20 Lug 2016

L’Italia che Cambia a Naturalmente Pianoforte

Scritto da: Daniela Bartolini

Da giovedì 21 a domenica 24 Naturalmente Pianoforte porterà una pacifica invasione musicale in Casentino. Ci sarà anche l'Italia che Cambia per parlare di arte, cultura e cambiamento.

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Naturalmente Pianoforte è alle porte!

Inizia giovedì la pacifica invasione di di musica e di tasti nel comune di Pratovecchio Stia, nella splendida cornice del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Una terza edizione caratterizzata da un programma musicale di alto livello e tantissime iniziative collaterali per vivere il territorio, conoscere le sue eccellenze, divertirsi in famiglia, approfondire tematiche culturali.

Il pianoforte torna ad essere il punto di osservazione privilegiato per raccontare la musica, per sviluppare un piano di socialità e di comunicazione: di sinergie tra spettacolo, formazione, studio e fruizione del territorio che, per alcune giornate, si trasformerà in uno straordinario laboratorio di suoni a cielo aperto. Tra concerti, workshop, improvvisazioni, grandi professionisti e semplici amatori, legati tra loro dall’amore per la musica e il pianoforte.

In questa ricca offerta Italia che Cambia e Casentino che Cambia, media partners dell’evento, saranno presenti per raccontare attraverso le immagini questi quattro giorni, indagare il rapporto tra arte e cambiamento, incontrarvi e proporre momenti di riflessione su ciò che ci sta a cuore.

Nell’Italia che Cambia che ruolo ha l’arte?
Venerdì 22 alle ore 17,30, nello spazio d’arte di Hymmo Art Lab, in contemporanea con l’inaugurazione della mostra “Danza macabra napoletana”, modereremo l’incontro dedicato a “L’arte del cambiamento”. Aperitivo, parole e musica intorno all’arte a servizio, motore di un cambiamento sociale responsabile, con l’architetto Rossella Del Sere, gli artisti visuali Paolo Fabiani e Armando Fontana, il regista Raul Alvarez, i musicisti Laura Fedele e Mario Mariani e altre incursioni musicali a sorpresa.

“Il ruolo dell’arte è sempre stato il cambiamento del cuore dell’essere umano. Perché nonostante il basso livello culturale che viviamo ai nostri giorni ci accalchiamo nei musei di fronte ad un opera d’arte? L’opera d’arte svolge questo ruolo di trasportarci altrove, il nostro pensiero entra in contatto con l’intento dell’artista con la sua visione del mondo ed avviene per questo in noi una trasformazione, un cambiamento che a sua volta influenza il nostro ambiente creando un effetto a catena”
Paolo Fabiani

“Panta rei, tutto scorre, tutto si trasforma, il cambiamento è inevitabile ma come si attua questo cambiamento è importante. Sarebbe preferibile che la trasformazione invece che corruzione fosse costruzione e per costruire servono impegno e progetti. L’arte che è anche uno spazio virtuale di interpretazione del mondo può essere di grande aiuto se non proprio un motore di propulsione. Basta ricordare il più conosciuto Futurismo o il rock degli anni settanta, strepitoso diffusore di idee e sensibilità.”
Armando Fontana

“L’arte si manifesta in tante forme diverse ma nell’essenza è interpretazione di una realtà, e possibilità di trasformarla. I nostri tempi hanno urgenza di cambiamento e trasformazione ed io ho sempre visto il cinema come un’arte con un potere fantastico di trasformazione. Intima, personale e sociale.”Raúl Alvarez

Sabato 23 alle ore 17,30 ci trasferiremo nel “salotto incontri” in piazza delle Rimembranze per “Io Coltivo la mia Vita”. Insieme al Biodistretto Casentino parleremo di agricoltura biologica, alimentazione, stili di vita, tutela del paesaggio. Perchè ciò che mangiamo, il modo in cui curiamo la terra, influenzano tanti aspetti della nostra vita: dall’economia alla salute.
Un percorso che il Biodistretto ha già intrapreso, unendo agricoltori, allevatori, artigiani, associazioni, trasformatori, gruppi di acquisto solidale, gestori di strutture ricettive, enti pubblici e singoli individui, per realizzare una visione che parla di tutela e valorizzazione dell’agricoltura, del paesaggio e della cultura del territorio.
Una visione che si realizza anche attraverso il Sistema di Garanzia Partecipata, che, prevedendo nella verifica dei produttori la partecipazione attiva delle parti interessate, è costruita sulla fiducia, le reti sociali e lo scambio di conoscenzeUna rete, un sistema aperto a chiunque si senta in sintonia con la “cultura del biologico” intesa anche come filosofia, come assicurazione di qualità, salubrità, etica del lavoro, rispetto delle biodiversità. Un percorso per restituire dignità economica ai produttori, per rafforzare il rapporto di fiducia produttori-consumatori, per ridare un senso alle parole “stagionalità” e “filiera corta”, per insegnare che la spesa si fa dalla terra e non dagli scaffali. Per mantenere le colture antiche, sostenere e sperimentare forme di economie alternative, condividere i saperi. Per valorizzare le competenze, le pratiche locali, le tradizioni e spiegare quanta storia, quanta bellezza, quanto benessere ci sono in questo territorio.

Durante l’Open talk degustazioni musicali con il pianista Carlo Cialdo Capelli e i prodotti del Biodistretto.

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