10 Mar 2017

Il fumo nuoce alla salute degli animali

Scritto da: Tamara Mastroiaco

Dai veterinari un motivo in più per smettere di fumare: il fumo passivo uccide anche cani e gatti. Il vizio delle sigarette, però, danneggia tutte le specie, perché le sostanze d’abuso, come fumo, alcol e droghe vengono ancora testate su animali.

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Il 7 marzo si è conclusa la prima campagna “Il fumo uccide anche loro”, lanciata nel 2016 dall’Ordine dei Medici Veterinari di Milano e provincia, con il patrocinio del Comune di Milano e della Federazione Nazionale Ordini Veterinari (FNOVI), per informare i cittadini sui potenziali danni provocati dal fumo passivo agli animali domestici, invitandoli ad abbandonare la sigaretta.

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Cani e gatti sono le categorie di soggetti più a rischio a causa delle patologie contraibili dall’inalazione o dall’ingestione di residui ambientali da fumo. Da uno studio condotto dall’Università di Glasgow, è emerso che i gatti sono i più vulnerabili a causa dell’elevata sensibilità al fumo passivo che potrebbe incentivare lo sviluppo di asma e bronchite, mentre i cani più a rischio sono quelli di piccola taglia, come yorkshire e barboncini, maggiormente predisposti a malattie cardiache e respiratorie, o quelli con il muso lungo.

 

Durante l’operazione di informazione, durata più di un anno, sono stati distribuiti 120.000 opuscoli in 500 strutture (tra cliniche e ambulatori), contenenti informazioni scientifiche. “Abbiamo raccolto ottimi feedback da parte di chi ha ricevuto il materiale informativo, esaurendo tutte le copie di opuscoli e di libri a disposizione. Numerosi anche i proprietari di animali d’affezione che ci hanno chiesto ulteriori approfondimenti sui danni del fumo passivo” dichiara Alberto Casartelli, medico veterinario aderente alla campagna e consigliere dell’Ordine.

 

“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti, non solo per l’attenzione manifestata dai possessori di animali d’affezione, ma anche per la richiesta di materiale da parte degli ordini di altre province italiane. Ci piacerebbe dare seguito a quanto realizzato in questo primo anno attraverso il coinvolgimento diretto di Istituzioni locali e nazionali, per fornire al maggior numero possibile di fumatori in possesso di animali un’ulteriore motivazione ad abbandonare il vizio” aggiunge Carla Bernasconi, Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Milano.

 

All’iniziativa hanno aderito 184 ambulatori di Milano, 216 in provincia e 92 in provincia di Monza e Brianza. A sostegno della campagna, un video realizzato dagli studenti della Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano. I ragazzi sono stati invitati a creare dei brevi filmati su diversi temi di interesse sociale, tra i quali il tabagismo. Gli studenti Matteo Meneghetti, Alessandro Grossi, Giorgio Nobili, Luca Olivari e Andrea Panzeri hanno vinto il contest con il toccante video dedicato al fumo passivo ai danni degli animali domestici. I medici veterinari che hanno ideato la campagna si sono ispirati allo studio realizzato dall’Henry Ford Health System di Detroit, da cui è emerso che i fumatori che convivono con gli animali sarebbero disposti a smettere di fumare per tutelare la loro salute (il 28,4%), non fumare nei luoghi chiusi della casa (il 14,2%) o chiedere al proprio convivente fumatore di smettere (l’8,7%).

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Cosa fare per arginare i rischi del fumo passivo? Fumare negli spazi aperti, come balconi, terrazzi, giardini, non fumare in presenza degli animali, lavarsi le mani prima di accarezzarli e svuotare sempre il posacenere. Chi ama gli animali, tutti, indistintamente dalla specie, non dovrebbe proprio fumare, non solo per i possibili danni che potrebbe arrecare a cani e gatti, ma per non incentivare la sperimentazione su di essi. Le sostanze d’abuso come fumo, alcol e droghe sono ancora testate su animali, come moltissimi altri prodotti.

 

A metà febbraio, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato a maggioranza l’emendamento che prevede tre anni di proroga per la sperimentazione delle sostanze d’abuso; sarà ancora possibile condurre esperimenti crudeli e disumani su molte specie. “Il Ministro della Salute Lorenzin, basandosi solo su un parere di parte, ha aperto la strada alle sofferenze e alle uccisioni di altre decine di migliaia di animali, con iniezioni di droghe nell’addome o nel cervello, shock acustici o tattili con pinze e piastre ustionanti, contraddicendo una Legge del 2014 firmata da lei stessa come Ministro già tre anni fa – afferma la LAV – in Senato poi hanno prevalso gli interessi di pochi e superati sperimentatori di Università che, volutamente sordi ai metodi sostituivi di ricerca già praticati in altri Paesi del mondo, vogliono continuare a usare animali senza nessun beneficio per gli esseri umani, e questo a spese del contribuente”.

 

L’associazione scenderà nelle principali piazza d’Italia, il 25-26 marzo e il 1-2 Aprile a sostegno dello sviluppo e della convalida dei metodi di ricerca che non fanno uso di animali, sperando di ottenere dal prossimo Governo almeno il 50% dei fondi destinati alla ricerca scientifica.

 

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