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Potrebbero sembrare dei semplici espedienti per viaggiare spendendo poco, ma quelli di Dante Castellano, travel blogger e ideatore di I viaggi di Dante, sono dei bellissimi esperimenti di economia circolare, di condivisione e di riuso che potrebbero essere applicati a molti ambiti della vita di ciascuno di noi, migliorandone l’impatto ambientale e sociale.
Anzitutto dicci qualcosa di te: chi sei e come mai hai deciso di aprire questo blog?
Sono nato non troppi anni fa in una cittadina d’arte dell’Abruzzo e sto terminando gli studi in architettura. Penso di essere una persona molto dinamica e cerco di trarre il meglio da ogni cosa: con questa mia concezione costruisco progetti, soprattutto di viaggio. Il blog nasce nel 2012, per diventare operativo nel 2014, e va a coniugare tre delle mie passioni: quella per il viaggio, per la scrittura e la letteratura di viaggio, e infine per la fotografia. Un connubio ideale per aprire un blog. Col passare del tempo ho cercato di essere il più vicino possibile ai miei lettori presentando esperienze alla portata di tutti.
Ci puoi raccontare dell’esperienza #riusoeviaggio? Com’è nata l’idea, com’è andato l’esperimento e quale messaggio sei riuscito a trasmettere ai tuoi lettori?
#RiusoeViaggio è il primo dei sette progetti di viaggio che realizzerò col mio blog. È un’idea nata per caso mentre risistemavo dapprima la mia camera e successivamente tutta la casa. Non accettavo il fatto che i tanti oggetti scartati potessero finire in un cassonetto della spazzatura e morire in una discarica. Alcuni di quegli oggetti avevano un valore e potevano benissimo essere reimmessi sul mercato. E allora ho pensato: “Perché non investire sulla merce scartata per ottenere un viaggio?”. Il giorno dopo ho preparato gli scatoloni e li ho portati in mercatini dell’usato. Dopo un anno ho ritirato il denaro ottenuto dalle vendite. Con questo denaro mi sono pagato un viaggio. La grandezza del progetto non è stata tanto quella di ricavare soldi vendendo nostri scarti, in quanto è una pratica che già in tanti facciamo, ma nell’aver tradotto i costi di viaggio in oggetti rivenduti. Esempio: dalla rivendita di un giaccone mi sono pagato il traghetto. #RiusoeViaggio dimostra come ognuno di noi può ottenere un viaggio con le cose che non ci servono più, diminuisce il numero di oggetti scartati e aiuta l’ambiente. In sintesi più viaggi, meno inquinamento.
È partita da pochi giorni un’altra curiosa scommessa: barattare un segnalibro con un viaggio intercontinentale. Ce ne puoi parlare?
Non è un’idea nuova, lo è nel mondo dei viaggi. E mi spiego. Ci sono state molte scommesse nel campo del baratto e la più famosa fu portata avanti da un ragazzo canadese. Partendo da una graffetta rossa riuscì a ottenere, dopo 15 baratti a salire di valore, una casa. Ho recuperato quell’idea trasportandola nel mondo dei viaggi e partendo da un segnalibro da me disegnato – privo di valore – voglio arrivare a ottenere un viaggio intercontinentale per due persone. Mi sono prefissato un periodo di tempo entro il quale dovrò riuscire nell’impresa.
Alla luce delle tue esperienze, credi che in Italia siamo pronti per un cambiamento culturale che porti verso un’economia circolare, basata sul riuso e sulla condivisione?
Assolutamente sì. E un po’ la crisi ci ha aiutati in questo. Ho fatto una osservazione: i mercatini dell’usato e i mercati che vendono la merce di seconda mano, vanno fortissimo. Sia perché puoi acquistare oggetti in buone condizioni a prezzi molto bassi, sia perché puoi guadagnare con gli oggetti che stai vendendo. Una “economia del popolo”, dove ognuno vuole trarre un vantaggio ed evitare di spendere troppo. Da qui si può aprire un discorso molto ampio ma penso che oggi più che mai si debba ripensare al Riuso e al Baratto (per riprendere i miei due progetti) come due valide alternative economiche.
Quali sono le tue prospettive di vita e lavorative? Il tuo obiettivo è dedicarti interamente al tuo blog e ai viaggi?
Mi sto laureando in architettura e grazie a questo indirizzo di studi ho alimentato quelle passioni che mi hanno portato a far nascere il mio blog. Mi piacerebbe trovare un nesso fra architettura e viaggio, non nella banale forma del “viaggio di architettura”, ma nello studio di architetture che nascano dai flussi e dall’accoglienza. Architetture del viaggiare, dove il viaggiatore sia al centro di uno spazio ideale. È un sogno, ma sono abituato a rincorrerli. Intanto dopo la laurea mi dedicherò ancora di più al blog e ai tanti progetti di viaggio. Gli altri cinque (oltre al Riuso e al Baratto) sono molto più difficili da realizzare e richiederanno un grande investimento di tempo. Ma voglio crederci.
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