21 Giu 2016

Quando street art e riqualificazione urbana si incontrano

Scritto da: Lorena Di Maria

La street art sta acquisendo un ruolo sempre più attivo all’interno dei programmi di rigenerazione urbana, ed il quartiere Barriera di Milano a Torino ne è un chiaro esempio, grazie al progetto realizzato dall’artista Millo, che attraverso i suoi murales descrive il rapporto tra l’uomo e l’ambiente urbano.

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La progressiva attenzione alle realtà urbane e la maggior volontà delle municipalità di scommettere sul territorio, hanno permesso alla riqualificazione delle periferie ed aree urbane in condizioni marginali di acquisire una maggiore centralità. In tale ottica si riscontra la necessità di rispondere a quelle che sono le problematiche legate a situazioni di emergenza abitativa, sociale ed economica, carenza di spazi di aggregazione e qualità dei servizi.

 

È ormai inevitabile notare come da qualche tempo, al termine “costruzione” si è accostato, fino ad assumere la medesima importanza, il termine “riqualificazione”, visto come la possibilità di restituire ai territori la propria identità e ponendo le basi per uno sviluppo urbano futuro.

 

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In tale ottica si colloca la street art, risultato di una cultura underground che, sulla scia delle principali città europee quali Londra o Berlino, acquisisce una maggiore eco anche sul territorio italiano. La street art si presenta come un forte strumento di comunicazione, si inserisce in una trasmissione diretta tra l’artista e la città, ovvero tra quest’ultima e il cittadino. È anche grazie a questa pratica che le periferie, luoghi apparentemente dimenticati e abbandonati al proprio destino, iniziano a rivivere, a inviare messaggi e raccontare storie, le loro storie.

 

La street art, per via della sua forte impronta artistica e comunicativa, ha iniziato ad essere introdotta all’interno di programmi di rigenerazione urbana da parte delle amministrazioni locali, ed un esempio rappresentativo è dato dal quartiere Barriera di Milano, localizzato nella parte nord del Comune di Torino.

 

Ad agire sul territorio è Urban Barriera, il Programma di Sviluppo Urbano che, finanziato dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte e dalla Comunità Europea, si occupa di intervenire sul territorio favorendo forme di trasformazione e sviluppo.

Recentemente, il Comitato Urban Barriera e la città di Torino hanno promosso B.ART- Arte in Barriera, indetto dalla Fondazione Contrada Torino, che rappresenta un bando internazionale di arte pubblica volto a dare vita ad interventi artistici di rigenerazione nel quartiere, il quale si è focalizzato sulla progettazione di un concept da realizzare su 13 facciate cieche di edifici pubblici.

 

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Vincitore del bando è il progetto “Habitat” dell’artista pugliese Francesco Giorgino, in arte Millo, il quale,concentrandosi sul rapporto tra lo spazio e l’individuo, ha proposto un progetto sotto forma di episodi diversi facenti parte di una stessa storia. Il lavoro si focalizza nel rapporto tra l’uomo e la città tramite l’immagine di un soggetto, presente in ognuna delle sue opere e fuori scala rispetto al contesto in cui si trova, il quale compie azioni diverse ed interagisce con lo spazio che lo circonda.

 

Come affermato nel sito ufficiale di B-Art, l’artista si è occupato di “Disegnare sulle pareti delle facciate per creare un habitat che possa permettere a ciascun osservatore di sentirsi parte di quel mondo. Lo spettatore “abita” una serie di immagini in cui il soggetto principale delle opere, perennemente fuori scala all’interno dell’ambiente circostante, tenta di stabilire con esso relazioni differenti. L’essere fuori scala è infatti metafora del nostro habitat e di come luoghi da noi abitati negli anni si siano trasformati e siano ormai, paradossalmente, non più a nostra misura.”

 

Affascinata dal progetto in questione, mi sono quindi avventurata alla scoperta di questa nuova realtà urbana, e le impressioni personali sono state totalmente positive. Come tappe di una caccia al tesoro ho ripercorso i diversi palazzi ospitanti le nuove facciate e ho realizzato come i murales si inserissero appieno nell’ambiente circostante, catturando ripetutamente l’attenzione dei passanti.

 

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Inoltre, una grande potenzialità del progetto è il fatto che il bando sia stato impostato sull’idea della condivisione col territorio, prevedendo forme di partecipazione ed inclusione della cittadinanza alle decisioni, dando ad esempio la possibilità a studenti, insegnanti, residenti o commercianti di fare parte della giuria decisionale, e quindi permettendo al cittadino di vivere più da vicino le trasformazioni dei luoghi in cui abita.

 

Tale progetto permette inoltre di riflettere sulla maggiore visibilità che la città di Torino sta progressivamente acquisendo, rivendicando una sua riconoscibilità. E la street art in questo senso è quel passo avanti che supera la pura questione estetica, diventando a tutti gli effetti un vero e proprio mezzo di comunicazione.

 

 

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