Youtodo Tribù, una community online per lo scambio di vestiti e accessori
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La sharing economy può iniziare anche dal tuo armadio. Come? Condividendo i capi che non usi più nella nuova community di Youtodo Tribù, appena lanciata sulla rete.
L’idea è semplice ma innovativa, e ce l’ha spiegata il suo giovanissimo ideatore catanese, Cesare Dell’Aria. “Sono partito dall’osservazione del mio guardaroba, dove i vestiti abbondano, sono in buone condizioni ma molti non li utilizzo più da tempo”. Per dare nuova vita ai capi abbandonati in fondo al cassetto, Cesare propone una tribù on-line con cui condividere vestiti e accessori.
Per accedere basterà iscriversi e creare un profilo, pubblico o privato. Si potrà subito caricare una merce, verificando che rientri all’interno delle categorie accettate (oltre ai vestiti e agli accessori, si potranno condividere anche occhiali da sole e caschi). Terzo step è l’attribuzione di un valore, non in euro ma in fantacrediti, dove ogni credito corrisponde a un euro. Si può scegliere il valore che si vuole all’interno del range previsto dal configuratore per ciascuna categoria. A questo punto non resta che aspettare! Non appena qualcuno sceglierà il tuo capo, riconoscendogli il valore che gli hai attribuito, potrai a tua volta comprare un abito della tribù che sia di valore pari o minore. Per sbloccare lo scambio di vestiti e attivare l’ordine vero e proprio, si paga infine una tassa di 15 euro in cui sono inclusi i costi di spedizione. Se invece sei impaziente e non vuoi aspettare che qualcuno scelga i tuoi capi per sbloccare i crediti, è anche possibile pagare direttamente a You To Do.
Una community per condividere abiti, ma anche opinioni e idee. Nella tribù di You to Do c’è anche l’opportunità di fare nuove amicizie, e non è escluso che in futuro possa essere attivata una chat interna tra i membri iscritti.
Attraverso questa piattaforma si raggiungono due obiettivi: uno è il risparmio economico, l’altro è la diminuzione di eventuali rifiuti e l’abbattimento della sovrapproduzione industriale. “Il settore del turismo ci ha insegnato quanto la condivisione convenga sotto ogni punto di vista, da Bla bla car ad AirB&B passando per il couchsurfing. L’economia dello scambio è il futuro”.
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