21 Giu 2016

#viaggiareispirati 19 – Ridare vita alla terra: due storie di rinascita rurale

Scritto da: Destinazione Umana

Torniamo a viaggiare attraverso l’Italia visitando le strutture di Destinazione Umana, la rete di turismo sostenibile e basato sulle relazioni. In questa puntata ci raccontano due storie di host che hanno recuperato antiche varietà e si impegnano per difenderle.

Salva nei preferiti

La biodiversità è messa a dura prova, l’agrindustria sta spazzando via non solo le tradizioni contadine e lo stile di vita frugale tipico della campagna, ma anche varietà vegetali e animali che da millenni contribuiscono all’equilibrio dell’ecosistema. Per questo nella puntata di oggi di #viaggiareispirati vogliamo raccontarvi la storia di due host che, oltre a ospitare i viaggiatori, hanno un’altra missione: ridare vita alla terra.

 

doccia_fonte

Nel 1998 un tremendo incendio aggredì la zona alle porte di Noto, in Sicilia, distruggendo ettari di campagna. Un contadino decise di acquistare i terreni devastati dalle fiamme e provare a rianimarli, consolidando il suolo e piantando centinaia di ulivi. Quasi quindici anni dopo, i due fratelli Massimo e Adriano, figli di quel contadino, presero la decisione di rientrare nella loro terra natia e farsi carico dell’opera di rinascita e tutela di quel patrimonio agricolo.

 

È nata così Olive Alive. Il nome scelto dai due ragazzi (alive vuol dire “vivo” in inglese) simboleggia perfettamente la voglia di ridare vita alla terra, considerandosi ospiti e custodi della natura. Massimo e Adriano hanno deciso di avviare l’attività di accoglienza, parallelamente a quella agricola, per coinvolgere tante altre persone in questo percorso e provare a spargere i semi della sostenibilità e dell’amore per la terra anche nei loro ospiti.

 

171FTM05921.jpg

 

Risaliamo velocemente quasi tutta la penisola fino all’Alta Langa, una zona suggestiva e ricca di storia, saldamente legata alla tradizione agricola. Di queste zone è originaria una razza che era parte integrante della cultura locale, con cui si era integrata da decenni: la pecora delle Langhe. Nel dopoguerra, qui ne vivevano decine di migliaia, ma oggi la popolazione si è ridotta a poco più di duemila capi.

 

Per questo motivo, l’obiettivo principale di Arianna e Alessandroè tutelare questa razza, dichiarata nel 2000 a rischio di estinzione. Nella loro azienda agricola biologica, I Pascoli di Amaltea, hanno costruito una filiera basata sulla pecora della Langhe, non solo per contribuire a salvarla dalla scomparsa, ma anche per recuperare le tradizioni contadine basate su questo animale.

 

pecore

I circa 70 capi vengono allevati con metodi estensivi e attenti al benessere delle bestie. L’intera azienda viene portata avanti in maniera naturale e biologica e sono protagonisti l’autoproduzione, il riciclo e il reimpiego dei materiali di scarto. Fra le coltura ci sono anche varietà autoctone che Arianna e Alessandro vogliono tutelare, come le patate della Valle Belbo, il mais Ottofile e alcuni grani antichi.  

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Turismo delle radici in Calabria. Speriamo non diventi l’ennesimo parco giochi
Turismo delle radici in Calabria. Speriamo non diventi l’ennesimo parco giochi

Garden sharing: alle radici del fenomeno che può rivoluzionare il turismo in Italia
Garden sharing: alle radici del fenomeno che può rivoluzionare il turismo in Italia

Nepal, una terra da amare e scoprire con i viaggi responsabili di Four Seasons Natura e Cultura
Nepal, una terra da amare e scoprire con i viaggi responsabili di Four Seasons Natura e Cultura

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Attentato a Trump: cosa sappiamo e cosa cambia adesso – #966

|

Falsi santuari: come riconoscere quelli che sfruttano gli animali per business

|

Quanto inquina una guerra? Le risposta dei Medici per l’Ambiente

|

I numeri del disastro ambientale nel Sulcis tra PFAS, cadmio e mancate bonifiche

|

Festival delle Cose Belle 2024: “asimmetrie” per ridefinire i paradigmi di perfezione

|

Metodo TRE®, come imparare a rilasciare lo stress postraumatico fisico e psicologico

|

GUFI: “Le foreste non hanno bisogno di essere gestite dall’essere umano”

|

Nasce un nuovo impianto fotovoltaico collettivo: servirà 75 famiglie

string(9) "nazionale"