Trame d'Italia: (ri)scoprire il territorio con il turismo esperienziale
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Serralunga di Crea (AL) – Siamo appena giunti nella piazza del Santuario di Crea. La vista del paesaggio circostante è meravigliose tra le colline e i suoi vitigni. Siamo in visita, insieme a 70 rappresentanti del mondo museali mondiale, di questo piccolo e grazioso borgo. L’evento rientra nel più importante progetto Trame di Monferrato, proposto e organizzato dalla Fondazione Italiana Accenture.
Ci accoglie, con simpatia e competenza, Elisa, la referente territoriale. La giornata trascorre piacevolmente, in cammino in mattinata a Serralunga fino alla Cappella del Paradiso e nel pomeriggio nella sinagoga di Casale, senza dimenticarsi del pranzo nella favolosa cornice del Palazzo Treville.
L’obiettivo della Fondazione Italiana Accenture è quello di favorire la crescita di individui consapevoli attraverso l’esperienza del viaggio in Italia e la conoscenza dei suoi luoghi, creando valore dal patrimonio culturale e ambientale diffuso. Il tutto per attrarre più viaggiatori, per più giorni, in territori con valore culturale e ambientale parzialmente inespresso e generare nuova occupazione, a impatto sociale, economicamente sostenibile, con un modello scalabile e replicabile. Sono nati quindi due progetti paralleli, Trame di Monferrato e Trame di Lunigiana.
La Fondazione promuove così un turismo esperienziale: il viaggiatore compie tale esperienza vivendo momenti di vita quotidiana, partecipando attivamente e in prima persona alle attività che vi si svolgono, scavando nelle tradizioni, negli usi e nei costumi di una località. Egli partecipa direttamente alla vitalità del territorio e alla scoperta delle proprie radici con la popolazione locale.
Veniamo dunque a parlare del progetto Trame di Monferrato e di Lunigiana. Perché questo nome? Per ricostruire la trama di un territorio attraverso la storia, l’arte, la cultura, l’artigianato, l’attività produttiva, l’alimentazione e per comunicare attraverso le connessioni che legano tutti questi aspetti nella loro storia passata e nella loro realtà presente, coniugando un approccio culturale ad un alto livello di accessibilità. Un altro aspetto interessante del progetto è che intende, ovunque sia possibile, non reinventare componenti già esistenti, ma integrarle e portarle a sistema e promuoverle in un contesto unitario.
Infine, l’impegno della Fondazione è quello di agire come piattaforma abilitante, concettuale e digitale nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale, della social innovation e della sharing economy, trasferendo competenze e tecnologie, facilitando sinergie e aggregazione di soggetti, risorse, modelli e processi allo scopo di generare coesione e sviluppo economico sostenibile. Non ci resta dunque che attendere lo sviluppo della trama.
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