Arte e diritti umani: Stand Up for Africa
Seguici su:
In un mondo in cui la valutazione economica diventa metro di valore, l’arte rischia di perdere la sua funzione di motore del cambiamento sociale, il contatto con la comunità, con le persone per cui è nata per comunicare, la sua funzione di “ponte”, di interfaccia culturale.
Riportare “l’arte al centro di una trasformazione sociale responsabile“, citando Michelangelo Pistoletto, recuperare e far riconoscere il fondamentale ruolo dell’arte e dell’artista di influenzare positivamente le evoluzioni e le trasformazioni sociali ed interculturali in atto, è una delle sfide dell’arte contemporanea.
Questo avevamo scritto pochi giorni fa a proposito del progetto Stand Up for Africa. A pochi giorni dalla presentazione ufficiale in Casentino che si è tenuta sabato 9 luglio a Cetica all’interno della festa “Chi ha paura dell’uomo nero?” , arriva un importante riconoscimento regionale.
L’iniziativa che unisce Arte Contemporanea e rispetto dei diritti umani, è stata selezionata dalla Regione Toscana come uno dei migliori progetti presentati per il Bando “Toscanaincontemporanea 2016”. Gli obiettivi del bando sono la promozione dell’arte contemporanea e dei giovani artisti, nonché le capacità del soggetto promotore di creare una rete di sviluppo anche in territori periferici.
Il progetto si è classificato al secondo posto nella graduatoria regionale, su 34 progetti complessivamente finanziati. I partner del progetto presentato dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino all’interno delle attività dell’Ecomuseo in collaborazione con lo spazio d’arte HYmmo Art Lab, sono in gran parte casentinesi in una importante sinergia fra pubblico e privato: ci sono infatti nel gruppo il Comune di Pratovecchio Stia, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, il Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, il Museo dell’Arte della Lana, la Pro Loco “I Tre Confini” di Cetica, le associazioni I Girasoli e Pratoveteri e gli istituti scolastici comprensivi di Pratovecchio Stia, Poppi e Castel Focognano.
“Grazie a tutti per questo successo – scrive il prof. Paolo Fabiani, uno dei promotori del progetto – che sarà una bellissima occasione di sfida per promuovere arte contemporanea, il punto di vista dei giovani e la dignità della vita”. Fabiani ospiterà a fine agosto presso il suo laboratorio di Pratovecchio un gruppo di una decina di giovani studenti dell’Accademia di belle arti per un workshop riconosciuto con crediti formativi dall’Accademia stessa. Il tema sarà quello della tutela dei diritti umani, e dell’iniziativa farà parte anche una mostra di fotografie scattate coi cellulari dai migranti oggi ospiti in alcune strutture del Casentino, scatti che documentano il viaggio compiuto dalle terre di origine per arrivare qua.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento