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Dopo la Testa ed il Cuore, si arriva alla fase delle Mani e quindi al “che cosa si deve fare?”.
Sembra che uno degli errori più frequenti del passato sia stato quello di agire senza aver attentamente considerato testa e cuore. Se abbiamo le informazioni giuste e le abbiamo digerite, non solo con la nostra componente razionale ma anche e soprattutto con quella emozionale, allora e solo allora siamo pronti per passare all’azione.
La Transizione è diventata famosa proprio per il suo fare tanto (orti, energia, imprese, ricerca), si è fatta conoscere attraverso molte azioni pratiche e tangibili che spesso somigliano o sono identiche ad altri azioni che abbiamo già visto. La differenza sta però nel fatto che, nel caso della Transizione, tali azioni scaturiscono da un percorso diverso, che provoca effetti culturali diversi nel contesto in cui viene messo in atto.
La presenza e la cura costante di questi tre aspetti non divisibili definisce i percorsi dell’esperimento di transizione: Testa, Cuore e Mani sono una sorta di ciclo continuo che diventa il metodo del movimento di Transizione.
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