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Bologna - Qualche mese fa abbiamo pubblicato la bella storia di Manuela, che ha coronato il suo sogno di tornare alla Terra, stare a contatto con la natura e promuovere uno stile di vita resiliente ed ecologico. Manuela si batte per i diritti dei piccoli agricoltori e, come avevamo sottolineato, si tratta di una battaglia dura e incessante. In questi giorni infatti, insieme a tutto il gruppo di CampiAperti, di trovare a combattere contro lo sgombero di XM24, lo spazio sociale che li ospita.
La vicenda è lunga e complessa da descrivere per chi non vive a Bologna e non ha seguito il susseguirsi degli eventi, soprattutto nell’ultimo periodo. Vi suggeriamo di leggere questo articolo per una ricostruzione puntuale dei fatti che hanno interessato non solo l’XM, ma tutta l’area urbana che lo circonda, “vittima” di un tentativo mal riuscito di edilizia partecipata che ha portato a un gigantesco cantiere – attualmente fermo per inadempienze – che avrebbe dovuto ridisegnare il volto del quartiere.
Sabato scorso, i rappresentanti di CampiAperti si sono ritrovati per fare il punto sul da farsi e capire come affrontare l’emergenza che rischia di privarli di uno spazio che non solo li ospita fisicamente, ma che – sin dalla nascita del mercato – li ha supportati e incoraggiati. Ne abbiamo parlato con Domenico, portavoce del gruppo.
Qual è il significato di questo sgombero?
Anche noi di CampiAperti, così come le altre realtà che compongono questo spazio sociale, avevamo bisogno di fare il punto, non solo in riferimento alla cronaca sull’XM 24, ma anche sugli altri spazi. C’è la necessità di riflettere su cosa comporteranno le azioni del Comune per noi e per la cittadinanza, in particolare rispetto al quadro che si sta delineando con il progetto di F.I.CO (la “cittadella del cibo” progettata da Eataly che verrà realizzata al posto dell’attuale Centro Agroalimentare, ndr) e alla modificazione strutturale e culturale della città. L’eventuale sgombero infatti comporterà una reazione a catena che assumerà un significato intrinseco: CampiAperti è nato col supporto e l’ospitalità di XM e per il futuro questo rimarrà fondamentale. Abbiamo deciso di stare al loro fianco perché questo spazio non venga spostato o cancellato, anche perché XM, sia come struttura che come progetto, è un baluardo contro la gentrificazione del quartiere.
Qual è il vostro rapporto con l’amministrazione?
In passato c’è stato un dialogo: CampiAperti ha stipulato un patto di collaborazione incentrato sui beni comuni in base al quale i nostri mercati sono riconosciuti ed equiparati ad altri mercati come quelli di Slow Food e Coldiretti, usufruendo anche di agevolazioni fiscali. Tutto ciò è stato frutto di una trattativa durata quasi due anni. Recentemente c’è stato un nuovo incontro per tirare le somme dell’attività svolta sinora e verificare che avessimo le caratteristiche per il rinnovare il patto. Così è stato, ma noi abbiamo posto il problema della minaccia sgombero e loro hanno ribadito la posizione espressa.
Ci sono possibilità di dialogo?
Adesso bisogna aspettare gli sviluppi delle trattative tra amministrazione e XM. Noi chiederemo che si siedano tutti intorno a un tavolo, nel frattempo continuiamo la nostra attività. Non riusciamo a immaginarci senza questo spazio, l’obiettivo è rimanere lì. Se questo non dovese succedere, rifletteremo sul da farsi. Siamo in allerta, teniamo la guardia alta e seguiamo ogni sviluppo.
Quali sono i prossimi appuntamenti?
A partire dai prossimi giorni, tutti i banchetti dei mercati di CampiAperti distribuiranno materiale informativo per supportare XM. La prossima data per difesa dello spazio è il 4 marzo: faremo un mercato con tutti i nostri produttori, circa 100, in via Fioravanti (la strada dove si trova XM 24, ndr) per dimostrare la nostra solidarietà. Speriamo in una nutrita partecipazione da parte dei cittadini. Il prossimo fine settimana invece sarà il quindicesimo compleanno di XM e parteciperemo anche noi con un mercato straordinario.
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