2 Nov 2016

Spesa a chilometro zero: la scelta di 43 milioni di italiani

Scritto da: Redazione

La spesa a chilometro zero conquista 43 milioni di italiani che, sempre più, scelgono i prodotti locali per motivi etici e salutistici, oltre che per sostenere l'economia dei territori valorizzandone il patrimonio enogastronomico.

Salva nei preferiti

Ben 43,4 milioni di italiani acquistano prodotti locali e a chilometro zero e tra questi 18 milioni regolarmente e 25,4 milioni di tanto in tanto con una decisa tendenza a caratterizzare la spesa dal punto di vista qualitativo, salutistico ma anche etico. Lo afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della divulgazione dei dati Istat sul commercio al dettaglio.

 

Go-Local

 

Come rileva la Coldiretti , il carrello della spesa è diventato sempre più l’espressione di uno stile di vita con il 40,7% degli italiani che considera i prodotti a chilometro zero una garanzia di cibi freschi e sicuri in cucina e il 38,9% che li ritiene essere anche una soluzione per sostenere l’economia locale.

 

Non è un caso, sottolinea Moncalvo, che 36,3 milioni gli italiani maggiorenni sarebbero disposti a pagare di più per un prodotto italiano rispetto ad uno di altra provenienza perché convinti che il patrimonio enogastronomico incarni l’identità di un territorio e di una comunità, molto più di quello culturale, storico artistico. Lo dimostra, secondo la Coldiretti, il crescente numero di chef e cuochi prestigiosi che scelgono accuratamente gli ingredienti dei menu offerti valorizzando le produzioni locali ma anche il boom dei cosiddetti agrichef che utilizzano solo materiale prime del territorio.

 

“In questo quadro va letto il successo dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica in netta controtendenza rispetto alla chiusura dei negozi alimentari tradizionali”, ha spiegato il presidente della Coldiretti.

 

Moncalvo sottolinea che “i mercati degli agricoltori vengono scelti per trovare prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometri zero, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto della stagionalità dei prodotti in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Gli effetti positivi per i consumatori si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio”.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Yoga Ovarico® e Canto Terapeutico: le tecniche per esprimere e liberare emozioni
Yoga Ovarico® e Canto Terapeutico: le tecniche per esprimere e liberare emozioni

Local Food Policy, un master per rispondere alle sfide globali a partire dal cibo
Local Food Policy, un master per rispondere alle sfide globali a partire dal cibo

Lutto perinatale: oggi si celebrano i bambini che non ci sono più, ma che restano per sempre nel cuore
Lutto perinatale: oggi si celebrano i bambini che non ci sono più, ma che restano per sempre nel cuore

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il mandato d’arresto internazionale per Netanyahu e Gallant e gli effetti che avrà – #1025

|

Eolico, fotovoltaico, pompe di calore: quanta e quale energia produrremo in futuro? – Io non mi rassegno + #23

|

Rinascita verde a Gragnano: il nuovo Parco del Vernotico tra storia e innovazione

|

Agricoltura di precisione: quali sono i vantaggi delle tecnologie al servizio dei produttori?

|

È arrivata l’era della cura: finisce l’antropocene, inizia il curiamo-cene

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

string(9) "nazionale"