L’area ex Sacci sotto sequestro
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Nell’area della ex S.A.C.C.I. al Corsalone ieri mattina sono arrivati gli Agenti della Forestale dopo l’ordinanza del Gip del tribunale di Arezzo che ne ha disposto il sequestro in base alla richiesta del sostituto procuratore Angela Masiello.
Vigili del fuoco e Forestale hanno controllato tutta l’area, sia l’interno che il terreno circostante di competenza, rilevando pericolosi rifiuti al suo interno: amianto, rifiuti edili, batterie al piombo, apparecchiature elettriche, rifiuti speciali provenienti dalla copertura dell’alto forno e materiali e residui ancora da analizzare.
Il prossimo passo dovrebbe essere lo smaltimento dei rifiuti e la bonifica dell’area invasa non solo dai materiali di provenienza dell’ex cementeria stessa ma anche da rifiuti depositati abusivamente al suo interno da privati cittadini.
Lo stabilimento dell’ex-cementificio S.A.C.C.I., in origine Società Anonima Centrale Cementerie Italiane, costituita nel dicembre del 1933 con l’accorpamento di diverse piccole società produttrici di leganti idraulici, alcune delle quali erano in attività già dall’ultimo decennio del 1800, sorge in un’area a cavallo tra il comune di Bibbiena e il comune di Chiusi della Verna. La fabbrica, rimasta in funzione fino agli ultimi anni del ’900, ha avuto un ruolo fondamentale nell’economia del Corsalone e nel suo sviluppo abitativo. Oggi invece rappresenta solo un brutto biglietto da visita per chi entra in Casentino provenendo dalla statale che congiunge Arezzo.
Nel 2004 lo stabilimento è stato acquistato dall’imprenditore Marino Franceschi, proprietario di “Marino fa Mercato” con l’idea di convertire l’area in centro commerciale. Proposito che poi non avuto seguito in conseguenza alla crisi degli ultimi anni.
Una storia di declino che racconta la trasformazione del territorio e su cui da tempo si dibatte per trovare una soluzione.
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