Bullied to Death: un film su bullismo e omofobia
Seguici su:
Dopo la proiezione a gennaio de “Il Rosa Nudo”, torna a trovarci il regista cagliaritano Giovanni Coda con la sua nuova opera “Bullied to Death”, secondo capitolo della trilogia che l’autore dedica alla violenza di genere e che sarà conclusa con un’opera sul femminicidio.
“Bullied to Death”, dopo il successo al Melbourne Documentary Festival dove ha vinto il premio “Best Avantgarde Innovation Award” e le anteprime in America, è adesso in tour in Italia e abbiamo pensato come Casentino che Cambia di cogliere l’occasione per creare un nuovo momento di confronto sul tema dei diritti e della violenza di genere.
Il film si ispira alla vera storia del giovane J.R. quattordicenne americano suicidatosi nel settembre del 2011 al seguito di una drammatica sequenza di gravi atti legati al bullismo e al cyberbullismo, a scuola e sul web, a seguito del suo coming out. Alla storia di Jamey si legano quelle di altri giovani gay, lesbiche e trans, vittime di attacchi omofobi, uccisi o indotti al suicidio, in diverse parti del mondo e rappresentati attraverso documenti reali.
Attraverso una sequenza performativa in cui musica, danza, teatro e fotografia si fondono completamente nel linguaggio visuale, veniamo portati avanti nel tempo, al 17 maggio 2071 a sessant’anni dalla morte del giovane, durante la giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, in cui un gruppo di artisti si ritrova unito in una performance commemorativa che attraverserà l’arco dell’intera giornata.
Un lavoro di forte denuncia, un film a metà tra documentario e video art, un progetto cinematografico sperimentale, girato tra Cagliari, Sinnai e Ussana con il sostengo della Regione Sardegna, Fondazione Sardegna Film Commission e Comune di Cagliari, prodotto dalla Zena Soc. Coop – Produzioni Cineamtografiche.
Ingresso gratuito.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento