Il volto: enigma e rivelazione
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Una mostra che conserva in parte il sapore antico e tradizionale dell’arte, ma che allo stesso tempo implica il carattere particolare del ritratto, che costituisce un punto focale della reciprocità dello sguardo fra soggetto e spettatore, tra artista e modello, con il potere di manifestare il nodo inesauribile tra identità soggettiva e immagine pubblica, relazione tra realtà, raffigurazione e percezione, tra oggetto e soggetto (che dipinge e che guarda), tra resa dell’apparenza e sforzo di restituire ciò che non è direttamente disponibile allo sguardo, perché interiore.
Ogni opera, infatti, presuppone l’esistenza di uno spettatore, pone al centro la possibile complessità relazionale che comprende, oltre al rapporto spettatore-opera, la relazione artista-modello, e diventa medium in grado di interpretare la complessità propria della realtà, espressione del nodo inesauribile tra identità soggettiva e immagine pubblica.
Il ritratto non è solo mezzo efficace per conservare e trasmettere il ricordo di un volto, prolungandone in un certo senso l’esistenza, ma anche strumento che, occupandosi della persona, che è una unità fondamentale di pensiero, sentimento e azione, è sempre ritratto psicologico, faro che trasmette pensieri e intime emozioni. Tuttavia il ritratto molto spesso aggiunge alle espressioni evidenti, delle caratteristiche positive o negative che non sono sempre presenti nelle persone ritratte: espressioni del volto, acutezza dello sguardo, piega ironica delle labbra …
In questo modo un ritratto, pur assomigliando al suo modello, presenta, per quanto riguarda la sua effettiva conformazione, delle espressività che non appartengono più all’individuo ritratto, ma sono state attribuite allo stesso, più o meno volontariamente da colui che lo ritrae.
Mario Bettazzi, pittore e ceramista, è nato a Poppi nel 1952 e oltre che come artista è noto per il suo insegnamento di pittura e ceramica presso i centri diurni di socializzazione “Pesciolino Rosso” di Pratovecchio e “Tangram” di Rassina.
Con questa rassegna di ritratti, conduce “lo spettatore a considerazioni ben più ampie e profonde, poiché sono metafore di una vita poliedrica, complessa e meravigliosa” (M.Bettazzi, Dipingiamo insieme i colori della vita).
“Il Volto è quella parte del corpo umano per cui s’identifica la persona; la si distingue e si riconosce, fissandola, nella memoria. Noi non vediamo il nostro viso, se non riflesso nello specchio; ma ogni giorno, quando ci incontriamo con gli altri, inconsapevolmente ma costantemente, lo sguardo si appunta, sul viso. questo vedere di tutti è un vedere prosaico che l’artista sa tradurre con i canoni della poesia, elevandola nella tonalità del canto” (Giacomo Giovannetti)
Inaugurazione sabato 18 giugno alle ore 18 al Castello dei Conti Guidi di Poppi. La mostra sarà presentata da Giacomo Giovannetti.
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