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Dal 1 luglio è stato istituito dalla Lega Antivisezione (LAV) il servizio “Sos Combattimenti”, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 17:00, per contrastare le lotte clandestine tra cani. L’associazione ha messo nuovamente a disposizione il numero o6.4461206, attivato per la prima volta dal 1999 sino al 2004, per far sì che tutti i cittadini possano intervenire, nella massima discrezione, contro le lotte clandestine. A cosa serve questo numero? A raccogliere segnalazioni di combattimenti tra animali, a tracciare una mappa dettagliata del fenomeno e a favorire l’attivazione di inchieste giudiziarie e sequestri di animali, come previsto dalla legge.
Non si tratta di un numero di emergenza o di pronto intervento ma di un servizio che consentirà di organizzare operazioni di polizia che potranno contrastare il fenomeno. “I combattimenti tra cani in Italia sono ritornati ad essere un’emergenza. Già da alcuni anni avevamo indicato segnali che facevano intravedere una ripresa, ma ora possiamo dire, agli esiti giudiziari e investigativi, che ci troviamo innanzi ad una nuova emergenza.
Persone denunciate, combattimenti fermati, ritrovamenti di cani con ferite da morsi o di cani morti con esiti cicatriziali riconducibili alle lotte, furti e rapimenti di cani di grossa taglia o di razze abitualmente usate nei combattimenti, sequestri di allevamenti di pit bull, pagine internet o profili facebook che esaltano i cani da lotta, segnalazioni: questi i segnali che indicano una recrudescenza del fenomeno” scrive sul “Rapporto Zoomafia 2015”.
Ciro Troiano, criminologo e Responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV. La legge 20 luglio 2004, n. 189, “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché l’impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”, con l’introduzione dell’articolo 544-quinquies (Divieto di combattimenti tra animali) che punisce “chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l’integrità fisica è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 50.000 a 160.000 euro” sembrava aver scoraggiato la criminalità: dai piccoli teppisti di periferia, delinquenti non organizzati, allevatori abusivi e trafficanti di cani sino ai sodalizi criminali come la ‘ndrangheta, la camorra, la sacra corona unita e la mafia.
Oggi, purtroppo, i combattimenti tra cani sono ripresi a un ritmo allarmante. L’associazione si batte da sempre per contrastare il fenomeno, impegnandosi in azioni concrete: denunciando i casi di cui viene a conoscenza, costituendosi parte civile nei processi contro gli autori dei reati, ma producendo anche materiali tecnici per formare operatori specializzati, tra cui gli organi di polizia giudiziaria e le Guardie zoofile volontarie. Solo nel 2014 sono stati sequestrati 28 cani per attività inerenti i combattimenti e denunciate 10 persone per vari reati connessi. Lo scorso aprile, grazie alle indagini condotte dalla Polizia di Genova, unitamente alla Squadra Mobile di Imperia, è stata sgominata una banda dedita a combattimenti tra cani. Cinque persone, quattro uomini e una donna, sono stati denunciati per il reato di divieto di combattimenti tra cani e tutti gli animali in loro possesso sono stati segnalati alle Asl del territorio per l’adozione dei provvedimenti di specifica competenza.
Luoghi attrezzati a palestre creati per allenare i cani, gabbie di contenimento per tenerli in isolamento in modo da scatenarne l’aggressività, sostanze dopanti per aumentare la massa muscolare e renderli più forti e resistenti, stracci sporchi di sangue per tamponare le ferite, divaricatori di legno per costringere gli animali a mollare la presa, tabelle di preparazione atletica e farmacologica, medicinali anti-emorragici e materiale sanitario per suturare ferite. I combattimenti clandestini tra animali, ogni anno, mietono migliaia di vittime. Se abbiamo il sentore che qualcuno possa svolgere questa attività ma non abbiamo il coraggio di esporci in prima persona, usiamo il servizio messo a disposizione dalla LAV per aiutare, nel nostro piccolo, a fermare la criminalità contro gli animali.
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