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Incrementare la raccolta differenziata passando dal 9% al 55% in poco più di due anni e in una città di 57 mila abitanti, è possibile. Sono questi i dati che interessano Tivoli, un comune alle porte di Roma che produceva ben 30 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati ogni anno e che fino al 2014 era gestito da politiche che certo non puntavano al riciclo.
Con il cambio della giunta, governata ora solo da liste civiche, anche la municipalizzata per la gestione dei rifiuti, l’ASA, è stata affidata a un’amministrazione illuminata. Francesco Girardi, proveniente dalla “scuola di Capannori” e dei rifiuti zero, è responsabile unico con mansione di direzione tecnica dell’ASA e ha raccontato il “miracolo” compiuto in questi anni.
Spiega che dopo la gestione scellerata del periodo precedente era importante ristabilire la fiducia con i cittadini e il passaggio al “porta a porta” non poteva essere immediato. Si è proceduto in maniera graduale con la predisposizione di PCP, Piazzole di Conferimento Presidiate, che garantivano un controllo h24 sui sacchetti che i cittadini portavano al cassonetto. Niente sanzioni, lo scopo era solo quello di aprire le buste dell’indifferenziata per cercare rifiuti che potevano invece essere destinati al riciclo.
In seguito è partita dalle zone più periferiche l’eliminazione graduale dei cassonetti nelle strade e ad oggi si prevede che entro la fine del 2017 il passaggio al porta a porta verrà completato sulla totalità della popolazione. Nel frattempo, grazie all’aumento esponenziale del riciclo, i guadagni non si sono fatti aspettare. La TARI è diminuita del 20% con un impatto di 250 euro annui in meno per ogni famiglia residente a Tivoli. Riducendo i costi del conferimento in discarica, la municipalizzata ha investito nella maggiore pulizia delle strade e nei posti di lavoro. L’ASA ha indetto infatti un concorso pubblico per l’assunzione di personale a tempo indeterminato e ha assunto tirocinanti retribuiti.
“Risparmiamo e investiamo, risparmiamo e investiamo”, commenta Francesco Girardi, proseguendo l’elenco di buone pratiche in cantiere o già avviate. Verrà presto sperimentato un impianto di compostaggio la cui costruzione è già stata autorizzata e per il quale si stanno facendo dei lavori edili che dovrebbero terminare entro l’estate di quest’anno. Inizialmente verrà tarato su piccole cifre – circa 5000 abitanti – e si stoccheranno principalmente i rifiuti di mense e ristoranti, ma l’obiettivo è quello di estenderlo.
Ogni problema ha una sua soluzione, e anche per i rifiuti ingombranti e i RAEE è stata avviata un’iniziativa che ha raggiunto numeri da primato. La tradizionale raccolta periodica dei rifiuti ingombranti in isola ecologica, qui soprannominata “Tivoli miniera urbana”, è stata affiancata dal conferimento degli “eco-punti”. Dopo aver lasciato il proprio scarto , il cittadino riceve un buono spendibile all’interno di esercizi commerciali convenzionati nell’area circostante Tivoli. In questo modo si è passati a una media di intercettazione cadauno di 4 chili per i RAEE e di 12 per gli ingombranti, una quantità superiore a quella raggiunta dal virtuoso nord Italia.
E per cercare di eliminare anche il problema dei pannolini (circa il 16-20% dei rifiuti non riciclabili) l’ASA ha avviato il progetto “Eco-bimbi”, distribuendo negli asili comunali due kit a bambino di pannolini lavabili, uno per la mattina a scuola, l’altro a casa. Nulla è lasciato al caso e tanto meno allo spreco. Gli oli esausti attualmente sono raccolti nel porta a porta e rivenduti a 400 euro a tonnellata, ma è stata avviata una convenzione con l’Università della Tuscia per l’utilizzo di un congegno – brevettato appunto della facoltà di Ingegneria Forestale e Ambientale – per la produzione di bio-diesel.
Così tante buone pratiche per fortuna non resteranno inascoltate. Francesco Girardi è stato invitato al Parlamento Europeo di Bruxelles per condividere l’esperienza di Tivoli all’EcoFuturo Festival di Marzo e la sua gestione illuminata entrerà nella discussione pubblica per la salvezza del pianeta.
“Vietato non copiare” è del resto da sempre il motto dell’associazione dei Comuni virtuosi che da anni riunisce le amministrazioni locali che portano avanti politiche virtuose nei campi della gestione dei rifiuti, dell’efficienza energetica della sostenibilità ambientale.
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