20 Feb 2017

Diario di bordo dal tour nel Piemonte che Cambia

Scritto da: Daniela Bartolini

Il Piemonte che Cambia c'è già. Il viaggio è iniziato da pochi giorni e già gli occhi si sono riempiti di bellezza ed entusiasmo. Da Alto ad Omegna, passando per Cuneo per incontrare passioni e nuove realtà. Verso il cambiamento...

Salva nei preferiti

La vita a volte ripropone percorsi. Così è da Alto che parte il tour nel Piemonte che Cambia, proprio come nel 2012 per il viaggio nell’Italia che Cambia.
Oggi c’è un’altra consapevolezza, oggi sappiamo che sono migliaia le realtà, i progetti virtuosi di cui è costellata l’Italia e migliaia le persone che hanno deciso di smettere di lamentarsi e di agire per realizzare il mondo e la vita che desiderano. E il Piemonte per molti versi è una delle regioni capofila di molti mondi che oggi raccontiamo in tutta Italia: dal Movimento della Decrescita Felice a Slow Food, dai fablab agli ecovilaggi. Non mi stupisce che proprio qui a nasca il primo portale territoriale di Italia che Cambia.
Una consapevolezza diversa ma la stessa emozione. Quella che ti fa alzare prima che la sveglia suoni.

È così che alle 8.30 del mattino siamo già in camper in direzione Cuneo.

La luce negli occhi, è qualcosa che abbiamo imparato a riconoscere nelle persone che intraprendono e sostengono il cambiamento. È una luce che racconta passione e che dice subito che ci potremo capire, che al di là delle differenze c’è un ampio terreno comune, che viaggiamo nella stessa direzione, per fare riferimento ai sette sentieri che guidano il nostro lavoro quotidiano.
La luce e la passione sono gli elementi comuni di questa prima giornata a Cuneo. Sono quelli di Maurizio ed Annarita che ci hanno guidato alla scoperta di nuove fantastiche realtà e delle persone che ci hanno raccontato la loro storia. Artigiani che riscoprono la manualità e la passione che ci vuole nel fare le cose, laureati che decidono di mettere le mani in pasta, attivisti che lottano per il mantenimento della linea ferrovia Cuneo-Nizza, donne e uomini che hanno deciso di cambiare vita e che nel ritirarsi nelle montagne hanno deciso di diventare luogo di accoglienza e sostegno per gli altri, associazioni che amano la loro terra e coltivano sogni.
E poi arriva il momento: la prima presentazione del portale e del progetto Piemonte che Cambia. Attesa, sguardi. Si parte!

La curiosità e la voglia di raccontarci ci fa chiudere l’incontro alle 20. L’incontro è sempre la parte migliore, è qui che si crea l’entusiasmo, la base per condividere il percorso. E poi c’è lo stupore di incontrare chi si conosce solo virtualmente, come Francesco e Denis, già Agenti del Cambiamento che hanno aderito alla nostra Campagna dell’1% per cambiare l’Italia. Il Piemonte che Cambia c’è già. Arrivano le prime iscrizioni al portale. Il sogno di entrare nei territori, di poter fare a livello regionale quello che già facciamo a livello nazionale si sta avverando. Raccontare attraverso articoli e video in modo più capillare, mappare e mettere in rete persone, idee, progetti fornendo strumenti per collaborare al meglio per un obiettivo comune, valorizzando le diversità; incontrarsi sul territorio.

Dopo quasi 4 ore di viaggio, arriviamo ad Omegna. Qui l’incontro si svolge lungo il lago. La presentazione di un portale che si svolge all’aperto, senza un computer accesso, sembra un paradosso… ma Piemonte che Cambia è un progetto dal virtuale al reale. La mappa vuole rendere evidenti le realtà e le persone presenti nel territorio e vicine a noi. E fare in modo che ci si possa incontrare, nella vita reale e fare azioni concrete insieme.
Sul lago ci accoglie Giovanna di Smart Cities, curiosi, altri agenti del cambiamento e sopratutto realtà nuove da conoscere. È una tappa più operativa, di mappatura e di costruzione di rete ma non per questo meno coinvolgente.

diario di bordo tour piemonte inizio 1487592206

Il viaggio continua!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Il turismo outdoor? Se non è davvero sostenibile non può esistere
Il turismo outdoor? Se non è davvero sostenibile non può esistere

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri
Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

Paolo Signorelli: le piante raccontano la storia dell’umanità
Paolo Signorelli: le piante raccontano la storia dell’umanità

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il boom dei fast food e la fine dell’identità – INMR Sardegna #58

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

|

Terapie psichedeliche: una soluzione ancestrale ai disturbi mentali?

|

Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione

|

Dalla crisi ecologica alla disumanizzazione delle guerre, l’amore è la risposta

|

Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

|

Tyrrhenian Link: “La nostra lotta continua oltre lo sgombero del presidio degli ulivi”

|

Luana Cotena e il suo concetto rivoluzionario di capo d’abbigliamento

string(8) "piemonte"