I vincitori del premio Nardi Berti
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L’Amministrazione Comunale di Pratovecchio Stia ha consegnato, nell’ambito della manifestazione Vivere Bio, i riconoscimenti ai vincitori della prima edizione del premio intitolato a Raffaello Nardi Berti, secondo le regole di un bando destinato a giovani laureati.
Già dall’estate scorsa il bando invitata a partecipare con lavori pubblicati negli anni 2013/2016: libri, articoli di riviste, contributi in atti di convegni o altre forme di collaborazione scientifica, inerenti la tecnologia del legno o l’utilizzo dei legnami locali per lo sviluppo del territorio. Una seconda sezione del premio era poi riservata a tesi di laurea magistrale o dottorato discusse negli anni 2013/2016, sempre con contenuto inerente la tecnologia del legno o l’utilizzo dei legnami locali per lo sviluppo del territorio.
Nel bando il Comune aveva previsto l’assegnazione di un premio di 1.500 euro per il vincitore in ogni sezione. Questi dunque i risultati della selezione. Membri della Commissione Giudicante Prof. Orazio Ciancio (Presidente), Proff. Marco Fioravanti, Luca Uzielli, Dott. Stefano Berti, Francesca Del Cherico come segretaria. Hanno partecipato sette concorrenti per la sezione A e diciassette per la sezione B. Nella sezione A è risultata vincitrice Paola Cetera con l’articolo “Steaming treatment decreases more and compression strenght of turkey oak wood”. Nella sezione B ha prevalso Daniele Cibecchini con la tesi magistrale dal titolo “Valorizzazione del legno di faggio per usi strutturali: prime prove per la classificazione secondo la resistenza e la determinazione dei valori caratteristici”.
In entrambi i casi la giuria ha valutato come “eccellenti” i lavori presentati. I vincitori stanno continuando la loro carriera scientifica attraverso dottorati di ricerca nelle materie della tecnologia del legno.
Il Comune ha ringraziato “L’Accademia di Scienze Forestali per tutta la collaborazione alla realizzazione del premio”.
L’iniziativa è giunta nel trentennale della morte di Raffaello Nardi Berti, erede di una delle famiglie nobiliari di Pratovecchio, che morì all’età di 42 anni in un incidente stradale. Nelle sue molte attività scientifiche collegate anche ai Paesi in via di sviluppo, si adoperava per la promozione economica, civile ed umana delle popolazioni locali. Apprezzato e stimato dagli allievi e colleghi, a molti dei quali era legato da sincera amicizia, ha lasciato un vuoto incolmabile in loro, nei familiari, nella comunità scientifica.
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