31 Ago 2016

Durante e dopo di noi

Scritto da: Daniela Bartolini

Il progetto di AmICAREte per un'accoglienza alla disabilità insieme ed oltre le famiglie. Residenze per sensibilizzare la cittadinanza e fare comunità.

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La rete come metafora che lega insieme persone e visioni e ”I care” per “mi sta a cuore, mi interessa”. L’Associazione amICAREte Onlus con sede a Bibbiena, offre da una decina di anni assistenza ai diversamente abili attraverso varie attività di sostengo e di integrazione per diverse disabilità.

Da molto tempo c’era il sogno di realizzare qualcosa che desse una prospettiva a lungo termine a chi frequenta l’associazione, che potesse rispondere alle esigenze presenti e future dei tanti “ragazzi”, come li chiamano amichevolmente i volontari, ma che ragazzi non lo sono anagraficamente più da tempo. “Molti hanno più di 50 anni e anche le famiglie faticano a gestire una quotidianità non sempre facile”, ci racconta Isella, volontaria.
Il sogno ha iniziato a prendere corpo con la donazione da parte della diocesi di Arezzo di un terreno nella piccola frazione di Farneta nel comune di Bibbiena. Un terreno dove iniziare a costruire una struttura in cui “creare una piccola comunità dove realizzare meglio la solidarietà”.

Negli ultimi mesi i volontari hanno lavorato sul gruppo dei genitori, un lavoro fatto di ascolto per capire come concretizzare questo progetto.
Il modello che ne è emerso è quello di una piccola comunità che possa accogliere 10/12 ospiti in piccoli appartamenti individuali che la famiglia si impegna a costruire. Case che abbiano uno spazio adeguato per poter vivere bene ed anche ospitare, in cui si possa vivere la dimensione familiare, lo stare insieme con le persone care intorno ad un tavolo senza però gravare più sulla famiglia.

Attorno ai volontari storici dell’associazione, si è stretto per questo anche un gruppo tecnico di volontari composto da avvocati, geometri e architetti per seguire le procedure burocratiche e creare appartamenti belli, funzionali e personalizzati sulle esigenze della disabilità di chi li abiterà.

Attorno agli appartamenti sorgeranno strutture comuni che potranno essere utilizzate anche per attività aperte a tutti, in modo che la struttura possa divenire punto di aggregazione e di sensibilizzazione del territorio.
Domenica 4 settembre sarà inaugurato il maneggio “Oltre l’ostacolo” che funzionerà sia per accogliere i ragazzi che chiunque desideri avvicinarsi a questa attività. L’equipe è formata per valutare persone con disabilità ed oltre al divertimento può impostare esercizi volti alla riabilitazione.

L’idea è di fare rete tra associazioni, esperienze, idee e di gettare le basi per un progetto replicabile anche nelle altre vallate”, prosegue Isella, “anche l’Istituto di Agazzi, punto di riferimento importante per l’accoglienza alla disabilità e per la riabilitazione n provincia di Arezzo, farà parte del progetto proprio in quest’ottica”.

Il 14 giugno la camera ha approvato il disegno di legge “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare”, comunemente chiamata legge sul “dopo di noi”, volta a “favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità”. Con questa legge per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico vengono individuate e riconosciute specifiche tutele per le persone con disabilità quando vengono a mancare i parenti con l’obiettivo di garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone disabili, consentendogli per esempio di continuare a vivere nelle proprie case o in strutture gestite da associazioni ed evitando il ricorso all’assistenza sanitaria. Inoltre e tutele sono estese anche a quei soggetti che pur avendo i genitori ancora in vita non possono beneficiare del loro sostegno.
E’ anche stata sancita la creazione di un fondo per l’assistenza e il sostegno ai disabili privi dell’aiuto della famiglia e agevolazioni per privati, enti e associazioni che decidono di stanziare risorse a loro tutela. Con i soldi del Fondo si potranno realizzare “programmi e interventi innovativi di residenzialità in abitazioni o gruppi – appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali” della casa d’origine.
Una possibilità ancora non in atto che potrebbe sostenere il progetto di AmICAREte.

Nel frattempo l’associazione ha iniziato ad organizzare eventi di raccolta fondi che sono anche momenti in cui raccontare ed illustrare il progetto. “Vorremmo coinvolgere più persone possibile, preferiamo avere piccoli contributi di molti. E’ un modo per abbracciare il progetto e sentirlo in parte proprio anche quando sarà realizzato. Ci siamo immaginati di chiedere un piccolo contributo per un “mattoncino” simbolico. Raccogliamo il nome di chi ha contribuito perchè vorremmo che fossero centrali nella struttura come segno di chi e di quanti hanno potuto fare qualcosa per realizzare questo sogno”.

Un sogno aperto non solo a chi fa già parte dell’associazione ma a chiunque voglia intraprendere questo percorso.

Il prossimo appuntamento sarà questa sera alle 21 al Castello di Poppi per il concerto di beneficienza dei Minha Lua, organizzato in collaborazione con l’associazione “La Via dell’Albero” presso la cui sede AmICAREte svolge attività di musica e arte terapia.

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