Kitenergy, l'aquilone che produce energia elettrica
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Il dibattito sulle risorse energetiche trova sempre più ampio respiro a livello nazionale ed internazionale. Una crescente attenzione viene riposta sulle questioni legate alle emergenze ambientali, sulle criticità dei combustibili fossili, inquinanti e soggetti ad esaurimento, focalizzando l’attenzione sulla necessità di individuare nuove soluzioni maggiormente sostenibili.
Tra le ricerche e sperimentazioni attualmente in corso nell’ambito delle energie rinnovabili nel nostro Paese, emerge un progetto davvero curioso e innovativo. Tale progetto prende il nome di “Kitenergy” e si pone l’obiettivo di produrre energia elettrica sfruttando le correnti ad alta quota attraverso il volo di un aquilone.
Attualmente il progetto si concretizza nella realizzazione di un prototipo pre-industriale per la generazione eolica, progettato e costruito dalla Kitenergy S.r.l. in collaborazione con altre aziende innovative. In passato, durante le fasi di ricerca effettuate dai membri del team di “Kitenergy” presso il Politecnico di Torino, il progetto ha ricevuto il supporto finanziario della Regione Piemonte e successivamente dell’Unione Europea.
L’idea di fondo consiste nell’uso di un aquilone in volo che viene collegato ai generatori elettrici a terra tramite l’uso di funi molto resistenti e pilotato da un sistema di controllo autonomo. Una volta che l’aquilone prende quota, grandi forze di trazione agiscono sulle funi, le quali, srotolandosi, mettono in azione i generatori e permettono quindi la produzione di energia elettrica. Nel momento in cui l’aquilone arriva ad una certa quota, tali funi vengono parzialmente riavvolte (spendendo una frazione dell’energia precedentemente generata), in modo da permettere l’avvio di una nuova fase di produzione di energia.
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La forte portata innovativa del progetto mette da subito in evidenza una nuova modalità di produzione dell’energia con maggiori vantaggi rispetto all’eolico tradizionale, in termini di efficienza energetica, sostenibilità ambientale e di costi economici.
Le installazioni eoliche, infatti, nonostante siano soggette ad una progressiva crescita, si scontrano con alcuni limiti quali i notevoli impatti ambientali dati dalla necessità di ampie distese sul territorio, i limiti strutturali o la fluttuazione della produzione energetica.
La tecnologia “Kitenergy” propone un superamento di tali caratteristiche su diversi fronti. Innanzitutto gli aquiloni rappresentano delle componenti dinamiche tenute in volo da un sistema di controllo intelligente e non necessitano quindi di essere sostenute dalla torre. In tal modo minimizzano gli impatti sul territorio e riescono a toccare altezze maggiori, operando tra i 200 m e gli 800 m, a fronte dei 150 m raggiunti dai più grandi aerogeneratori attuali.
Il fatto di raggiungere maggiori altezze rispetto al suolo, inoltre, permette all’aquilone di sfruttare maggiormente la potenza del vento, la quale, aumenta con l’aumentare della quota.
Considerando poi il punto di vista economico, si stima che i costi dei generatori “Kitenergy” siano, a parità di potenza nominale, inferiori alle torri eoliche, con il vantaggio di riuscire in futuro ad aumentare significativamente la redditività economica in corrispondenza di buoni siti, in cui si riscontra un fattore di utilizzazione superiore agli aerogeneratori tradizionali.
Il progetto Kitenergy si pone quindi un obiettivo molto ambizioso, andando in esplorazione di una risorsa illimitata come quella del vento ad alta quota e dando un contributo pionieristico scarsamente sperimentato in precedenza nel nostro Paese.
Tale progetto sembra superare molti di quei limiti legati alle risorse energetiche attualmente presenti. La possibilità di installare l’impianto in ogni luogo e quindi senza significativi vincoli geografici, la presenza di un impianto a basso impatto ambientale che punta sulla riduzione di inquinanti atmosferici dannosi per l’ambiente e il clima, la generazione di energia totalmente pulita ed a minor costo, sono soltanto alcuni esempi.
La tecnologia Kitenergy sembra avere le carte in regola per poter contribuire con successo a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, favorendo la transizione energetica e contribuendo anche al raggiungimento degli obiettivi posti dai recenti accordi sul clima.
Le tempistiche che garantiscono un’industrializzazione del progetto potrebbero non essere lunghe, ma è fondamentale che vengano garantiti, insieme alla combinazione di competenze ingegneristiche, adeguati investimenti e finanziamenti.
Tutti questi elementi potrebbero realmente dare un contributo alla rivoluzione energetica di cui tanto si parla negli ultimi anni e dare una maggior fiducia ad una realtà che ha avuto la lungimiranza di percorrere strade ancora inesplorate.
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