Italia Che Cambia al Parlamento Europeo con gli eco-innovatori italiani
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Da tre anni Ecofuturo Festival propone le ecotecnologie per salvare il pianeta, le discute pubblicamente e le inserisce nell’Almanacco che si arricchisce di anno in anno. Dopo la prima edizione ha visto la redazione del Libro Bianco delle Ecotecnologie 2015, presentato presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica proprio nella primavera di quell’anno, dopo le ricchissime edizioni del festival del 2015 e del 2016, il Libro Bianco è divenuto un autentico Almanacco.
Ecofuturo presenta idee già divenute prodotti che non suscitano speranza e delusione come troppi annunci sull’innovazione ma che possono essere immediatamente messi in atto e sostenibili anche dal punto di vista etico e finanziario. Le aziende e gli imprenditori che si presentano a Ecofuturo stanno riducendo il gap tra tecnologia, profitto ed equità. Si tratta sempre più di aziende che cercano di far divenire l’etica di impresa non più una concessione del principe ma una scelta condivisa da ogni attore aziendale.
Il mondo che descriviamo è capace di riassorbire tutto l’eccesso di CO2 immesso in atmosfera a livello mondiale grazie alla rivoluzione agricola che parte dal “quattre pour mille” della COP21 di Parigi, puntando alla riconversione di tutti i sistemi agricoli con la fine dell’aratro, i doppi raccolti e la riconversione generale al biologico. Con il doppio raccolto, la terra riesce a produrre energia e cibo in contemporanea e fornisce le sostanze per nutrirsi senza chimica fossile, moltiplicando occupazione e ricostruendo il paesaggio rurale devastato dall’era dei pesticidi e degli OGM.
Nel mondo che stiamo costruendo, i rifiuti, a partire da quelli umidi, diverranno carburante alternativo e contribuiranno all’abbattimento delle polveri sottili nelle aree urbane, non bruceremo più nulla ma recupereremo portando a nuova vita. Nel mondo che stiamo costruendo avremo bisogno di meno energia grazie all’efficientamento energetico di edifici, sistemi di trasporto e processi industriali. L’energia sarà tutta proveniente da fonti rinnovabili e nulla dell’energia prodotta andrà sprecata, grazie ai sistemi di distribuzione chiusi, agli accumuli e all’uso contemporaneo di energia elettrica e calore.
Siamo capaci di bonificare il disastro compiuto nei porti, nei bacini e nei fiumi, recuperando anche i materiali inerti e smettendo di offendere il pianeta con nuove cave, ridurremo l’immensa lunghezza delle reti, comprese quelle di distribuzione dell’acqua e di depurazione. Attraverseremo strade asfaltate senza bitume, riducendo l’impermeabilizzazione dei suoli e la moltiplicazione del calore. Non sfrutteremo più ma utilizzaremo le risorse della Terra, rendendole rinnovabili e ricreando l’arricchimento anche del sottosuolo, ponendo fine al suo saccheggio.
Le ecotecnologie che presentiamo a Bruxelles, in un luogo così importante, dove si cerca di unire e non dividere i popoli, dimostreranno la concreta realizzazione di questi sogni/affermazioni. Le ecotecnologie sono frutto dell’ingegno di innovatori, dell’investimento di imprenditori e del coinvolgimento creativo dei dipendenti delle aziende che, nella nuova etica aziendale non saranno più dipendenti ma collaboratori creativi.
Proprio nel segno di questa indissolubilità tra le dimensioni ecologica ed etica e dei diritti e del ruolo dei lavoratori, che il nuovo Almanacco di Ecofuturo si presenta il prossimo 1 marzo 2017 al Parlamento Europeo, in un evento dal titolo eloquente di “Eco & Equo – L’Almanacco dell’Ecofuturo”. Si tratta di un evento organizzato grazie all’Europarlamentare Dario Tamburrano, del Gruppo Parlamentare EFDD (European Freedom and Direct Democracy), da sempre sostenitore attivo di Ecofuturo Festival.
L’evento di presentazione, che si svolgerà presso l’edificio Altiero Spinelli sala A1E2, Rue Wiertz 60, B-1047, Bruxelles dalle 9:30 alle 13:00, vedrà la presenza di numerosi contributi da parte di protagonisti di molte delle ecotecnologie presentate nel nuovo Almanacco. L’evento sarà coperto dalla diretta streaming disponibile a questo link in lingua italiana e inglese e con traduzione simultanea in sala conferenza in italiano, inglese e francese.
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