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Ha preso il via la prima sessione di lavoro del progetto “Stand Up For Africa” che attraverso l’arte contemporanea vuole trovare nuove strade per colmare la frattura sociale e umana tra le persone che abitano il territorio: tra locali e migranti e la realtà dei migranti.
Presso lo spazio d’arte Hymmo Art Lab di Pratovecchio, casa studio dell’artista Paolo Fabiani e sua moglie Rossella Del Sere, migranti e studenti dell’Accademia stanno creando fianco a fianco le opere che andranno a realizzare la mostra Stand Up For Africa, curata dal Prof. Giandomenico Semeraro, vicedirettore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Studenti e giovani africani lavorano sotto la guida della Dott.ssa Anna Pagani, storica dell’arte e facilitatrice culturale che curerà l’altra mostra del progetto, Click to Remind, che partirà dalle foto scattate con i cellulari dai migranti. Immagini che raccontano avventure e dettagli di una realtà spesso lontana dai nostri occhi. Sono state realizzate anche interviste video agli abitanti del comune per conoscere elementi della storia locale riguardo all’emigrazione e scoprire come è percepita la presenza dei rifugiati in Casentino.
Nell’arte migranti e studenti trovano un modo per elaborare tutto questo, in una creazione fortemente influenzata dal rapporto personale che si crea nella residenza artistica. Daniele Acciai, di Soci, 27 anni, realizzerà una scultura modellando il materiale sul corpo, riproducendo i tratti somatici suoi e di Ibrahim Jatta, 34 anni del Gambia, formando un tutt’uno scultoreo. Adriana Amoruso 25 anni di Trani, con Ishac Issifou, 21 anni del Benin, lavorano a un progetto sul tema dell’incapacità di uno Stato di proteggere i cittadini. Samantha Balducci, 24 anni di Sora (Fr), cucirà, pezzi di stoffa di diversa foggia formando una maschera africana insieme a Marvin Iriemi, 34 anni Nigeriano, e a Lassine Doumbia 22 anni del Mali. Camilla Pratolini, ventenne di Bagno a Ripoli, lavora su due figure abbracciate: la prima è lei stessa, la seconda è Christian Chioke, Nigeria 20 anni; l’opera è sostenuta dal supporto tecnico di Lamin Kanji, 23 anni gambiano. Serena Rosati di Prato, 43 anni, lavora con Lassine Doumbia, 22 anni del Mali, sul concetto della perdita d’identità e Franco Spina 24 anni calabrese di Paola, realizzerà un’installazione sull’insostenibilità di un viaggio impossibile. Jiwei Yuan, cinese, 26 anni, sta facendo un grande quadro che ritrae Marvin Iriemi, Mouhamed Yayetraore del Benin, Oumar Fadiga del Mali e Ishac Issifou.
Ad Hymmo Art Lab l’arte contemporanea diventa strumento di azione sociale, ponte per comunicare l’incontro, lo sguardo, il cuore ed anche per sensibilizzare, promuovere e formare il territorio ai temi dei diritti umani, dell’accoglienza e della convivenza.
A Pratovecchio si respira aria di cambiamento in attesa dell’inaugurazione delle mostre Click to remind e Stand up for Africa, il 24 settembre alle ore 17.
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