i valori della salvaguardia dei territori, è stato illustrato dal Ministro Dario Franceschini.
Eppure, come sottolinea Coldiretti, la situazione in Italia è tutt’altro che incoraggiante: è in corso una tendenza che ha portato l’ultima generazione a tagliare del 28% le campagne per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto di oltre un quarto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari.
«Il paesaggio – spiega la Coldiretti – dipende soprattutto dall’agricoltura, che copre il 55% del territorio italiano e ne disegna in modo profondo le forme e i colori. Si tratta di un momento per favorire una riflessione importante sulle opportunità di sviluppo che possono venire dalla riscoperta dell’Italia nella sua armonia e bellezza paesaggistica che deve però tradursi in una maggiore attenzione nei confronti di una attività come quella agricola insostituibile nel presidio del territorio».
«Dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali in pianura alle malghe di montagna, dai verdi pascoli ai terrazzamenti fioriti l’agricoltura segna in modo indelebile il paesaggio italiano nelle diverse stagioni. Per proteggere il paesaggio l’Italia – conclude la Coldiretti – deve difendere prima di tutto il proprio patrimonio agricolo e la sua disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola».
Per salvare il paesaggio e il suolo dall’invasione del cemento tuttavia, dobbiamo attivarci tutti, ogni giorno. Non è certo sufficiente una celebrazione occasionale, ma è necessario dare continuità alla lotta alla cementificazione e al consumo di suolo. Va in questa direzione la petizione propostadal coordinamento #Salvailsuolo. «Abbiamo due obiettivi molto impegnativi da raggiungere – dichiarano i promotori –: raccogliere un milione di firme entro settembre 2017, e ottenere il pieno riconoscimento del suolo come bene comune da proteggere, per il benessere dei cittadini europei».
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