29 Giu 2016

MeditAmare: scollocarsi in un ecovillaggio a pochi passi dal mare

Scritto da: Veronica Tarozzi

Ad Imperia potrebbe sorgere un eCohousing/ecovillaggio davvero unico nel suo genere: MeditAmare. A 100 metri dal mare, per una vita all'insegna del benessere nel senso più ampio del termine.

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 Il fondatore del progetto, in data 2 giugno 2021, ci ha informati del fatto che lo stesso, sfortunatamente, non ha avuto gli esiti sperati e non si è mai realizzato, nonostante vari tentativi di farlo partire.

A Borgo Prino (Imperia) a pochi passi dal mare, abbiamo incontrato Matteo Lodi, Presidente dell’Associazione Senape e co-ideatore dell’ecovillaggio meditAmare, in un pomeriggio assolato, all’ombra di un bell’albero di arance, nel terreno della casa-foresteria (adiacente al futuro ecovillaggio) che attualmente ospita weekend di benessere, corsi di cucina naturale (1), yoga, meditazione e tanto altro ancora.

Il fatto che l’ecovillaggio sorgerebbe a pochi passi dal mare, all’interno di un’area cittadina del comune di Imperia e non in un posto isolato, lo rende un progetto unico nel suo genere.

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Da cosa nasce l’idea e quando?
L’idea nasce nel 2007 con il desiderio di offrire un’opportunità a chi vuole cambiare vita, partendo da noi stessi: eravamo un gruppo di 4 persone che hanno cambiato vita, lasciando il proprio posto di lavoro, la propria città; accomunati da una filosofia di vita legata all’ecologia profonda (2) e alla decrescita.

Cercavamo un posto dove il clima potesse essere favorevole ad attività all’aperto, come la mobilità ciclabile e la meditazione, tutto l’anno. Siamo così approdati nel Ponente Ligure ed abbiamo iniziato il nostro percorso prendendo in affitto degli appartamenti condivisi, vicino al mare, poiché ci piaceva l’accostamento della meditazione al mare, con il fragore delle sue onde e la sua aria. Il mare è una grande fonte d’ispirazione, di pace, di calma, di benessere, di amore, di gioia naturale.

Quindi con gli appartamenti condivisi, abbiamo cercato un luogo adatto a far partire il progetto e dopo qualche tempo è arrivata la casa dove ci troviamo ora, che adesso usiamo come foresteria, dove nessuno risiede, ma è per persone che fanno un periodo di prova della nuova vita, attraverso una sorta di vacanza olistica, con seminari per imparare una vita ecologica alternativa e alcune competenze che servono per scollocarsi. È difficile pensare che una persona possa passare dall’ufficio dove ha lavorato per esempio 20 anni della sua vita ad una nuova vita, senza prima aver almeno avuto un assaggio di ciò che vuol dire.

Questo percorso ci ha portato a costituire lentamente una rete, una sorta di vicinato solidale ed elettivo, dove chi già risiede collabora con noi a vari livelli e chi desidera trasferirsi cerca la propria casa, in affitto o in acquisto, tra quelle presenti qui vicino.

In attesa che il comune di Imperia prenda fiducia ed entusiasmo nel nostro progetto di ecovillaggio/eCohousing, ristrutturando delle caserme abbandonate che si trovano nel terreno adiacente. Nell’ecovillaggio verranno create attività sportivo-ricreative per le persone che vorranno dedicarsi alla loro gestione, la cittadinanza e per gli ospiti di passeggio, in un’area aperta a tutti, inserita in una città e non separata da essa, che porta un messaggio innovativo per smuovere la cultura del ponente ligure, ma non solo, dell’Italia in generale.

L’Italia ha voglia di cambiamento e sta cambiando, ma ci sono ancora forti freni: un po’ la burocrazia (pensiamo ad esempio solo che per queste caserme sono implicati almeno 6/7 enti pubblici), un po’ la mentalità, che fino a poco tempo fa ha fatto prevalere la speculazione edilizia, palazzinari e costruttori edili, piuttosto che recupero a fini sociali e di utilizzo cittadino.

Noi a costo zero per il comune, abbiamo proposto questo recupero, questa possibilità che dei privati associati tra loro, creino un ecovillaggio aperto a tutti, con anche spazio per housing sociale per soggetti che il comune segnalerà per essere ospitati e aiutati. Pensiamo di poter realizzare più o meno una sessantina di appartamenti per uso foresteria, per attività e per ospitalità temporanea, dedicandone qualcuno al comune di Imperia in cambio della proprietà delle strutture con terreno abbandonati e la realizzare delle necessarie opere di urbanizzazione primaria e secondaria come marciapiedi, pista ciclabile, fognature, illuminazione, camminamenti, ecc. Oltretutto valorizzando un’area che può diventare uno dei più grandi ecovillaggi d’Italia, se non addirittura d’Europa.

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Parlaci del futuro ecovillaggio MeditAmare
Il progetto si fonda sulla cura della terra e della persona ed è volto al benessere psico-fisico e spirituale, per lo sviluppo della coscienza. Il luogo dove sorgerà l’ecovillaggio prevede la ristrutturazione di 3 grandi casolari (attualmente circa 1500 mq) in stato di abbandono da circa 20 anni, che ospitavano militari e fungevano da deposito armi: si tratterebbe quindi di una bella riconversione sia a livello pratico, che dal punto di vista simbolico. I 3 casolari sorgono a pochi metri dal mare, in un piccolo borgo residenziale, Borgo Prino appunto, all’interno della città di Imperia, accanto ad un campo di atletica e a poca distanza da una lunga pista ciclabile  che dal vicino comune di San Lorenzo al Mare, porta oltre Sanremo (Ospedaletti).

Per la progettazione ci siamo appoggiati ad uno studio di bio-architetti di Savona. La riqualificazione edilizia sarà realizzata secondo i principi della bio-edilizia e della bio-climatica, ad altissimo risparmio energetico (classe energetica A+) , secondo le previsioni urbanistiche e le norme tecniche di attuazione urbanistica in vigore. I materiali e le soluzioni che utilizzeremo saranno: legno lamellare, paglia, greb, pannelli solari termici e fotovoltaici, verande vetrata a taglio termico verso Sud con gestione dell’insolazione programmata, tetto in legno ventilato, intonaci in argilla-terra cruda, kenaf, lana, sughero, parquet naturale di recupero, fiocchi di cellulosa riciclata, etc.

Bisogna poi aggiungere che negli edifici abbandonati ci sono muri in pietra spessi 50/60 cm che proteggono molto bene dal caldo (anche se qui ad Imperia il clima non supera mai i 30-35 gradi), all’interno dei quali costruiremo una parete in legno auto-portante per consentire anche l’isolamento dal freddo (la temperatura comunque qui non scende mai sotto 5°).

Il tutto verrà realizzato con tecniche di auto-recupero e auto-costruzione da parte dei soci cooperanti formati e guidati adeguatamente da locali artigiani e tecnici esperti nella sicurezza e direzione dei lavori.

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Nella fattispecie abbiamo considerato la costruzione di 60 alloggi in tutto, di cui 30 monolocali (30 mq e 2 posti letto) e 30 bilocali (50 mq e 5 posti letto) ad uso foresteria. Si deve calcolare poi che fuori dagli appartamenti ci saranno 8.000 mq di terreno (con le 2 proprietà adiacenti dell’attuale casa-foresteria già attiva e dell’ecovillaggio vero e proprio) con giardino, lavanderia, spazi gioco per bambini al chiuso e all’aperto. Gli appartamenti saranno indipendenti per dare la possibilità a tutti di vivere autonomamente, ma anche a chi vuole di mangiare nelle sale comuni, di fare attività negli spazi comuni e vivere una vita più comunitaria. Chi vorrà vivere nell’ecovillaggio potrà gestire le varie attività, nonché parteciparvi o dedicarsi ad altri lavori in completa autonomia. Quindi ci saranno ospiti più o meno temporanei, ognuno con il proprio alloggio.

Ci saranno circa 20 sale comuni che sorgeranno nell’edificio centrale con attività legate alla salute, alla ristorazione bio-vegana; attività legate allo yoga, alla meditazione, alla natura, allo sport; e spazi ricreativi come sale danza e centro benessere.

Così concepito, l’ecovillaggio creerà immancabilmente diversi posti di lavoro sia per persone di Imperia che per persone provenienti da fuori, dando un forte impulso all’economia locale, utilizzando prodotti locali, con autoproduzione nostra ma anche fruendo dei servizi di Imperia, che è una città piccola, ma ha quasi tutto. Dal punto di vista alimentare, quello che non si potrà produrre direttamente sul nostro terreno, potremo produrlo in altri terreni vicini, dove ci sono uliveti abbandonati e zone coltivabili, ora inutilizzate. I terreni verrebbero gestiti in comodato gratuito, con in cambio una parte della produzione di frutta e verdura ai proprietari.

Per chi vuole partecipare al progetto, quali sono i primi passi da fare?
www.meditamare.it  è il nostro sito: la cosa principale da fare è auto-presentarsi sulla pagina contatti, dove si suggeriscono alcuni argomenti da trattare nell’auto-presentazione, come età, da chi è composto il nucleo famigliare, che lavori si è in grado di fare, se si dispone di un contributo economico o meno. Infatti alcune persone potranno contribuire anche solo con il lavoro (1 anno), altre con solo con contributo economico (50.000 euro), altri con una quota di entrambi (25.000 € e 6 mesi di lavoro). Dovremo combinare l’apporto economico e l’apporto lavorativo per raggiungere il capitale necessario che è circa di 2 milioni e mezzo di euro e raggiungere la quota di 50 persone che lavorino per circa 1 anno.

Ci sarebbe bisogno di tutto, nella fase iniziale, soprattutto di persone con un minimo di manualità che si dedichino all’auto-costruzione, anche non esperti, ma guidati da artigiani, idraulici, falegnami, elettricisti. All’inizio i lavori saranno verniciare, scartavetrare, avvitare, spostare terra o sassi, etc. Quindi, almeno il 1° anno, non ci sarà lavoro informatico od olistico, poiché bisognerà costruire gli appartamenti. Serviranno inoltre 1 cuoco/una cuoca che facciano da mangiare per chi lavora.

La proprietà sarà dell’associazione MeditAmare, ma se e quando il socio deciderà di uscire dal progetto, sia che abbia dato il contributo economico, sia che abbia dato solo contributo lavorativo, riceverà indietro l’esatta quota di denaro corrispondente, priva di interessi. Il solo interesse sarà quello di vivere all’interno dell’ecovillaggio e portare avanti le attività.

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Quante persone avete coinvolto finora?
Abbiamo 3400 persone iscritte alla nostra newsletter e più di 2.500 iscritti alla pagina facebook. Ciò non toglie che attualmente quelli che sarebbero pronti a partire da domani, siano poco meno di 20, tra chi darebbe denaro, chi solo lavoro e chi entrambi. Ma per poter presentare ufficialmente il progetto dovremmo riuscire a raggiungere circa 100 persone in tutto (circa la metà delle quali potrebbero offrire anche solo lavoro, metà anche solo denaro e magari qualcuno che possa offrire una certa quantità di entrambe le cose).

Stiamo anche cercando sponsor tra associazioni ed organizzazioni che condividano la nostra filosofia di vita, o privati locali che prendano a cuore il nostro progetto e siano in grado di intravedere le enormi potenzialità che stanno alla base di un progetto di questo tipo. Abbiamo già preso contatti con chi ha una buona attività in zona e se vedesse recuperata quest’area, vedrebbe aumentare le sue possibilità di lavoro.

Secondo noi l’economia non va rifiutata, il denaro è uno strumento che viene utilizzato in quanto tale e che certamente non deve dominarci. Quindi usiamo l’economia quando ci serve, favorendo certamente in primis baratto, auto-produzione, scambio, dono e quant’altro; ma quando ci serve per creare un progetto comune, utilizziamo anche l’economia per auto-finanziarci. Quindi ben venga chi ha del denaro da prestarci, uno sponsor o dei privati, ma ben venga anche chi, senza denaro, possa aiutarci a costruire l’ecovillaggio.

Allora cosa aspettate, scrivete a MeditAmare! Con l’augurio che questo bellissimo progetto possa finalmente essere realizzato, vi saluto alla maniera di Matteo:

luce e gioia 🙂

Note
1.  Nel weekend 2-3 Luglio, la Dott.ssa Gabriella Fugazzotto, medico
dietologo ed esperta in medicina complementare, terrà un corso di alimentazione e
medicina naturale, in cui si porrà particolare attenzione a diabete, colon irritabile, allergie ed intolleranze
alimentari, scompensi del sistema immunitario.
2. Per saperne di più su questa filosofia consiglio la lettura dello splendido libro di Guido Dalla Casa, “L’ecologia Profonda. Lineamenti per una nuova visione del mondo”

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