17 Marzo 2017 | Tempo lettura: 2 minuti
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Benessere e natura al Rifugio degli Asinelli

La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” di Sala Biellese (Bi) è la base italiana della charity inglese The Donkey Sanctuary di Sidmouth, attiva dal 1969 nella difesa di asini, muli e bardotti in difficoltà in varie parti del mondo. Scoprite cosa ci ha raccontato Rachele a riguardo.

Autore: Roberto Vietti
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SALA BIELLESE (BI) – Rachele che ci presenta il rifugio degli asinelli di Sala Biellese, la sede italiana della no-profit “The Donkey Sanctuary”, che da oltre 40 anni è attiva in tutto il mondo in difesa degli asini in difficoltà.

Ospitano più di 100 asini, muli e bardotti; arrivano da Italia, Grecia, Svizzera, Romania e Francia, spesso in seguito a situazioni di maltrattamento o abbandono. Passeggiando nei venti ettari di terreno ci presenta anche l’unico cavallo presente: l’hanno tenuto perché è il migliore amico di una asinella. Gli asini, infatti, si dividono in gruppi ed ognuno di essi ha un migliore amico. Notiamo una zona boschiva all’interno della quale vi sono gli asini più anziani.

Hanno deciso di lasciarli in questa più selvatica per mantenere la vitalità e la reattività degli animali, stimolando la loro attenzione ed evitando troppi momenti noiosi. Ci racconta del caso, finito anche sui giornali, dei quattro Asini di Zaia.

Era un progetto iniziato nella provincia di Trento da parte del Presidente della Regione per ripulire le strade con gli asinelli. Dopo il clamore dato dalla notizia, in poco tempo gli asini sono stati abbandonati e infine ricollocati proprio nel rifugio dove siamo oggi. Il Sole si fa più insistente e Rachele mette gli occhiali da Sole, dicendoci di come combattono l’utilizzo, soprattutto in zone turistiche degli “Asini Taxi” che accompagnano i turisti per alcuni metri, rovinandone inevitabilmente la loro spina dorsale.

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Il suo sogno è che non vi sia è più necessità di un posto come il rifugio degli asinelli: significherebbe aver educato a sufficienza la persone a trattarli con rispetto e dignità. Con queste parole ci salutiamo e arriviamo a Biella per riprendere in mano le nostre bici, gentilmente riparate da Giuseppe, Antonio ed Emilie.