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ALBUGNANO (AT) – “Ca’ Mariuccia è un progetto che parte dalla volontà di cambiare vita”. Andrea presenta così, in modo diretto e senza fronzoli, la sua nuova avventura. Dopo vent’anni di esperienza in ambito industriale, infatti, aveva capito che quel tipo di mondo non gli apparteneva più. Di lì iniziò a valutare possibili alternative, condivise con Angela.
Vivevano a Varese, a casa della signora Mariuccia Mai, la più anziana pescatrice del lago della città. Grazie alla sua ospitalità hanno avuto la possibilità di iniziare a sperimentare nuovi modelli di agricoltura che nel frattempo Andrea andava a conoscere e imparare attraverso corsi a livello nazionale e europeo.
Erano alla ricerca di una struttura che fosse vicina alla loro città d’origine, Torino. Un luogo che potesse dare allo stesso tempo la possibilità ad Andrea di avvicinarsi ai suoi figli. Ecco perché quest’oggi ci troviamo ad Albugnano, nel Monferrato, per raccontarvi di Ca’ Mariuccia che si trova a 430 m sul livello del mare con a disposizione 20 ettari di terreno. Così, dopo un’attenta valutazione, hanno deciso di acquistarla.
Ca’ Mariuccia è un progetto di agricoltura naturale. “Utilizziamo tutti gli strumenti che provengono dal mondo della permacultura e da questo nuovo modo di fare agricoltura”. Muri di paglia, un lago in fitodepurazione, intonaci in terra cruda, caldaia a biomassa, pannelli fotovoltaici, pannelli solari termici: questi sono solo alcuni degli esempi che dimostrano come il progettare in una certa maniera può generare effetti immediati nel proprio quotidiano.
“Se voglio cambiare vita e non provengo da una cultura contadina dove vado ad imparare se non ho un background culturale legato al mondo agricolo?”. La SAN, Scuola di Agricoltura Naturale, nasce proprio per rispondere a questa domanda, che lo stesso Andrea si pose qualche tempo fa. “L’obiettivo è quello di formare e informare una nuova cultura di contadini”. Come ci insegna la permacultura, “prima del fare è molto più importante progettare”. In questo modo l’agricultura diviene un mezzo e non un fine, il cui unico obiettivo è riconnettersi al territorio recuperando la tradizione contadina e il mondo contadino.
La difficoltà più grande incontrata è stata quella di non essere stato in precedenza un contadino. “Voler diventare un contadino non è una cosa immediata, appartiene ad un DNA profondo che tutti noi abbiamo ma che si è sopito negli anni per motivi differenti”.
Alla domanda su che cos’è per Andrea l’Italia Che Cambia, la sua risposta mi sorprende. E’ di una chiarezza e definitezza poche altre volte riscontrate, evidentemente certi concetti gli sono estremamente vicini. “L’Italia Che Cambia è fatta da persone, soprattutto giovani, che vogliono prendersi la responsabilità di fare delle scelte; di essere loro la scelta stessa piuttosto che subire le scelte degli altri”.
E così continua, “siamo degli indipendenti creativi, però deleghiamo sempre a terzi la responsabilità della nostra felicità. Questo mondo non esiste più, è stato il mondo dei nostri genitori – e aggiunge – Fortunatamente dico io, perché è stato il mondo dei servi. Quando c’è una servitù vuol dire che dietro c’è sempre qualcuno che o è definito padrone o si arroga il diritto di essere tale”.
E allora evviva la libertà e le responsabilità che essa porta con sè. Buona visita a Ca’ Mariuccia e alla sua Scuola di Agricoltura Naturale.
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