28 Mar 2017

Archeotrekking, dappertutto!

Scritto da: Daniela Bartolini

Il progetto “Archeotrekking in Casentino” si amplia sempre più! Dai trekking danteschi alle archeociaspolate invernali, al nuovo percorso “Archeotrekking in Falterona: a passeggio nella storia del monte dove nasce l’Arno!”. Proposte dedicate a chi ama la natura, il camminare, a chi ama conoscere la storia di un luogo, a chi ama la letteratura, il Sommo Poeta e l'archeologia!

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Un’attività unica per il Casentino, promossa da Alter Trek e realizzata grazie alla stretta collaborazione con professionisti di settori e ambiti differenti tra loro, ma accomunati dalla passione per il nostro territorio. Questo è Il progetto Archeotrekking in Casentino.

Proprio l’unione di competenze diverse permette di scoprire l’ambiente in tutte le sue caratteristiche: la guida ambientale permette di leggere il territorio dal punto di vista paesaggistico, ambientale e faunistico, la lettura dell’archeologo riesce a riesumare il paesaggio storico sepolto, attraverso monumenti, segni umani e paesaggio stesso. L’archeologia del paesaggio ci invita a considerare l’archeologia fuori dai musei in cui spesso la releghiamo e fuori dai siti evidenti, riportandola nel nostro quotidiano, lungo le strade e i percorsi che attraversiamo inconsapevoli della loro origine e storia.

Lo scorso inverno, accanto al classico Archeotrekking, si sono aggiunte le Archeociaspolate, nate per vivere la natura in condizioni che a volte definiamo difficili e per destagionalizzare la pratica del camminare nella natura. Anche in questi appuntamenti l’escursione, munita di ciaspole, viene affiancata ed arricchita di informazioni storiche.

Da diversi anni, inoltre, le guide escursionistiche di Alter Trek, in stretta collaborazione con l’ass. Amici di Dante in Casentino, realizzano trekking danteschi nel Parco delle Foreste Casentinesi: date primaverili, estive e autunnali nelle quali è possibile accompagnare gli escursionisti in modo facile e gradevole fino alla sorgente del fiume Arno ed al sito etrusco del Lago degli Idoli, ed allietare i loro passi con la declamazione delle celeberrime terzine dantesche nelle stupende faggete del Parco. La proposta fa parte dal 2015 della Carta Europea del Turismo Sostenibile del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Alla luce di queste iniziative è sembrato naturale elaborare la nuova proposta di “Archeotrekking in Falterona” per riunire l’aspetto naturalistico-escursionistico, quello dantesco e quello archeologico-storico medievale. Altra novità di quest’anno è l’introduzione anche di una proposta escursionistica incentrata sulle vicende della seconda guerra mondiale legata al contesto naturalistico dell’area a cura del Dott. Luca Grisolini e di due uscite dedicate al contesto letterario del monte a cura del Dott. Riccardo Bargiacchi.

L’attività è realizzata in collaborazione con l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, con il Patrocinio dell’Ente Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, curata e realizzata dalle associazioni “Amici di Dante in Casentino”, “Gli Amici dell’Asino”e “ ThemeNOS “.

Il programma delle uscite sul Monte Falterona riprenderà con l’uscita del 7 Maggio (scopri tutte le date) ma il prossimo archeotrekking in Casentino sarà già il prossimo 2 aprile. Un trekking di Primavera tra le colline dell’Alta Valle dell’Arno, interamente dedicato alle montagne del nostro Appennino, quello dove nasce l’Arno, quello sacro agli Etruschi, quello del dominio guidingo, quello religioso e quello dei boschi che hanno riscaldato e sfamato intere generazioni.

La giornata si aprirà con il ritrovo presso il Museo del Bosco e della Montagna, a Stia, e sarà occasione per una visita guidata delle collezioni in esso contenute, per poi partire alla volta del Castello di Porciano, maniero guidingo che sovrasta il paese di Stia e che dà il via vero e proprio trekking collinare: sarà poi la volta del Santuario di Santa Maria delle Grazie, gioiello rinascimentale nascosto tra i boschi dell’alta valle dell’Arno, per giungere quindi a Molin di Bucchio, primo mulino sul corso del fiume, sosta anche per il palato con la degustazione di sapori della tipici della nostra montagna presso l’aia del mulino.

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