The Wool Experience, per una lana naturale e sostenibile
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Biella - Miagliano (BI) – Ci svegliamo ed è ora di fare colazione, gentilmente preparata da Valeria. Abbiamo modo di chiacchierare un po’ con lei. Ci ha raccontato come sia arrivata sin lì e della sua vita precedente prima a Milano e poi a Torino. Ci racconta tanti aneddoti della vita contadina: ad esempio molti chiamavano Andrea appena giunto in paese “la contadina”, dati i suoi capelli molto lunghi. E’ capitato che ad alcuni agricoltori della zona fossero stati avvelenati i terreni e di conseguenza le capre che vi pascolavano sopra per ripicca, ritorsioni e quant’altro. A tal proposito ci viene in mente il film “Il vento fa il suo giro”, che anche Valeria aveva già visto.
Ringraziamo Valeria e Andrea e partiamo, questa volta con la Vespa e non con la bicicletta, verso Miagliano, dove Niger ci attende, con la sua Biella The Wool Experience. E’ inglese, è simpatico, ed ha il solito umorismo tipico anglosassone. Da sempre appassionato di lana, vive a Biella da tanti anni per tale ragione. Ci dedica l’intera mattinata assieme a Emilio, che ci raggiunge successivamente dato che stava accompagnando in giro per la struttura i ragazzi del centro estivo. Camminando nel complesso industriale oggi a disposizione di Biella The Wool Experience, ci racconta la loro storia.
Una parte sempre crescente di consumatori moderni, sia attuali che futuri, presta più attenzione durante l’acquisto di un prodotto. Oltre all’aspetto esteriore costituisce valore aggiunto la sua storia. I prodotti preferiti sono quelli ecologici realizzati con materia prima naturale, con il minor impatto ambientale nella fase produttiva e il massimo rispetto dei diritti umani. Il sistema laniero industriale non può offrire la piena tracciabilità cioè dalla pecora al consumatore finale. Soltanto l’allevatore lo può fare se ha a disposizione una filiera tessile adatta alle sue esigenze.
Inoltre utilizzando una materia prima poco valorizzata nel mondo industriale ed evitando i sistemi industriali collegati alla moda con i suoi canali di diffusione commerciale, l’ allevatore ha la possibilità di aggiungere valore al suo prodotto. La commercializzazione tramite canali locali di distribuzione legati alla propria area di produzione e al proprio turismo gli attribuisce un carattere di unicità ormai sconosciuto nell’era della globalizzazione.
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