27 Feb 2017

Ripensare le case dopo il terremoto

Scritto da: Redazione

Dal 2 al 5 marzo 2017 si terrà al Centro Panta Rei di Passignano sul Trasimeno il corso residenziale “Ripensare le case: autocostruzione, antisismicità e compatibilità ambientale”, organizzato dalla Associazione di Promozione Sociale Explore. L'intento dell'incontro è quello di fornire in particolare alle comunità colpite dal terremoto uno strumento alternativo per la progettazione e la costruzione di nuove strutture tramite l'utilizzo di materiali naturali che il territorio offre.

Salva nei preferiti

“Ripensare le case: autocostruzione, antisismicità e compatibilità ambientale” è questo il tema del primo di cinque moduli formativi che la neonata Associazione di Promozione Sociale EXPLORE propone dal 2 al 5 marzo presso il Centro Panta Rei di Passignano sul Trasimeno.

 

“Grazie alla innovazione, alle tecnologie, agli incontri e alle relazioni – scrivono gli organizzatori – possiamo in questo momento di cambiamento obbligato anche dal terremoto, ripensare e riprogettare i nostri Appennini”.

 

L’intento dell’incontro è quello di mettere l’esperienza ed il know-how maturati in 20 anni nella costruzione di Panta Rei a disposizione dei territori colpiti dal terremoto. Fornire cioè uno strumento alternativo alle comunità autoctone per la progettazione e la costruzione partecipate di strutture anti-sismiche, a basso impatto ambientale, ed eco-compatibili. A questo proposito, riserviamo sette posti per la partecipazione gratuita al Corso a persone residenti nei comuni delle zone terremotate di Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio.

 

Italy-Earthquake-Photos-2016

L’utilizzo di materiali naturali che il territorio offre (terra, canapa, lana, calce, paglia ed altri) fanno sì che le case ‘parlino’ del territorio, delle persone che le hanno sognate, progettate e costruite, ed offre l’opportunità di cambiare l’approccio alla costruzione con modalità innovative. Questi materiali, che spesso vengono considerati uno scarto di un processo agricolo, diventano una risorsa nel processo edile. Si tratta di materiali leggeri ed elastici capaci di rispondere ai movimenti sismici senza riportare danni strutturali, salubri sia in fase di costruzione sia durante la vita della casa.

 

La progettazione e la costruzione partecipate e l’uso di questi tipi di materiali permettono il coinvolgimento delle persone durante la realizzazione dei lavori. Quindi, non solo tecnici, artigiani, o imprese, ma tutta la comunità, può portare il proprio contributo alla ricostruzione.

 

In quest’ottica la ricostruzione diventa momento di rilancio dell’economia locale, aggregazione sociale, esperienza di intreccio di vite e relazioni, occasione di costruzione di qualcosa che va oltre gli edifici stessi che rimangono a testimonianza di come un altro mondo, in questo mondo, sia possibile.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Sarotto Group: “È possibile ristrutturare case nel rispetto dell’ambiente e delle persone”
Sarotto Group: “È possibile ristrutturare case nel rispetto dell’ambiente e delle persone”

Rinascita verde a Gragnano: il nuovo Parco del Vernotico tra storia e innovazione
Rinascita verde a Gragnano: il nuovo Parco del Vernotico tra storia e innovazione

Sarotto Group: muri di riso, case a km0 e lotta al consumo di suolo
Sarotto Group: muri di riso, case a km0 e lotta al consumo di suolo

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Dopo i droni, le radiazioni: che succede negli Usa? – #1034

|

Il Comitato per la liberazione di Assange: “Julian è libero, ma l’informazione no”

|

A Campobello di Licata c’è un forno di comunità in cui lavora tutto il paese

|

Buon Natale globale, tra riti solstiziali e consumismo moderno

|

L’archeologia lo mostra: la cura è stata centrale nella storia della civiltà

|

I rifiuti elettronici sono un grosso problema. La soluzione? Riparare invece che ricomprare

|

Perché dire basta ai botti di Capodanno: petizioni e proposte sostenibili

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

string(9) "nazionale"