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Bambini che corrono in spiaggia, fanno castelli con la sabbia, esplorano canneti e giocano fra i gabbiani. E non lo fanno d’agosto sotto il sole bollente e in mezzo a una folla di turisti accaldati, ma tutti i giorni dell’anno durante le ore di scuola.
Riuscite a immaginarlo? Ebbene, fra pochi giorni – a gennaio – sarà realtà, con l’apertura dell’Asilo del Mare di Ostia, un progetto dell’associazione Manes in collaborazione con la Lipu e l’Istituto Comprensivo Amendola Guttuso di Ostia.
“Mare”, da sempre, è sinonimo di “vacanza”. E “vacanza” è contrario di “scuola”. Dunque ci vuole una buona dose di follia per fondere i due opposti e portare la scuola sul mare. Ma – e questo lo sapevamo già – follia e creatività non mancano a Sabina Bello e Danilo Casertano dell’associazione Manes, ideatori del primo Asilo nel Bosco d’Italia (diventato da quest’anno anche Elementari) che adesso hanno deciso di far partire questa nuova sperimentazione educativa.
Abbiamo chiamato Danilo e Sabina per farci raccontare meglio in cosa consiste la loro nuova avventura, a pochi giorni dalla presentazione ufficiale che si terrà il 22 dicembre.
Dal bosco siete arrivati fino al mare, il progetto continua ad evolversi: cosa cambia e cosa resta uguale?
L’approccio pedagogico resta lo stesso, i principi sono sempre quelli dell’outdoor education. Cambia soltanto la cornice, con tutto quello che comporta ovviamente. Ad esempio il rapporto con l’acqua, ancora tutto da esplorare. L’introduzione di questo nuovo elemento ci mette di fronte a nuove sfide educative e limiti da capire e individuare. D’altronde finché non iniziamo non li scopriamo.
Ma quindi siete i primi al mondo?
Dalle ricerche che abbiamo fatto sembra proprio di sì! O perlomeno i primi ad averlo inquadrato con questa formula. D’altronde siamo in Italia, la terra del sole e del mare, l’Asilo del Mare non poteva che nascere qui da noi. In Germania, dove l’outdoor education è molto sviluppata, gli asili nel bosco sono tantissimi. Ma l’educazione all’aperto si fa in base al luogo dove ci si trova: qui ad Ostia non vivere il mare era un’assurdità.
È pubblico o privato?
È un asilo pubblico, accessibile a tutti, grazie alla convenzione con l’Istituto Comprensivo Amendola Guttuso di Ostia che ci ha messo a disposizione una classe per le (poche) ore di lezione al chiuso.
E la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) cosa c’entra?
C’è un’oasi della Lipu proprio qui vicino, nella zona salmastra vicino al porto, con cui collaboriamo da tempo. Abbiamo stretto una collaborazione per cui i bambini potranno spendere una parte del loro tempo all’interno dell’oasi, esplorarla, partecipare alla liberazione di un animale selvatico curato.
Un nuovo piccolo mondo è nato ad Ostia. Un asilo che, è importante ricordarlo, ha sede in una delle zone più problematiche e malfamate d’Italia, nota ai più per l’omicidio di Pasolini e la presenza di una microcriminalità diffusa e permeante. Anche in questo sta la forza dell’iniziativa, che inventa un modello educativo all’avanguardia e lo mette a disposizione di un luogo periferico e marginale, degli ultimi.
Questa volta sarà il mare, anziano maestro, ad insegnare ai bambini (e a genitori ed insegnanti) come navigare tutti assieme, ciascuno seguendo il proprio vento e le correnti, tracciando fra le onde la scia del proprio percorso.
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